"Anni difficili davanti per tutti i figli di Di Nanni", che proprio a Torino, nelle file dei Gap di Giovanni Pesce, si buttò dalla finestra, con il pugno serrato, pur di non cadere nelle mani delle camicie nere, decimate dalla sua solitaria resistenza in quell'appartamento in Borgo San Paolo.
Oggi come allora tocca a pochi partigiani difendere il comune dal fascismo, anche da quello in doppiopetto.
Gli altri, gli indifferenti, stanno a guardare, magari con l'alibi della non-violenza.
Ma noi - come scrisse qualcuno a Torino rivendicando il suo essere partigiano - odiamo gli indifferenti.
Solidarietà agli/alle antifascist* torinesi
No pasaràn
C38
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