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Aihe: [Paesibaschiliberi] [ASKAPENAinfo:] Askapena, passo a passo 172, Rieuskaldunizzando un paese
*//*In www.askapena.org video de la Korrika.
Molto informazione in www.korrika.org
*
Independentzia eta Sozialismorantz*
*EUSKAL HERRIA PASSO A PASSO *
Servizio informativo di ASKAPENA Nº 172

*Rieuskaldunizzando un paese*.

L'euskara è la lingua viva più antica dell'Europa, anteriore al
francese, allo spagnolo, al latino e qualunque lingua indoeuropea del
suo ambiente. Tuttavia, per arrivare di madre in figlio fino al secolo
XXI, non ha avuto una strada facile.

Per secoli è stato perseguito, proibito nel suo uso pubblico, bambini
vilipesi e colpiti nelle scuole per parlarlo, censurato nei testi
ufficiali, censurato in pubblicazioni divulgative, considerato come
"latrato di cani"... Euskal Herria, il paese dell'euskara, occupava
anticamente terre più estese delle 7 province basche attuali, ma come
conseguenza di secoli di repressione linguistica e culturale ha
continuato a perdere territori paese per paese.

Verso la decade dei 60 del passato secolo, ed in una delle epoche di
maggiore repressione verso la lingua tanto da parte del franchismo da un
lato come del giacobinismo francese dall'altro, nasce un movimento in
favore dalla lingua e la cultura il cui primo risultato è autoconvincere
la popolazione basca che sta nella nostra mano che il basco viva a
dispetto degli attacchi, la repressione, la mancanza di prestigio, la
mancanza del basco nella scuola, nel lavoro, nelle università... non
solo può frenarsi la sua estinzione ma inoltre sta nelle nostre mano il
suo recupero in tutto il territorio e la sua normalizzazione come lingua
di un paese: Euskal Herria.

È per quel motivo che diciamo "Ri-euskaldunizzazione".



*Ez dok hamairu, Bai euskarari, euskaraz eta kitto! *, Non siamo il
"tredici", sì al basco, parliamo in basco e punto,

Allora sorgono le prime scuole per bambini che si chiamano "ikastolas"
in basco, non fu facile per le madri ed i genitori portare i loro
bambini in appartamenti clandestini affinché imparassero bene la loro
lingua. Nascono anche allora le prime 'gau-eskolas' (scuole notturne),
nelle quali adulti che, neppure sapevano scrivere la loro lingua
materna, oppure ignoravano completamente il basco, andavano di notte ad
impararlo pure in maniera clandestina e dopo la giornata lavorativa.
Sorsero anche gruppi culturali, si rimisero strumenti musicali, nacquero
cantautori... a poco a poco esce dalla clandestinità, non senza ricevere
colpi per ciò, e si impadronisce della strada, trasformandosi in un
clamore popolare "bai euskarari!" (sì al basco).

Nella cultura popolare nacque "ez dok hamairu!" , letteralmente "non
è/siamo tredici" si riferisce a che noi euskaldunes non siamo colpiti da
un maleficio che fa impossibile che viva la nostra lingua, il nostro
paese, un movimento popolare di lotta ideologica e di masse "Euskal
Herrian Euskaraz" ("utilizziamo il basco nel paese dei baschi"). Prima
di tutto questo movimento la cosa unica che rimaneva praticamente era
l'accademia della lingua basca: Euskaltzaindia, immersa nella
"modernizzazione" del linguaggio per fare fronte alle sfide del futuro,
queste iniziative nacquero sotto la sua difesa.



*Korrika e feste popolari in favore del basco. *

In altri passi abbiamo parlato dell'utilizzo delle feste popolari in
Euskal Herria per la lotta ideologica e di massa. Il movimento per il
recupero e la normalizzazione del basco, la lingua basca, è stato un
esempio nel momento di fare tentativi che sembravano quasi pazzi nei
loro principi, ma che si sono convertiti in fenomeni di massa con gli anni.



In ogni provincia del sud del paese si realizza la festa per le sue
ikastolas e la normalizzazione del basco, mentre nel nord si realizza
una festa unita tra le 3 province del nord. Nel settore
dell'insegnamento alle persone adulte la festa più importante è la Korrika.

La Korrika è organizzata da AEK, la coordinatrice che si costituì dietro
il raggruppamento delle differenti 'gau-eskolas', scuole notturne di
adulti, disperse per tutta la geografia di Euskal Herria.

*Korrika è una corsa a beneficio dell'euskara che percorre tutta Euskal
Herria senza fermarsi durante 10 giorni, giorno e notte, passando un
"testimone" di mano in mano con un messaggio in favore della lingua nel
suo interno che si legge alla fine della corsa. L'obiettivo di detta
corsa è la consapevolezza ed impulso dell'euskara e reclamare fondi per
portare giorno per giorno a termine detto lavoro nel centro di
apprendistato di euskara della coordinatrice. *

La sua prima edizione si realizzò nel 1980 da Oñati (Gipuzkoa, fino a
Bilbao) Bizkaia, ed in questi anni korrika si è trasformata in uno degli
atti più importanti a beneficio dell'euskara, per il numero di persone
che riesce ad aggregare. Con questa nuova edizione, si sono realizzate
15 korrikas negli ultimi 26 anni.

*Questo anno la corsa durerà nuovamente 10 giorni e percorrerà più di
2.356 chilometri per tutta Euskal Herria. *Notte e giorno, senza
fermarsi in nessun momento. Si aspetta la partecipazione di più di
600.000 persone di ogni età e condizione, come in anteriori edizioni. ,
Bisogna tenere conto che Euskal Herria conta su una popolazione di 3
milioni di persone.

In ogni paese in cui arriva la Korrika, persone, associazioni,
sindacati, partiti politici, movimenti popolari donano denaro alla corsa
per portare il testimone per un chilometro ed inoltre si organizzano
feste per l'arrivo della Korrika alla località.



*Attacchi. *

Nonostante il suo carattere popolare e festivo, non tutto è stato festa
per la Korrika. Durante il suo percorso in alcune occasioni ha sofferto
da inclemenze meteorologiche, fino a controlli e persecuzioni
poliziesche e militari, passando per boikots mediatici, il più famoso
quello della catena pubblica basca controllata dal PNV, (la destro
vasquista,). Niente ha frenato la Korrika che non ha cessato di
guadagnare seguaci e popolarità edizione dopo edizione.

Nemmeno AEK la coordinatrice che organizza la corsa, è stata risparmiata
dagli attacchi, professori di basco sono stati accusati di essere il
'fronte culturale di ETA', è stata applicata loro la legge
antiterrorista ed imprigionati, i conti bancari della coordinatrice
bloccati, si sono negate sovvenzioni pubbliche mentre si davano ad
'altri' col fine di soffocare economicamente il movimento... Neanche
sono riusciti ad evitare che migliaia di persone adulte abbiano imparato
la lingua che quando eravamo piccoli ignoravano: oggigiorno siamo gli
"euskaldun-berris" (nuovi-bascoparlanti) pezzo fondamentale per la
normalizzazione linguistica del basco in Euskal Herria.

Da questo "passo a passo" vogliamo riconoscere a tutte le persone che
rendono possibile la Korrika, a tutte le instancabili insegnanti e
professori che dedicano la loro vita all'insegnamento del basco, e
soprattutto alla prodezza che hanno avuto le donne euskaldunes per,
generazione dietro generazione, salvaguardare e trasmettere l'euskara e
la cultura euskaldun, facendo fronte a punizioni, persecuzioni ed
oppressioni secolari. Questo è l'omaggio che quest'anno realizza Korrika
ed al quale ci uniamo da queste righe.

Infine sappiamo che Korrika oltrepassa già le frontiere dei sette
territori baschi e che nell'ottavo herrialde, la diaspora, in molte
basche e baschi realizzate la Korrika. Un abbraccio, "ongi ibili!"
(State bene, NdT)

Euskal Herria, 31 Marzo di 2007

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