di ritorno dal corteo del 25 aprile
il corteo doveva essere da porta san paolo al campidoglio con benedizione finale di papa veltronius ma la rete antifascista metropolitana da giorni aveva lanciato la deviazione verso piazza vittorio, teatro dei luttuosi avvenimenti del 13 gennaio quando mary e hasib sono morti a causa dell'incendio dove vivevano in 15 causa precarietà abitativa.
l'equidistanza veltroniana nei giorni scorsi ha prodotto il mostro dell'assegnazione ai nazi di foro 753 di uno spazio da parte del comune e lo stesso sindaco ha presenziato insieme a fiore di forza nuova all'inaugurazione della sede dell'associazione intitolata ai fratelli mattei in una sala in cui campeggiavano busti del duce.
l'equidistanza è uno degli aspetti della governance veltroniana che vede il conflitto come antistorico e da abolire (praticamente per decreto), tutto fa brodo dai nazi ai punkabbestia, tutto è produttivo nella metropoli dei creativi, tutto fa pil, perciò ti sussumo volentieri e ti accolgo, basta che non rompi i coglioni.
gli antifascisti romani invece i coglioni li rompono e non accettano l'equidistanza ne la fine del conflitto sociale, viste le contraddizioni feroci che vive questa città, perciò abbiamo ignorato la ricorrenza con veltroni e ce ne siamo andati con un pezzo di città reale in giro per la città reale parlando della città reale.
all'altezza del circo massimo in 1500 abbiamo proseguito diritto verso il colosseo dove abbiamo calato uno striscione in ricordo di renato assassinato la scorsa estate e dove abbiamo piantato decine di croci con il nome dei morti sul lavoro (come antonio salerno). poi abbiamo proseguito verso piazza vittorio, zona multietnica ricca di fermenti ma sozzata dalla presenza dei nazi di casa pound, oggi prudentemente rintanati.
25 aprile nelle lotte sociali, la voglia di liberazione non si ferma mai, recitava lo striscione di apertura segnalando anche la continuità con la manifestazione di sabato 21 nel quartiere di torpignattara-pigneto dove in 1500 ci siamo opposti allo sgombero dell'ex cinema impero occupato da 16 nuclei di senza casa.
ne equidistanza ne governance, lotte sociali contro la precarietà di vita e le morti sul lavoro, questo lo spirito della giornata. corteo molto vivace e comunicativo.
tornato a casetta soddisfatto per una volta tanto, anzi la seconda in pochi giorni.
baci
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