[Intergas] Pesce (lato A)

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Author: caloges\@libero\.it
Date:  
To: intergas
Subject: [Intergas] Pesce (lato A)
Nei prossimi giorni seguirà "Pesce (lato B)"

Ci sono state diverse mail sulla questione pesce; intanto riferisco rigurdo all'incontro che abbiamo fatto con Marcos e un altro socio della coop di Noli; siamo andati (Mauro e Annamaria del Filo di Paglia ed io del Dergano) durante le vacanze di fine aprile e li abbiamo incontrati una mattina durante l'ora di vendita diretta sul lungomare; abbiamo fatto una lunga chiacchierata sul progetto pesce e anche sulla loro situazione lavorativa.
L'incontro è stato molto interessante, loro ci sono sembrate persone molto consapevoli e attente ai diversi aspetti del mondo della pesca, del lavoro in generale e delle tematiche del loro territorio; e anche appassionati e interessati al progetto (con la convinzione di riuscire a coinvolgere tutta la coop: "sapete come sono i vecchi pescatori liguri..." ci dicevano "un po' restii al cambiamento, ma se vedono partire le prime consegne di pesce ...").
Sui banchi del pesce (dedicati alla coop e divisi per "flotte" di due/quattro barche; mauro ha fatto fotografie ai pesci e forse anche alle barche, proverò a chiedergli se sono pubblicabili sul sito) c'erano prevalentemente "sugarelli" (pesce azzurro), triglie, un grosso scorfano e qualche altro tipo di pesce: ma era già mattina inoltrata e il pesce pregiato è ovviamente il primo ad essere venduto. I prezzi andavano dai 5 (sugarelli) ai 25 euro (le triglie), piuttosto trattabili. I pescatori arrivano dal mare alla mattina presto, e si trattengono al mercato finchè hanno venduto il vendibile; quello che rimane, se c'è stato molto pescato e pochi acquirenti (quasi mai turisti, ci han detto: qualche ristoratore ma non di quelli dei ristoranti per turisti, che comprano in pescheria; e qualche cliente stabile affezionato al pesce fresco non di allevamento e non "di pregio" - ossia caro), va a finire all'ingrosso a Savona: ma sono sempre molto scontenti di mandarlo, perchè, sottratti i costi del trasporto, il 14% all'astatore (le persona che mette all'asta), rimane ben poco. Anche l'unica industria conserviera rimasta (non più artigianale come era fino a qualche decennio fa) usa di solito pesce "comprato fuori" perchè vuole forniture standardizzate e costanti; talvolta ritirano anche loro, ma sempre a prezzi stracciati.
I pescatori lamentano una progressiva perdita di senso del lavoro, tanto che uno di loro aveva da poco lasciato per andare a fare il portiere, e il nipote di Marcos non vede molto futuro nella pesca e sta pensando di rivolgersi a qualche altra attività.
I competitori di questi piccoli pescatori sono, come per tanti altri settori, i concorrenti "industriali": gli armatori che hanno navi più grosse e potennti, che possono tirare reti a strascico (mentre loro pescano a sciabica). La differenza è rilevante: lo strascico è tirato da due pesanti "aratri" trainati da due navi potenti che li tengono separati e solcano il fondale strappando e raccogliendo tutto quello che c'è (molto spesso, spazzatura: tanto che ci raccontavano che a volte il lavoro della pesca a strascico è più separare il pesce dalla spazzatura che pescare in sè). In questo modo si fanno dei "mucchi" di fango, pesce, alghe e spazzatura; il pesce spesso riporta lesioni ed ematomi, si mescola al fango ("mentre i nostri pagelli, quando li peschiamo, profumano di fragola", ci tenevano a dire). La sciabica invece non ha i due grossi aratri che la trascinano sul fondo; ha dei pesi più leggeri che le fanno "pettinare" (così han detto; chi sa se esageravano) alghe e poseidonie (ci han riferito di uno studio dell università di genova che sostiene che dove si fa pesca a sciabica il fondale vegetale, ora che il clima è cambiato e le mareggiate sono sempre più rare, addirittura migliora perchè viene almeno un po'smosso, altrimenti spesso ristagna senza rinnovo del verde).
Altro aspetto penalizzante, la normativa sulla provenienza: la legge impone di targare "pescato nel mediterraneo" sia il loro pesce, che arriva da poco più lontano dell'isola di Bergeggi, che il pesce importato per esempio (concreto) dal Marocco (immaginiamo da quali fondali, visto che spesso il mare e i laghi africani sono la pattumiera dell'Europa). Per cui la loro dicitura "pescato nel golfo di Noli" è stata ritenuta fuori legge, e devono esporre un cartello che li equipara al pesce di importazione.
Rabbrividisco a pensare al filetto di pesce persico del lago Tanganica, in vendita al GS...lago che raccogolie gli scarti e le tracce da nascondere dei maggiori conflitti bellici (euro)africani degli ultimi anni (a proposito di filetti di pesce: Marcos suggerisce di spiare sui banchi dei supermercati il pesce giorno per giorno: l'invenduto viene esposto, riesposto...fino al giorno in cui scompare e...voilà, compare il giorno dopo il filetto dello stesso pesce...butta via la testa che il resto sembra fresco..).

Per venire a noi, abbiamo confermato l intenzione di partire con un incontro di prova (l'ultima settimana di maggio o la prima di giugno, data da stabilire che verrà comiunicata con ampio anticipo) ; porteranno a Milano il pescato della mattina (magari anche quello del giorno prima: niente scandalo, il pesce "fresco" dura per legge 15 giorni, noi rarissimamente compriamo quello con meno di 2 giorni), organizzando in proprio il trasporto refrigerato: l'incontro servirà per conoscersi, per far vedere il tipo di pesce; loro ce ne parleranno, con aggiunta di consigli di preparazione e cucina.
Non si è ancora deciso il luogo dell'incontro; lo stiamo organizzando Annamaria Mauro Sabina e i pescatori; chi dell'intergas milano vuole collaborare fattivamente è ovviamente il beneaccetto.
Nel frattempo delineeremo le procedure per il "pieno regime" che vorremmo far partire da settembre. Abbiamo confermato l'importanza di fare "cassette miste" uguali per tutti, a prova di "sgocciolatura" (ne esistono di polistirolo ma per legge non sono riciclabili, vedremo). Per il peso, pensavamo circa 3 kg sia un quantitativo ragionevole (ognuno dovrà poi pulirselo e se vuole congelarlo); ovviamente si possono ordinare più cassette.

Sull'assaggio...passo la parola ad Annamaria e Mauro, che hanno comprato e assaggiato sugarelli e triglie, ed avranno sicuramente anche altri aspetti da sottolineare.

sabina



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