[RSF] Comunicato Stampa Profughi Iracheni

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Autore: comunicazione unponteper
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Oggetto: [RSF] Comunicato Stampa Profughi Iracheni
COMUNICATO STAMPA



4.000.000 DI PROFUGHI IRACHENI: L'ITALIA FACCIA QUALCOSA

L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha lanciato un allarme internazionale per la gravissima situazione dei profughi che fuggono dall'Iraq.

Le cifre sono impressionanti. Quasi quattro milioni di persone, oltre il 15% della intera popolazione, sono già fuggite dai luoghi di origine. E' come se in Italia ci fossero 8 milioni di rifugiati e sfollati. Due milioni di questi si accalcano, quasi senza assistenza, nei paesi i limitrofi, altrettanti sono sfollati internamente, in situazione anche più gravi.

E' una ulteriore testimonianza della gravità estrema della decisione degli Stati Uniti di muovere guerra all'Iraq e della decisione del governo italiano di parteciparvi.

Anche l'Italia, che è stato paese occupante sino alla fine del 2006, deve assumersi le proprie responsabilità e fare la sua parte a fronte di questa tragedia. Non è sufficiente aver ritirato le truppe. E' necessaria una nuova e coraggiosa iniziativa volta a richiedere la fine dell'occupazione militare statunitense e a sostegno di un processo di riconciliazione interna.

Ribadiamo inoltre le richieste già fatte con un comunicato il 22 marzo.

 -         occorre rimuovere gli ostacoli che impediscono l'ingresso di cittadini iracheni in Italia, in particolare l'impossibilità di ottenere visti di ingresso presso le ambasciate dei paesi limitrofi. Attualmente solo la ambasciata di Baghdad è autorizzata al rilascio dei visti, cosa  che impedisce di fatto a molti iracheni e a  tutti i rifugiati anche persino di richiedere il visto.


-         si indichi la disponibilità di accoglienza in Italia di una quota significativa di rifugiati 


-         vengano stanziati fondi per iniziative umanitarie rivolte ai rifugiati 


Un ponte per ha in corso una verifica della possibilità di intervenire con una iniziativa di sostegno ai profughi scappati in Giordania e nel nord dell'Iraq.





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