[NuovoLab] dal Direttivo del Circolo ARCI Agora’ di Pisa

Delete this message

Reply to this message
Autore: Edoardo Magnone
Data:  
To: veritagiustiziagenova, forumgenova
Oggetto: [NuovoLab] dal Direttivo del Circolo ARCI Agora’ di Pisa
ERA IL 7 DI MAGGIO, GIORNO DELLE ELEZIONI,
I PRIMI RISULTATI VENGON DALLE PRIGIONI...

Così recita una bella e canzone che ricorda l’agonia di Franco Serantini,
anarchico ventenne, figlio di nessuno, colpito a morte dalla polizia mentre si
opponeva ad un comizio fascista.

Il 5 di maggio 1972 Pisa fu sconvolta da ripetute cariche della polizia contro
una manifestazione antifascista. Quel giorno parlava in Largo Ciro Menotti l’ex
gerarca fascista Niccolai, passato nelle file dell’allora MSI, partito nel quale
militava Fini e i suoi pari.

Il MSI era un rigurgito del regime mussoliniano, sopravvissuto nelle pieghe di
un sistema democratico che non ha mai allontanato dai gangli del potere
migliaia di ex fascisti, rintanatisi in vari partiti, nei ministeri, tra le
forze dell’ordine e nelle strutture golpiste all’opera nelle stragi della
“strategia della tensione”, addestrati ed armati per questo a camp Darby e
nelle altre basi USA presenti in Italia.

Quel giorno di maggio a pagare con la vita la militanza antifascista fu Franco,
lasciato per due giorni agonizzare nel carcere di Don Bosco. Quando il 7 di
maggio la direzione del penitenziario si rese conto del decesso, si tentò
addirittura un interramento clandestino della salma. Chi avrebbe reclamato le
spoglie di un figlio di nessuno?

Nel caso di Franco si sbagliavano, perché migliaia di antifascisti chiesero con
forza informazioni sulla sua salute. La notizia della morte destò un moto di
rabbia che turbò profondamente il paese. Centinaia furono le manifestazioni.

L’inchiesta sull’omicidio di Franco è stata archiviata. Nessun colpevole, così
come per le vittime delle stragi di Stato – Piazza Fontana, Brescia, Bologna,
Italicus...- e per gli oltre 450 uccisi dalle forze dell’ordine nelle piazze
del nostro paese dal 1945 sino al 2001, quando a Genova le strade si
macchiarono del sangue di Carlo Giuliani.

Il fascismo, ieri come oggi, si rintana nelle pieghe del potere costituito e
vive attraverso organizzazioni nazifasciste lasciate libere di operare sui
nostri territori, nonostante la Costituzione nata dalla Resistenza partigiana
impedisca ogni tipo di espressione che faccia riferimento a quel lugubre
regime.

Per questo Franco Serantini e le altre centinaia di antifascisti morti nelle
piazze del nostro paese in 62 anni di claudicante democrazia vivono in noi,
nelle battaglie di tutti i giorni verso un mondo emancipato dallo sfruttamento
dell’uomo sull’uomo.

Il Direttivo del circolo ARCI agora’

Pisa, 4 maggio 2007

http://www.agorapisa.it/
circolo agorà
via Bovio, 48/50
56125 Pisa
tel 050500442
agorapi@???