[NuovoLab] contro l'arroganza clericale

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Author: Sergio Casanova
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To: forumgenova
Subject: [NuovoLab] contro l'arroganza clericale

Le reazioni mediatiche alla proposta dello Zapata  [ "l'invito ad accogliere l'arrivo di Ruini a Genova, previsto per lunedì, con un "caldo" saluto che campeggi dai muri e dai balconi di questa città. (i dettagli qui: www.dirittinrete.org/ita)"], rivolte a creare un clima di paura e un compattamento di tutti i perbenismi con tutte le espressioni di intolleranza, deve far riflettere sul come si è arrivati a questo punto.
L'arroganza clericale cresce ogni giorno e individua sempre nuove aree di intervento e non c'è dubbio che ciò abbia preso impulso dall'orientamento particolarmente reazionario dell'attuale pastore.
Credo, però, che sia riduttivo (e troppo comodo) darsi solo questa spiegazione. 
Non pare, ad esempio, che abbiano agito da argine i recenti provvedimenti del governo che, da un lato, hanno aumentato i finanziamenti alle scuole materne private e, dall'altro, hanno confermato la vergognosa esenzione dall'ICI per gli immobili di proprietà della Chiesa adibiti ad uso commerciale, introdotta da Berlusconi.
Aumentare ancora i già ben pingui regali fiscali alla Chiesa cattolica si colloca sulla linea inaugurata dal precedente governo di centrosinistra con la decisione di finanziare le scuole private (in violazione della Costituzione) e di farle diventare "paritarie" (ufficializzandone il ruolo di "diplomifici"). Se si riconosce che una parte dei cittadini abbia diritto di rifiutare l'istruzione pubblica, per farsene una su misura e che ciò debba essere finanziato con le imposte versate da tutti i cittadini e, per di più, che il titolo di studio conseguito nelle scuole "speciali" equivalga a quello delle scuole statali, si riconoscono privilegi inaccettabili. Si crea addirittura un canale privilegiato di mobilità sociale, attraverso una scuola pensata su misura e che, in sè, nega di collocarsi nella collettività e ottiene di darsi regole speciali. 
La campagna del precedente papato per il "diritto" dei cattolici ad una loro scuola è durata anni. Dopo il successo conseguito si è passati ad altri obiettivi. Ora si vuole imporre all'intera collettività la visione sociale della parte più integralista della Chiesa, come già al tempo del divorzio e dell'aborto. Nessuno vuole imporre nulla ai cattolici, ma la Chiesa pretende di imporre attraverso i parlamentari cattolici la sua visione del mondo a tutti e, per di più, recita la parte della vittima! Sembra di essere tornati ai tempi di Pio IX e della breccia di Porta Pia!
Credo che l'iniziativa dello Zapata non vada cavalcata come una semplice provocazione (nascondendo così la complessità della questione, che si colloca a pieno titolo nella deriva culturale di destra in atto in Italia), ma potrebbe essere l'occasione per una riflessione ben più ampia sul tema della (scarsa) laicità dello Stato, che potrebbe essere oggetto di discussione anche a partire dai contenuti di cui intendono farsi portatori i candidati alle prossime elezioni amministrative. Ciò non perchè quella delle aule consigliari sia la sede privilegiata per affrontare i problemi, ma perchè potrebbe essere un tentativo per legare le persone fisiche non a facili slogan, ma a concrete cose da fare.
 
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