[Lecce-sf] Fw: Comunicato DN CARC 28.03.07

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Szerző: Rosario Gallipoli
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Tárgy: [Lecce-sf] Fw: Comunicato DN CARC 28.03.07
LA PERSECUZIONE 'POLITICA, DEI COMUNISTI, DEGLI ANARCHICI E DI TUTTI COLORO CHE SI IMPEGNANO CONTRO IL SISTEMA CAPITALISTICO, FA PASSI DA GIGANTE. TRA NON MOLTO SUPEREREMO (SE ANCORA NON E' SUPERATA???) LA DITTATURA FASCISTA DEL VENTENNIO. LA DIFFERENZA OGGI E' CHE A PORTARLA AVANTI E RAFFORZARLA SONO GLI EX, MA MOLTO EX, COMUNISTI, O SEDICENTI TALI.

RICORDIAMO CHE IL 12,02,07 HANNO ARRESTATO GIOVANI COMUNISTI, SINDACALISTI CON L'ACCUSA DI ESSERE AVANGUARDIE DI LOTTA NELLE FABBRICHE E SUI POSTI DI LAVORO.

A MENO CHE QUALCUNO NON VOGLIA BERSI LA FAVOLA DEI "TERRORISTI" CALDEGGIATA CON MOLTA FURIA DAI PENNIVENDOLI DI REGIME. ECC. ECC.

ROSARIO







Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)

Via Tanaro, 7 - 20128 Milano - Tel/Fax 02.26306454

e-mail: resistenza@??? - sito: www.carc.it



Direzione Nazionale



Comunicato del 28.03.07



Sulla nuova, furiosa, ipocrita, vergognosa campagna denigratoria nei confronti dei comunisti



Il giorno 27.4.2007 sono stati pubblicati su l'Espresso e su Il Corriere della Sera alcuni articoli evidentemente denigratori e diffamatori nei confronti del nostro partito e di altre organizzazioni (L'altra Lombardia, Senza Censura, ecc.). Gli articoli fanno parte di una lunga serie di esternazioni da parte di vari personaggi politici che mirano a censurare le lettere pubblicate su vari siti internet dei compagni arrestati il 12 febbraio. È un evidente attacco alla libertà di pensiero e di espressione. Lo stesso giudice Giovagnoli su Repubblica del 7 aprile scorso afferma: "difficile impedire che le idee di una persona possano uscire dal carcere, se queste non costituiscono un reato". Ma le dichiarazioni incalzano fino a contestare la pubblicazione sui siti internet di una poesia della giovane compagna Amarilli Caprio; i giovani di Forza Italia si spingono fino a chiedere la chiusura dei siti.

Ieri è stato il giorno dell'anniversario della morte di Antonio Gramsci, ucciso perché comunista nelle carceri fasciste. Di lui il regime fascista disse "bisogna impedire a questo cervello di funzionare" e alla fine ci riuscirono, ma non impedirono al suo partito, il PCI, di abbattere il fascismo.

Oggi i degni eredi di quel regime gridano allo scandalo per le parole dei compagni. Vogliono impedire che le nostre parole girino, che i nostri cervelli funzionino. Le nostre parole fanno loro paura perché sono un atto di accusa al loro regime di abbrutimento, sfruttamento, miseria e guerra. Le nostre parole fanno paura perché dicono la verità, quella verità che anche i lavoratori e le masse scoprono ogni giorno sulla loro pelle.

L'articolo di Fabrizio Gatti sull'Espresso prende spunto da una lettera aperta che il Partito dei CARC ha indirizzato a Maurizio Zipponi (che però non è stata pubblicata né da l'Espresso, né da nessun altro giornale) che durante la trasmissione Annozero negò che la CGIL effettua espulsioni politiche di tesserati perché comunisti o particolarmente onesti e combattivi. Nella lettera (allegata) si citano i casi di Renzo Gemmi, Valter Ferrarato, Pier Redamanti, nonché l'atteggiamento tenuto dalla CGIL Toscana e Emiliana in questi ultimi mesi che sta chiamando i suoi iscritti membri dei CARC o nostri simpatizzanti minacciandoli di espulsione. La lettera aperta invita Zipponi ad informarsi meglio e a rispondere pubblicamente. Non sappiamo se l'articolo denigratorio e forcaiolo di Gatti sia la risposta indiretta di Zipponi.

Agli articoli citati si aggiunge l'articolo pubblicato sul Corriere della sera a firma Biondini e Fasano che grida allo scandalo per il nostro appello NO alla persecuzione dei comunisti. Il nostro appello ha raccolto più di 3.500 firme ed è sul nostro sito così come su altri da almeno 7 mesi; ogni 15 giorni mandiamo l'aggiornamento alla stampa, lo abbiamo consegnato più volte, con preghiera di pubblicazione, personalmente nelle mani di vari giornalisti (TG2, Annozero, Rete 4) e lo abbiamo faxato ogni quindici giorni agli uffici della procura. Non è stato mai pubblicato. Su di noi è calata la censura.

Ieri improvvisamente la stampa di regime "scopre" l'Appello e se ne scandalizza. Probabilmente lo "scopre" solo il 27 perchè è il penultimo giorno della consegna delle firme per le elezioni amministrative. L'anno scorso durante la raccolta per le elezioni politiche, il 14 febbraio 2006, la Digos ha fatto irruzione nelle nostre case che ci ha sequestrato i computer, i moduli elettorali, ecc., ma malgrado questo attacco riuscimmo a presentarci nei comuni di Milano, Napoli, Roccasecca dei Volsci (LT) e nella provincia di Lucca. Oggi, forse non potendosi permettere, grazie alla nostra lotta, alla nostra campagna di controinformazione e alla raccolta firme, di aprire il 9° procedimento a nostro carico, la borghesia apre una campagna denigratoria a mezzo stampa nei nostri confronti (sul Giornale addirittura si afferma che il 25 aprile, in piazza a Milano, il nostro volantino veniva diffuso da giovani con i pitbull al guinzaglio!).

Decisamente vogliono evitare a tutti i costi la presenza dei comunisti nel campo elettorale perché questa presenza mette ancora più in evidenza cosa è la loro democrazia. La democrazia per cui fanno la guerra a fianco degli americani, massacrando centinaia di migliaia di persone; democrazia per la quale muoiono 4 lavoratori al giorno; democrazia in cui, anche con i soldi rubati dal TFR dei lavoratori, si finanziano i bombardamenti in Iraq e in Afghanistan.

Oggi addirittura su Repubblica compaiono articoli dal titolo "Insulti e minacce contro la procura" a firma di Paola Cascella oppure "Un aggressione alla procura. Di Nicola: io e il pm Giovagnolli nel mirino dei CARC".

Il Corriere della Sera del 27 aprile scorso, con un articolo firmato da Biondani e Fasano, sostiene che Diliberto, Dario Fo, Don Gallo, Don Vitaliano e Deaglio affermano di non aver mai sottoscritto il nostro appello (Diliberto starebbe pure rimuginando su una querela), che Margherita Hack avrebbe firmato solo un appello generico e che Giulietto Chiesa avrebbe firmato solo un appello contro uno specifico "accanimento giudiziario contro un ragazzo comunista". Le affermazioni del Corriere sembrano oscillare tra l'ingiuria e la diffamazione. È ingiurioso verso i CARC perché ipotizza che noi avremmo imbrogliato i firmatari, è diffamatorio verso i firmatari perché li spaccia per persone che firmano senza sapere cosa. Naturalmente il Corriere evita accuratamente di riportare le domande che sono state rivolte dai suoi giornalisti ai firmatari intervistati! Sono inquietanti le pressioni che si stanno esercitando su questi personaggi di rilievo per spingerli a non esercitare o a rinegare il loro legittimo diritto di esprimere la propria opinione.

Il reato di opinione è sempre più vicino. La repressione è sempre più ampia.

Questo 25 Aprile i rappresentanti del Governo ed i loro amici hanno cercato, per l'ennesima volta, di far passare questo giorno come il giorno della riconciliazione. Emblema di questo: la Moratti e Bertinotti vicini sullo stesso palco!

Ma ciò che è più significativo è che con la loro riconciliazione sono riusciti a far fare ai compagni di Rifondazione Comunista (il partito dei movimenti, come amavano definirsi fino alle ultime elezioni) i cordoni di sbarramento affinché i possibili contestatori non arrivassero in Piazza a fischiare. La destra "sta mettendo tutti in riga" e attraverso i dirigenti come Bertinotti ed Epifani sta cercando di mettere a suo servizio i lavoratori dei sindacati, i compagni di base del PRC e del PdCI per scagliarli contro altri lavoratori e contro altri compagni.



Esprimiamo solidarietà a tutti i compagni colpiti dalla repressione e a tutti i sinceri democratici sotto pressione per il loro tentativo di salvaguardare i diritti democratici!

Invitiamo tutti i compagni di base del PRC e del PdCI a leggere la lettera aperta all'onorevole Zipponi (che qui alleghiamo) e chiedere conto ai loro dirigenti delle azioni messe in campo dai loro partiti a danno del Partito dei CARC e delle altre organizzazioni comuniste, antifasciste, antimperialiste, dei Centri sociali, ecc..

Invitiamo i sinceri democratici che si sono sentiti di prendere una posizione per difendere la libertà di pensiero, a chiarire pubblicamente la loro posizione e a non farsi strumentalizzare dalla stampa e da chi ha l'interesse a mettere a tacere il dissenso.

Invitiamo nuovamente tutti i lavoratori e tutti i compagni a rilanciare con forza l'appello NO alla persecuzione dei comunisti. Costruiamo centinaia di banchetti e presidi di raccolta firme in tutta Italia. Non facciamoci imbavagliare!

Difendiamo la libertà di espressione e l'agibilità politica per i comunisti!

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Allegato



Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)

Via Tanaro, 7 - 20128 Milano - Tel/Fax 02.26306454

e-mail: resistenza@??? - sito: www.carc.it



Direzione Nazionale

Milano 20.04.07



Lettera aperta al deputato Zipponi



Al compagno Zipponi,

ti abbiamo visto ieri in TV, ospite di AnnoZero, dove hai dichiarato e ribadito, davanti all'incalzare dell'Onorevole Brunetta, di essere un esponente del partito dei lavoratori, intendendo di essere sempre in difesa e dalla parte dei lavoratori.

Chi sta dalla parte dei lavoratori, ai lavoratori non mente mai, deve sempre dire la verità. Tu invece hai detto una grande falsità ieri sera in TV ai lavoratori che ti seguivano, immaginiamo e speriamo in buona fede.

Come fai a dichiarare che la CGIL procede e ha sempre proceduto in casi controversi che investono suoi iscritti con una sospensione, almeno fino a chiarimento di eventuali indagini, e ricorre all'espulsione soltanto nei confronti di coloro che la magistratura condanna per dei reati? O menti o non conosci cosa avviene nella CGIL e allora in questo caso sarebbe bene che tu ti informassi (da sottolineare che il compagno Valter Ferrarato aveva dichiarato che è stato espulso dalla FILLEA-CGIL, ma che non aveva nessuna condanna, proprio pochi minuti prima nel servizio).

Perché non ti informi del caso di Renzo Gemmi, operaio di Reggio Emilia, iscritto alla FIOM sospeso e espulso nel 2002 perché sul giornale Libero e sul giornale Liberazione era apparso il suo nome tra un elenco di alcuni supposti indagati. Il compagno Gemmi non ha mai ricevuto un avviso di indagine e tanto meno una condanna, eppure la CGIL-FIOM lo ha espulso e la commissione di Garanzia non si è neanche degnata di rispondere al suo ricorso.

E pensare che tutti voi, dirigenti del PRC e della CGIL siete sempre pronti a essere garantisti con Vittorio Emanuele, Previti, palazzinari e imbroglioni vari. Perché non siete garantisti anche con i semplici operai vostri iscritti ai quali non concedete, non diciamo solidarietà e appoggio, ma neanche il beneficio del dubbio?

Perché non ti informi del caso dell'operaio edile Valter Ferrarato che è stato espulso nel 2003 non per qualche indagine o condanna, ma perché ha esercitato un suo diritto costituzionalmente garantito: esprimere solidarietà a una compagna in galera (Nadia Lioce) e reso onore ad un compagno ucciso dalla polizia (Mario Galesi). Valter Ferrarato, sempre in quella circostanza, aveva dichiarato, sempre in TV, che gli operai non piangono per Biagi, ma per i quattro operai che ogni giorno muoiono sul lavoro; espulso quindi per aver espresso un'opinione. E su questo dobbiamo dire che addirittura l'On. Sgarbi (che ha affermato con chiarezza che ognuno deve essere libero, avere il diritto, di esprimere solidarietà a chi ritiene opportuno) ha dato ieri su AnnoZero una lezione di democrazia a tutti, anche (ahime!) a te che militi nel PRC e Santoro che canta Bella Ciao quando sospendono la sua trasmissione.

Perché non ti informi dell'operaio Pierangelo Redamanti, membro del direttivo provinciale di Vercelli, che è stato espulso, dopo più di 30 anni in FIOM, solo e esclusivamente per aver diffuso un volantino davanti a una fabbrica, in solidarietà agli operai in lotta, con la firma del Partito dei CARC.

Perché non ti informi, inoltre, su cosa sta facendo la CGIL a Modena: i dirigenti di Modena hanno contattato i loro iscritti che hanno firmato il nostro appello NO alla persecuzione dei comunisti, minacciandoli d'espulsione e riuscendo effettivamente a far togliere la firma ai più deboli tra loro.

L'appello NO alla persecuzione dei comunisti è stato firmato da più di 3.500 persone e tra queste l'astrofisica Margherita Hack, il giornalista Lucio Manisco, l'on Diliberto, il premio nobel Dario Fo oltre che da tanti iscritti e dirigenti di varie sezioni del tuo partito. Non solo, il deputato Caruso e il senatore Russo Spena del PRC hanno fatto due interrogazioni parlamentari sulle vicende riportate nell'appello.

E infine, perché non ti informi del fatto che la CGIL in Toscana sta chiamando i nostri iscritti e i nostri simpatizzanti minacciandoli di espulsione?

Questa è la democrazia interna alla CGIL e questo è l'atteggiamento della sua direzione. Se viene nascosto è forse perché si ritiene che gli stessi iscritti ne rimarrebbero almeno delusi, se non schifati?

Non sappiamo se questa lettera aperta verrà mai pubblicata, perché in questa pagliacciata di democrazia normalmente hanno spazio per esprimere compiutamente il proprio pensiero soltanto i detentori del potere e i loro portavoce di destra e di sinistra. A noi, normalmente spetta la censura e quelle rare volte che ci danno un piccolissimo spazio sui media lo fanno con l'evidente tentativo di denigrarci, spesso cercando di stravolgere il nostro pensiero o cercando di fornirne una caricatura.

Ci aspettiamo quindi che tu, come militante del PRC, ti preoccuperai che la presente lettera venga pubblicata con allegata la tua stessa risposta. E' una questione di serietà verso la classe operaia.

Ti inviamo cordiali saluti.



                Massimo Franchi membro del Partito dei Carc


                e candidato sindaco nel comune di Garbagnate (MI) per la Lista Comunista




                Lia Giafaglione membro della Direzione Nazionale del Partito dei Carc