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Autore: Alessio Ciacci
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Oggetto: [Forumlucca] Crisi idrica: interviene il Contratto sull'Acqua
Crisi idrica: interviene il Contratto sull'Acqua

“Una nuova politica di governo delle risorse idriche, una ‘rivoluzione’ culturale sul piano dei comportamenti e dell’assunzione di responsabilità a tutti i livelli”. E’ quanto chiede il Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull’Acqua alla luce della crisi idrica che colpisce il nostro paese. Il Comitato punta il dito contro “l’assenza di una politica di gestione complessiva del patrimonio idrico (di tutte le acque) ed il prevalere di tante politiche settoriali impostate su una logica di difesa di una visione privatistica dell’acqua”. Il Comitato critica anche la scelta di delegare la gestione del servizio idrico a società per azioni anche a capitale pubblico ma ispirate da una logica privata. I gestori delle nuove SpA, secondo il Comitato, hanno preferito spingere i poteri pubblici ad aumentare le tariffe ed ad investire nelle “grandi opere” per aumentare l’offerta d’acqua. Ora é noto che i volumi sprecati per usi irrigui e per usi energetici od industriali costituiscono un peso economico considerevole per l’economia del bilancio idrico del Paese. Una critica viene mossa anche alla debolezza nelle politiche di riduzione degli sprechi. Per questo, il Comitato chiede:

- al Governo, in funzione a) dell’impegno sancito dal suo programma che “ l’acqua è un bene pubblico prezioso, e b) del principio affermato nel programma che proprietà e gestione dell’acqua devono rimanere pubbliche, di emanare con carattere di urgenza un decreto legge che sulla base dell’art. 43 della nostra Costituzione difenda immediatamente l’acqua come ‘bene comune’ e non ‘merce’ e conseguentemente sospenda “ tutte le procedure in corso per la sua privatizzazione” attraverso una moratoria che vada oltre il monitoraggio delle gare di affidamento in atto;

- ai Ministri competenti prima di approvare,come Governo, provvedimenti di urgenza o di stanziamenti di risorse a favore di singoli settori, di attivare un momento di confronto (Tavola nazionale ) che coinvolga tutti gli attori ed utilizzatori, ivi comprese le associazioni a difesa dell’acqua ed i rappresentanti dei cittadini. Questo Tavolo di lavoro dovrebbe costituire la sede attraverso la quale definire un “Piano di azione” che contenga gli impegni ed i comportamenti che saranno assunti da ogni categoria per concorrere, rispetto alla crisi idrica attuale, e quindi sul breve periodo, alla riduzione di tutti i consumi ed usi, tenendo presente la priorità di un piano di investimenti per ridurre le perdite. La diffusione di questo “piano di azione” potrebbe avvenire tramite una campagna sostenuta a livello dei media, sostenuta da Pubblicità progresso, nell’intento di far conoscere e rendere tutti partecipi delle decisioni assunte;

- al mondo della stampa ed in particolare alla televisione pubblica, di attivare servizi di approfondimento e di analisi delle situazioni idriche e delle buone pratiche che caratterizzano i territori e bacini “regionali”. Questi momenti di approfondimento dovrebbero favorire il confronto e l’interlocuzione non solo fra i soggetti istituzionali ( Amministratori competenti a livello regionale, Province e Comuni-AATO) ma anche con le imprese di gestione degli acquedotti, i cittadini, i sindacati, le associazioni a difesa dell’acqua. In particolare vanno coinvolti e sentiti quei comitati di cittadini che si battono da anni per l’acqua Bene comune ,stanno raccogliendo le firme per una legge di iniziativa popolare ed hanno prodotto Forum nazionali e mondiali.
Fonte: Comitato Italiano Contratto Mondiale sull'Acqua

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