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Tárgy: [NuovoLab] Afghanistan. Zanotelli a Prodi: "Non mi aspettavo decisione di rimanere"
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Afghanistan. Zanotelli a Prodi: "Non mi aspettavo decisione di rimanere"
2 maggio 2007
Il governo ''sta marciando a piena velocita' verso una militarizzazione del territorio e verso l'inclusione dell'Italia nel complesso militare industriale mondiale".
Lo scrive Alex Zanotelli, missionario comboniano e direttore di 'Mosaico di pace', in una lettera aperta al presidente del Consiglio Romano Prodi.
''Io avevo tanto sperato che il suo governo avrebbe riportato l'Italia a essere Paese non piu' in guerra con altri Paesi, come prevede la Costituzione italiana (art.11). Purtroppo - rileva Zanotelli nell'editoriale del numero di maggio del periodico - non e' stato cosi'. Ne prendo atto con rammarico. Devo confessarle che non me lo aspettavo''.
''Non mi aspettavo la decisione di rimanere in Afghanistan. Una guerra ingiusta contro un popolo che non ci aveva fatto proprio nulla. Ma soprattutto non mi aspettavo una politica che mira a rendere l'Italia un Paese armato e a immetterlo nel complesso militar-industriale mondiale. I fatti sono sotto gli occhi di tutti: il suo invito, durante la sua visita in Cina lo scorso settembre di porre fine all'embargo europeo e italiano per la vendita di armi al colosso cinese, e' stato per tanti di noi un primo colpo al cuore. La finanziaria di quest'anno - prosegue Zanotelli - ha stanziato 22 miliardi di euro per la difesa. Un aumento del 12 per cento rispetto alla ultima finanziaria del governo Berlusconi. Siamo al settimo posto al mondo per le spese militari''.

Nella lettera a Prodi, Zanotelli critica tra l'altro ''la decisione di ampliare la base americana di Vicenza (aeroporto Dal Molin) presa dal suo governo contro la forte opposizione della popolazione vicentina''. Un fatto ''molto grave'' per il direttore di 'Mosaico di pace'. Zanotelli cita poi ad esempio ''il rafforzamento delle basi militari americano e Nato, soprattutto nel Sud Italia, che diventa la nuova frontiera della guerra al terrorismo. La base di Sigonella (Sicilia) e' in procinto di essere triplicata, mentre Napoli diventa la nuova sede del Supremo Comando navale americano di pronto intervento che giochera' tramite il 'Comando dell'Africa' (Afri-Com) un ruolo notevole per il controllo americano del continente nero''.
L'Italia ''ha venduto armi per un valore di oltre 2,19 miliardi di euro con un aumento di vendite del 61 per cento rispetto all'anno precedente. Grossi affari per le banche armate ma soprattutto - osserva Zanotelli, nella lettera diffusa da 'Mosaico di pace' - per il suo governo che e' il maggior azionista delle fabbriche di armi italiane. Da tutto cio' mi sembra ovvio affermare che il suo governo sta marciando a piena velocita' verso una militarizzazione del territorio e verso l'inclusione dell'Italia nel complesso militare industriale mondiale. Che questo avvenga proprio sotto un 'governo amico' coperto da una 'stampa amica' proprio non riesco ad accettarlo''.
''E piu' grave ancora, mentre troviamo i soldi per le armi, non li troviamo per la solidarieta' internazionale (siamo fanalino di coda nella lista Ocse per l'aiuto ai Paesi impoveriti). E non troviamo neanche 280 milioni di euro per pagare il 'Fondo globale' per la lotta all'Aids, come era stato promesso ai vertici G8. Presidente, che delusione! Soprattutto che tradimento dei poveri! Le auguro - conclude Zanotelli - che l'urlo degli impoveriti che per 12 anni ho ascoltato nel mio corpo nella baraccopoli di Korogocho giunga al suo orecchio e l'aiuti a cambiare rotta''.


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