RIPRENDIAMOCI IL PRIMO MAGGIO
Mentre a Roma si svolge la consueta kermesse musicale
promossa dai sindacati confederali, che priva di
qualsiasi contenuto politico la ricorrenza del primo
maggio, cè da chiedersi quale sia al giorno doggi
leffettiva valenza della giornata dei lavoratori. Un
simile interrogativo si rende ancor più urgente
considerando lattuale politica del governo di
centro-sinistra che, ponendosi in continuità con il
precedente esecutivo, accentua la condizione di
precarietà e di ricattabilità dei lavoratori. Lo
dimostrano:
lassenso nei confronti della legge 30 che, con il
pretesto della flessibilità, sta stroncando qualsiasi
possibilità di un lavoro a tempo indeterminato. Le
scelte del governo e di Confindustria privano i
lavoratori dei più elementari diritti e di ogni
garanzia in tema di sicurezza e salute;
la riforma previdenziale in merito al TFR che, per
quanto riguarda le aziende con più di 50 addetti,
soprattutto con lignobile strumento del
silenzio-assenso, rischia di sottrarre ai lavoratori
il trattamento di fine rapporto e di farlo confluire
in Fondi pensione spendibili in Borsa, senza alcuna
garanzia di rendimenti futuri;
la mancanza di interventi concreti sulla questione
del lavoro nero e delle morti bianche. Gli infortuni e
i decessi sul lavoro, in progressivo aumento, sono
volutamente mascherati dietro la retorica dei
martiri, come se si trattasse di eventi accidentali
e non di avvenimenti determinati dalle lampanti
responsabilità dei padroni, i quali aumentano i propri
profitti sulla pelle degli operai, sottraendo loro
qualsiasi forma di tutela contrattuale;
l'imperialismo italiano che, sul fronte
internazionale, prosegue con le aggressioni in varie
parti del mondo. Cambia la retorica: dal
filo-americanismo spinto di Berlusconi si passa alla
celebrazione della collaborazione USA- UE. Ma le spese
militari aumentano più oggi che con il governo di
centro-destra. Inoltre, il clima di guerra porta con
sé un autentico linciaggio degli immigrati,
soprattutto musulmani, con l'intento di dividerli dai
proletari italiani;
la condizione di schiavismo ed emarginazione che
ogni giorno gli immigrati sono costretti a vivere,
ghettizzati nei grandi agglomerati urbani o, peggio,
nei lager di stato, i CPT. La proposta di legge
Amato-Ferrero, infatti, non prevede alcun
significativo miglioramento rispetto alla famigerata
Bossi-Fini, preoccupandosi solo di far meglio
incontrare la domanda e lofferta di lavoro.
In questo quadro disastroso emergono segnali positivi.
Sono le lotte che nascono dal basso, in varie parti
d'Italia, portate avanti dai precari e dagli
immigrati. La scadenza del primo maggio a Napoli può
rappresentare un momento di incontro tra questi
settori colpiti dalle politiche antipopolari in atto,
nel segno di quell'autorganizzazione che è l'unica via
per contrastare il governo in carica.
PER L'UNITA' DEI LAVORATORI ITALIANI ED IMMIGRATI, PER
L'AUTORGANIZZAZIONE DELLE LOTTE, CONTRO IL GOVERNO DEI
PADRONI E DELLE GUERRE IMPERIALISTE!
Corrispondenze Metropolitane collettivo di
controinformazione e dinchiesta
cmetropolitane@???
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