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From: Barbara Fiori
To: Raggio Verde - Stefano La Malfa
Sent: Friday, April 20, 2007 5:38 PM
Subject: Re: ordine
Ho appena scritto alla c.a. di Michele,
spero che anche Stefano legga...
la mia e-mail quella piccolissima ultima in lista..non dice: maglie "normalissime comprate al mercato"
io ho diritto di scegliere che prodotto indossare:
mi piacciono di più quelle bio,
che VOI fate..e vorrei quelle!!!!
IO NON HO MAI DETTO NIENTE DI PIU' DI QUELLE 4 RIGHE SCRITTE QUI SOTTO
ricordo benissimo la conversazione di Milano
e mi ripeto non ho mai detto niente di negativo contro il vostro lavoro
IO.
se poi alla riunione, dove io non ero presente,
è stato detto altro...non ci posso fare niente....
vi prego, di non scrivere a mio nome cose che non ho detto e neanche penso.
ho scritto già scusa a Michele, mi ripeto con te..
ma se ricevo un'altra e-mail in cui si dice che "BARBARA" non ha capito un cavolo,
e critica il lavoro altrui...
inizierò a dispiacermi e ad aspettarmi le scuse di tutti quanti compreso il mio compagno che non so cosa ha detto alla riunione per
scatenare questo putiferio...
ancora Buon lavoro!!!
Barbara
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From: Raggio Verde - Stefano La Malfa
To: raggio verde onlus ; maria_stella@???
Cc: barbarafiori@???
Sent: Thursday, April 19, 2007 11:36 AM
Subject: ordine
Ciao a tutti,
avete presente il gioco del "telefono senza fili"? Si, quello nel quale una persona comunica un concetto ad un'altra, che lo comunica a un'altra, etc... alla fine l'ultimo travisa compleatmente il discorso iniziale. Siamo proprio in quella situazione. Anzitutto ringrazio Maria Stella della segnalazione, che mi da' la possibilità di chiarirmi meglio di quanto evidentemente non abbia fatto in sede di fiera.
Le t-shirt che proponiamo sono in tutti i casi di altissima qualità. Non sono "normalissime". Al contrario: sono straordinarie! Parlando di quelle equo-solidali (alle quali mi pare si riferisca Barbara) le producono gruppi di artigiani nelle realtà rurali del Bangladesh (Brac-Aarong). L'85% dei lavoratori che le producono sono donne. I produttori vengono assistiti anche con programmi sanitari specifici. Viene fatto il prefianziamento, il salario è notevolmente più alto dei salari minimi previsti dalla legge ed è garantita l'assenza di qualunque forma di sfruttamento. A mio parere il travisamento (magari ho comunicato male io questo aspetto) è avvenuto su questo punto: Aarong segue, con criteri equo solidali i passaggi che vanno dal filato alla confezione finale della t-shirt. Non si occupa, invece, della produzione del cotone, che viene acquistato "sul mercato"(e non "al mercato", magari rionale!). Nel nuovo progetto, quello del biologico si è fatto un passo in più: si è arrivati a produttori equo-solidali che coltivano le piante di cotone con criteri biologici, quindi ad una filiera completamente tracciabile e trasparente, dalla piantina di cotone alla vendita al dettaglio della maglietta.
Come da questa spiegazione, che ho cercato di condurre in maniera esaustiva, completa e trasparente (come è, da sempre costume di Raggio Verde) anche in sede di fiera si sia arrivati a delle maglie "normalissime comprate al mercato", è cosa molto curiosa.
Spero di avere chiarito meglio l'equivoco. Mi spiace certamente il fatto che l'immagine del nostro lavoro sia stata rovinata agli occhi di persone del tuo gruppo da un approccio un po' frettoloso da parte di Barbara.
Stefano
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From: raggio verde onlus
To: maria_stella@???
Cc: barbarafiori@???
Sent: Thursday, April 19, 2007 10:09 AM
Subject: Re: ordine
Ciao Maria Stella,
scusa se mi intrometto ma ho letto la tua mail ed essendo stato allo stand non riesco a non scrivere qualcosa.
Secondo voi, noi lavoreremmo in una cooperativa sociale che fa commercio equosolidale per 1000 euro al mese per poi andare alla fiera più importante dell'anno ed esporre maglie di pessima qualità e pure non equosolidali (magari comprate dai bimbi cinesi) ???? Non solo, ma anche facendolo, saremmo così cretini da raccontarlo a chi ci fa domande??
La risposta è nelle nostre azioni : 10 anni di commercio equo, la stima di tutte le organizzazioni di commercio equo italiane, oltre 300.000 dollari mandati direttamente tutti gli anni ai produttori del sud del mondo, il duro lavoro di oltre 10 dipendenti e oltre 60 volontari....
Forse nel caos della fiera ci sono state delle incomprensioni, comunque le magliette di qualità peggiore che avevamo erano quelle date al servizio civile di Forlì (che tu hai visto); le altre erano di qualità tecnica ancora superiore (poi ovviamente de gustibus....)
Qui mi fermo perchè non sapendo nulla di cosa stavate facendo con Stefano sarà lui a risponderti per le questioni più pratiche.
Scusami, il mio era solo uno sfogo, perchè dopo 10 anni di gran culo che mi faccio (e ci facciamo) per lottare per una causa in cui crediamo profondamente leggere mail come quella di Barbara mi fanno un po' cadere le braccia.
Michele
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From: maria_stella@???
To: Raggioverde onlus
Sent: Wednesday, April 18, 2007 6:43 PM
Subject: Fwd: ordine
Ciao Stefano,
abbiamo finalmente chiuso l'ordine di prova del gasgas di forlì. La sera di chiusura dell'ordine però un gasita ci ha riferito di una vostra lunga chiacchierata a Milano e ha convinto vari partecipanti a disdire gli ordini perchè in fiera ha visto magliette di bassissima qualità e perchè qualcuno della cooperativa gli ha detto che non sono neppure maglie solidali, e che invece sono maglie come quelle del mercato.
io sono rimasta a bocca aperta.
Cosa posso rispondere?
io credevo nel vostro progetto, e le maglie che Andrea mio marito ha comprato epr il SErvizio Civile di Forlì sono molto buone.
Dove sta la verità?
GRazie
Maria Stella Golinelli
Inizio messaggio inoltrato:
Da: "Barbara Fiori" <barbarafiori@???>
Data: 16 aprile 2007 21:27:44 GMT+02:00
A: <maria_stella@???>
Oggetto: ordine
Ciao Maria Stella,
purtroppo ti scrivo un pò in ritardo..
dovrei annullare, se è possibile, l'ordine delle magliette Raggio Verde. Questa sera alla riunione sicuramente Daniele vi spiegherà,
abbiamo conosciuto a Milano i ragazzi della cooperativa che ci hanno spiegato che le magliette che noi compriamo sono "normalissime"
mentre quelle in cotone biologico costano molto di più...
insomma, io e Daniele non siamo più interessati a quel prodotto.
Grazie 1000 Barbara