Autor: ANDREA AGOSTINI Data: Para: forumgenova Assunto: [NuovoLab] legambiente nuovi sospetti di abusi edilizi in collina a
megli ( recco )
dal secoloxix di venerdi 11 maggio
RECCO
Nuovi sospetti
di abusi edilizi
incollina aMegli
Legambiente e Verdi segnalano il caso di un cantiere
in cui sono assenti i cartelli di autorizzazione ai lavori
RECCO. Nuovi sospetti abusi edilizi
e cantieri fuori legge in collina. Dopo
il caso di un paio di settimane fa in
ValledellaNe,questavoltalasegnalazione
riguarda alcuni lavori in corso
sopra la chiesa diMegli.
Come è pessima abitudine, anche
questavoltaall’arrivodelgiornalistae
del fotografo si è verificata l’abituale
fuga dimanovali, evidentemente non
inregola (era già accadutoaCollodari
e aVerzemma).Ma, aparte la fuga sospetta,
quello che sorprende del cantiere
è lamancanza del cartello d’inizio
lavori, obbligatorio per legge, di
caschisullatestadeglioperaiallavoro
(né quelli fuggiti né quelli rimasti),
così come l’assenza diuna visibile autorizzazione
e di una netta recinzione.
Tutti dati incontrovertibili, in
quanto ben visibili all’occhio di qualsiasi
osservatore. Mentre dovranno
essere al centro di verifiche da parte
delle forze dell’ordine i presunti
abusi, segnalati da Legambiente.
«E’ già stato costruito un imponente
muro in cemento armato, che
sembra in contrasto con qualsiasi
normativa di protezione – racconta
Andrea Agostini, responsabile
dell’associazione ambientalista – Ad
occhio si tratta della ristrutturazione
di un vecchio rustico, che, come avviene
quasi sempre in questi casi,
viene effettuata con aumento delle
volumetrie. Insomma, la solita “furbata”,
resa possibile anche dal fatto
che l’area di cantiere è particolarmente
defilata e nascosta da un uliveto
».Qualcosa,però,deve essere andato
storto. Forse qualche abitante
dellazonahafattodadelatoreehadenunciato
la situazione a Legambiente.
Mentregli stessiVerdi,conun
nuovo esposto, denunciano lo stesso
cantiere e promettono di rendere
pubblici altri casi analoghi.
«Tra Recco e Camogli sono numerosi
i casidiquestotipo–spiegaClaudio
Picasso, segretario comprensoriale
del “Sole che ride” – Stiamo preparandounalistadei
cantieri sospetti
e di quelli certamente abusivi.
L’elenco è quasi pronto».
A dare rilanciare il tema della cementificazione
collinare sono state,
negli ultimi giorni, due diversemotivazioni.
Laprima è la recentepresadi
posizione di Giorgio Rossini, soprintendente
aiBeni architettonici e paesaggistici,
che ha richiamato l’attenzione
sul tema della salvaguardia ambientale.
La seconda riguarda la collinadiSant’IlarioaNervi:
quièpartita
un’inchiesta dellamagistratura, proprio
a seguito di esposti relativi a piccolicantieri
spuntatidalnulla.Aciòsi
deve aggiungere la proposta di creare
unparconazionale che comprenda al
Golfo Paradiso. Insomma, l’impressione
è che, dopo un periodo di oblio,
sia aumentata la soglia di attenzione
nei confronti delle colline.