[Incontrotempo] Mayday07 - Cospiracy -

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Aihe: [Incontrotempo] Mayday07 - Cospiracy -
MayDay - Reclaim - Conspiracy
Siamo tutti agenti dell'intelligence precaria.

MayDay: cospira e reclama!
Anche quest'anno un mare in un gioiosa tempesta. Milano e
Napoli, la cospirazione precaria si sente e si vede.
Siamo andati, come ogni anno ormai, ad infoltire le schiere
di precari in agitazione e dopo 7 anni ritrovarsi di nuovo i
decine di migliaia sta a significare ancor più di prima
che la lotta alla precarietà, per il reddito e i nuovi
diritti, è ancora viva, anzi oggi ancor di più
centralità dello scontro e possibilità di
generalizzazione del conflitto.

Siamo andati a Napoli e a Milano, dando un segnale, ancora
una volta di continuità, cosi come gli scorsi anni,
insieme alle diverse mayday, partecipammo alla stesura di
contributi comuni, di organizzazione comune e di
condivisione dei percorsi.

Spesso incagliati nelle piccole beghe da movimento, non ci
siamo mai arresi di fronte alla portata enorme che le mayday
hanno sempre espresso e per le quali abbiamo voluto, con
piacere, condividerne i passaggi.

Quest'anno, difficile e duro, con la morte di Renato
ucciso dai fascisti che si aggiungeva a quella di Antonio
morto sul lavoro, abbiamo comunque voluto contribuire alle
mayday. Pur essendo impegnati a difendere le nostre case
occupate dalle minacce di sgombero del Sindaco più
Democratico d'Italia e dal Prefetto senza pistola (ma con
un sacco di manganelli), abbiamo voluto rilanciare e
valorizzare il processo maydayano.
L'iniziativa dello scorso 15 aprile, "Verso la mayday un
reddito per tutti", stava proprio a significare la
necessità di continuare un percorso aperto e pubblico in
grado di dare ancora maggiore spinta alle mayday e di
individuare una strategia comune che si contrapponga a
quelle che sono le scelte che il governo di centro-sinistra
stà attuando a partire dai tavoli di concertazioni per le
riforme su pensioni e ammortizzatori sociali.

I tantissimi di Milano, con le carte dei tarocchi che
prevedono un futuro di cospirazione tra i precari per
ribaltare i rapporti di forza e rivendicare nuovi diritti,
danno una indicazione chiara di quale può essere il
percorso da seguire.
Fuori dai sindacati che non riescono a rappresentare le
nuove istanze, fuori dai partiti della sinistra più o meno
radicale che, legati al governismo e al tentativo spesso
riuscito di sussumere pezzi di movimento, non riescono ad
intercettare la nuova figura sociale e operaia, fuori
dall'autonomia del politico troppo impelagato ad
esercitare una egemonia della miseria, le mayday ci dicono
di nuovo quale è il percorso da seguire: costruire
cospirazione, produrre relazioni e alleanze sociali,
intervenire nei territori, produrre conflitti e
complicità.
In particolare la mayday milanese di quest'anno, forse
poco partecipata da espressioni più politiche di
movimento, ha funzionato proprio dentro questa indicazione,
diventare agenti dell'intelligence precaria, produrre
relazione sociale e politica con\tra i precari, intervenire
nei territori, cospirare: respirare insieme e non alitare
sopra.
Con questa voglia, abbiamo partecipato anche alle giornate
di Livorno alla "Sagra del precariato" sperando di aver dato
un contributo utile al dibattito e alla continuazione della
cospirazione.

Cosa succede in città: Roma, questa città ribelle e mai
domata...
Prima di essere a Milano e Napoli, sono arrivati altri
segnali importanti sui cui riteniamo utile riflettere: le
manifestazioni di Roma, quella del 21 aprile, che ha visto
un corteo di 1500 persone attraversare un quartiere popolare
a partire dalla difesa delle case occupate dell'ex cinema
Impero e che ha saputo coinvolgere un intero territorio e le
sue rivendicazioni, dall'elelttrosmog al consultorio, dal
parco pubblico all'antifascismo, al lancio della "Vida
Loca", quella vita da pazzi, che a partire dalla
precarietà, siamo costretti a vivere. Cosi come il 25
aprile, ingessato e cavalcato da quel Sindaco Veltroni che
qualche giorno prima aveva assegnato uno spazio ai
neofascisti del Foro 753 facendo l'occhiolino ai centri
sociali di sinistra, uno spezzone di oltre 1000 persone si
è staccato dal corteo ufficiale per andare a Piazza
Vittorio. Quella stessa piazza che aveva già visto a
gennaio 10.000 persone scendere in piazza per contestare la
politica abitativa della giunta romana, per essere vicini
alla comunità bengalese che aveva subito due morti, Mery
ed Hasib, in un incendio di un appartamento super affollato
e che aveva visto caricare dalla polizia il presidio di
solidarietà dei compagni provocando oltre 20 feriti.
Quella stessa piazza dove i neofascisti tentano di imporsi
con uno dei loro covi più attivi.
Insomma, indicazioni di partecipazione e attivazioni che
passano proprio attraverso una nuova cospirazione e una
nuova complicità, lontana dal tatticismo e, forse,
finalmente aperta nella costruzione di un conflitto più
articolato che interviene di nuovo nei territori, anche
astratti, delle contraddizioni sociali.

Ancora e ancora: cospira e reclama!!!
Le mayday 07, forti anche della diffusione ormai a carattere
europeo, anche quest'anno sono state un passaggio nodale per
la costruzione della cospirazione precaria e che hanno
saputo rispondere anche a quel 4 novembre, a quello "stop
precarietà" indetto da un cartello ampio di sigle, che
ha dimostrato proprio la debolezza nella sola
rappresentazione politica.
Riteniamo necessario dunque, come abbiamo sempre affermato,
che per costruire rapporti di forza reali, bisogna saper
costruire innanzitutto alleanze sociali, innescare
meccanismi di complicità, relazioni sociali e politiche in
grado di costruire e costituire reti di cospirazione non
governati da un nodo centrale tutto politicista, dirigista e
tatticista.

Siamo contenti dunque di aver dato il nostro modesto
contributo alla riuscita di questa Mayday 07, a partire
dalla valorizzazione delle stesse proprio quando in molti le
davano per defunte. Portiamo a casa, tutti, in primis chi si
è assunto la responsabilità di organizzarle fattivamente
e chi vi ha partecipato attivamente, un risultato che deve
ora saper costruire ancora rete, ancora cospirazione in
grado di portarci a realizzare un altro appuntamento
nazionale nei mesi di autunno per contrastare le riforme di
governo, confindustria e sindacati a partire proprio dalla
critica agli ammortizzatori sociali per la rivendicazione di
un reddito garantito.

Infine, saremmo voluti essere molti di più sia a Napoli
che a Milano, ma proprio le tante contignenze romane ci
hanno tenuti impegnati nel nostro territorio. Dall'apertura
del dibattimento per la morte di Renato, alla difesa delle
case occupate, dalla costruzione del boicottaggio dei
concerti omofobi alla preparazione, con altre realtà
romane e nazionali, del "laboratorio antifascista" che si
terrà proprio a Roma il 12 e 13 maggio.

Terminiamo queste breve riflessioni con un abbraccio a
Marco, ancora agli arresti a Copenaghen, rivendicando la sua
liberazione cosi come quella degli altri imprigionati per lo
resistenza allo sgombero del Unghdomhuset. A loro và
questo ultimo pensiero di rivolta.

Loa Acrobax project
Tunnel roma3
Coordinamento di lotta x la casa