[Cm-milano] Milano da morire

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Autor: sonci x
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Para: cm-milano
Assunto: [Cm-milano] Milano da morire
dal blog di Beppe Grillo

A Milano non ci sono più coccinelle. Al loro posto ci sono i formigoni, le
moratti, i penati. Insetti che provocano malattie polmonari e che vivono nel
cemento urbano. Gabetti, Pirelli RE, Ligresti e Caltagirone li nutrono
affettuosamente con parcheggi e edifici vuoti. Il loro habitat naturale
insieme al petrolio. Milano ha un primato mondiale. E' l'unica città con la
moglie di un petroliere sindaco e la moglie di un petroliere
all'opposizione. Due spose per due fratelli.
"O mia bela Madunina che te brillet de lontan...la ghè pù la mè Milan".


"Caro Beppe,
abbiamo saputo che stasera sei a Milano. La “capitale morale” d’Italia, si
diceva una volta. Vero, Milano è una grande città, ma se è la più evoluta
del nostro Paese, chissà come sta il resto d’Italia. E chissà dove
finiremo...
Pensa che da qui se n’è andata perfino la coccinella, l’animale
portafortuna. Estinta, sparita. E forse qualcosa vorrà pur dire.
Già, perché quanti sanno che a Milano ogni weekend fino a duecentomila
persone scappano al mare e ai monti, ovunque, pur di non restare nella loro
città? E quanti sanno che in Centro, se continua così, nel 2024 soltanto il
6 per cento della popolazione avrà meno di 30 anni? Certo, perché ormai le
case intorno al Duomo costano anche 15mila euro al metro, il reddito medio è
ormai di 55mila euro l’anno. E i giovani devono emigrare nell’hinterland.
Nessuno lo sa. Come pochissimi sanno che, secondo i dati raccolti dagli
esperti epidemiologi dell’Istituto Tumori, i livelli di smog registrati sono
anche 20 volte superiori a quelli massimi fissati dall’Unione Europea. Nei
primi due mesi del 2007 è stato già superato il livello di inquinamento
previsto dall’Unione Europea per un intero anno. Tutto questo mentre
Formigoni diceva che l’inquinamento delle polveri sottili era diminuito!
Raccontalo almeno tu che a Milano per anni Regione e Comune hanno comunicato
dati tranquillizzanti per lo smog mentre nei loro documenti interni – di cui
noi siamo in possesso – scrivevano che quelle cifre non erano attendibili
perché le macchinette utilizzate per le misurazioni (i “teom”) erano
“ottimiste”.
No, nessuno lo sa. Nessuno più dice che se i livelli di inquinamento fossero
quelli delle altre città europee ogni anno si salverebbe la vita di 1.300
persone. Si eviterebbe la morte di 250 persone uccise dal tumore al polmone
per colpa delle polveri sottili.
E invece… invece come ricordano gli esperti dell’ospedale pediatrico
Macedonio Melloni i bambini milanesi a un anno si ritrovano polmoni con
lesioni simili a quelle di un fumatore o di un vecchio.
Dillo tu, raccontalo a chi ti verrà ad ascoltare, che i neonati hanno il 22
per cento di possibilità in più di morire per infezioni polmonari.
Certo, Milano è moda. Nuove tendenze. Locali scintillanti. Ma è anche la
città dove ogni anno oltre 80mila persone ricorrono all’assistenza sanitaria
pubblica per disturbi depressivi. Dove una persona su nove nella sua vita si
fa almeno una sniffata di cocaina per riuscire a mantenere i ritmi. Dove nel
2004 la percentuale di suicidi tra le donne è stata doppia rispetto al resto
d’Italia.
Ma lo sanno i milanesi che nella loro città, la capitale della sanità
italiana, per le guardie mediche notturne e festive c’è un medico ogni
130mila abitanti, quando le norme sanitarie ne prevedono uno ogni 5mila?
Forse per questo ogni weekend tutti scappano. Per questo d’estate Milano
diventa una cittadina con meno di 350mila abitanti. Restano soltanto quelli
che non possono permettersi di andare via. Altro che Milano da bere, questa
sta diventando una Milano da morire."
Luigi Offeddu e Ferruccio Sansa (autori di “Milano da morire”, Rizzoli)

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