[Badgirlz-list] processo omicidio focene

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Autore: Errata
Data:  
To: badgirlz-list, helena-info
Oggetto: [Badgirlz-list] processo omicidio focene
[l38squat]
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COMUNICATO


Il 7 maggio si apre il processo per l'omicidio di
Renato Biagetti
avvenuto a
Focene all'alba del 27 agosto 2006 all'uscita di una
festa reggae sulla
spiaggia, a seguito di una gratuita e brutale
aggressione perpetrata da
due
giovani di 17 e 19 anni che si rifanno alla cultura
neo fascista
dell'intolleranza
e della violenza

Quella notte Renato, la ragazza e un loro amico si
apprestavano a
tornare a
casa quando nella via antistante il Buena Onda vennero
aggrediti senza
alcun
motivo da due giovani sconosciuti scesi da un' auto
con i coltelli in
mano.

La vita di Renato finisce poche ore dopo all'ospedale
Grassi di Ostia:
la
perizia medica afferma che il suo corpo è stato
attinto da 8
coltellate di
cui almeno 6 dirette a punti vitali tramite un
coltello a serramanico
della
lunghezza di 9 cm.

A seguito di quanto accaduto, da parte delle famiglie
dei due imputati,
non
sono mai arrivati segnali di cordoglio, ne pubblici ne
privati, ai
familiari
di Renato, laddove invece a ridosso di quell'evento
la mobilitazione,
il
sostegno e la solidarietà di tantissimi si è fatta
sentire sia sui
giornali
che nelle strade.

Ci duole inoltre dire che nelle scorse udienze
svoltesi a Roma
l'atteggiamento dei familiari e degli amici dei due
imputati,
presentatisi
in molti ed in modo ostile ed irrispettoso
(acclamavano e sostenevano
indisturbati gli assassini di Renato) fuori dalle aule
del tribunale,
è
stato ulteriore motivo di dolore e offesa per tutti
coloro che amavano
Renato e la sua vita.

Il prossimo 7 maggio, alle ore 9:30, presso il
tribunale di
Civitavecchia si
aprirà il processo all'Emiliani, il maggiorenne,
figlio di un
Carabiniere,
accusato di :

1) omicidio volontario in concorso con il minorenne;

2) art. 699 c.p., ovvero l'essere uscito di casa
armato di arma
bianca;

3) lesioni gravi all'amico di Renato con l'aggravante
dell'uso di arma
bianca, e non tentato omicidio come aveva chiesto
l'accusa.

In questo processo si potranno costituire parte
civile, come persone
offese
la madre, il fratello, il padre e l'amico di Renato
anche lui
accoltellato
durante l'aggressione.

E' stata inoltrata, da parte della difesa, la
richiesta di avvalersi
del
rito abbreviato, il che comporterebbe lo sconto di un
terzo della pena
e che
la sentenza venga emessa dal giudice dell'udienza
preliminare senza
arrivare
al dibattimento in Corte d'Assise, tutto viene deciso
in base alle
carte in
una paio di udienze, a partire da queste imputazioni,
senza sentire
testimoni e senza raccogliere ulteriori prove.

I riflessi di questo processo inoltre peseranno sul
processo al
tribunale
dei minori in cui, nel giudizio, si sommano le
attenuanti del minorile
e in
cui non vengono ascoltati testimoni, ma si possono
solo presentare
delle
memorie.

Ribadiamo con forza la nostra indignazione per la
modalità con cui
sono
state svolte le indagini da parte dei Carabinieri del
Nucleo Operativo
di
cui fa parte, da diversi anni, il padre dell'imputato.
Anche chi non è
avvezzo a questo tipo di situazioni lo definirebbe un
evidente
conflitto
d'interessi. Per non parlare del fatto che i due
imputati avessero in
tasca
un biglietto aereo per un paese senza l'estradizione
con l'Italia.

Cosa ancor più grave è che ad oggi, non ostante
comprovate da diverse
testimonianze, non risultano agli atti le
dichiarazioni rilasciate da
Renato, presso l'Ospedale Grassi di Ostia, proprio ai
Carabinieri del
nucleo
operativo che ha poi svolto le indagini.

Inoltre, in questi giorni, abbiamo appreso che il
minorenne è agli
arresti
domiciliare presso la propria abitazione a Focene.

Nonostante ciò non crediamo che l'accanimento
giudiziario possa
compensare
il vuoto che la morte di Renato ha lasciato in tutti
noi e in questa
società, ma allo stesso modo non riteniamo che il
recupero sociale
possa
realizzarsi negli stessi luoghi da dove è scaturita
tanta violenza e
da dove
nasce un comportamento intollerante e criminale
osannato e rinforzato,
peraltro, dagli stessi amici che lo acclamavano
davanti alle aule del
tribunale.

Noi come associazione, I sogni di Renato, non
smetteremo di monitorare
e
raccontare lo svolgimento di questo processo affinché
il silenzio e
l'oblio
non cadano sulle aule di tribunale e sulla storia di
Renato.

Facciamo appello alla sensibilità e alla
responsabilità di chi opera
nei
servizi informativi, perchè sostengano il nostro
sforzo e il nostro
impegno
nella ricerca della verità e affinché si possa
giungere a una
sentenza
capace di rendere giustizia della serietà dei fatti,
gravissimi dal
punto
vista sia politico che sociale.


Associazione Culturale "I sogni di Renato",
la famiglia,
gli amici e le amiche
i compagni e le compagne
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