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Aihe: [NuovoLab] La Talpa e l'orologio, un centro sotto minaccia di sgombero
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/08-Aprile-2007/art22.html

La Talpa e l'orologio, un centro sotto minaccia di sgombero

A Imperia la vendita dello stabile occupato a un'immobiliare ligure mette a
rischio un'esperienza culturale, sociale e politica attiva da anni. E percepita
da molti come un vero patrimonio comune della cittàル

Geraldina Colotti

Lo spazio concerti, il centro di documentazione, la bottega del commercio
equo-solidale, sale riunioni aperte ai giovani e alle associazioni, mostre che
accompagnano chi entra lungo i tre piani dell'edificio, occupato dal centro
sociale imperiese La Talpa e l'orologio. Un'alchimia feconda di politica,
società e cultura - unica nella zona d'Imperia - che a breve rischia di
scomparire. Dopo 16 anni di presenza attiva sul territorio, il centro sociale
potrebbe essere sgomberato. Lo stabile di Viale Matteotti 23, proprietà del
gruppo bancario Unicredit è stato infatti venduto alla Selfimm, una società per
azioni genovese che si occupa di investimenti immobiliari. Un accordo concluso
in gran segreto - lamentano i ragazzi della Talpa - che vanifica anni di
trattative tra Comune, Unicredit e un arco di strutture territoriali che,
insieme al centro sociale, auspica che lo stabile continui a essere un luogo di
cultura e di aggregazione.

Unicredit (che prima di fondersi con Rolo banca e con le Casse di risparmio di
Verona, Torino e Treviso, si chiamava ancora Unione del credito italiano),
negli anni '80 aveva affittato lo stabile al Comune, e nel corso degli anni, la
costante mobilitazione del centro sociale, sostenuta da un ampio consenso a
livello nazionale, aveva costretto il gruppo bancario ad adottare un
atteggiamento interlocutorio: tanto da proporre al Comune l'acquisto
dell'edificio a un prezzo di favore, a condizione che la Talpa potesse
continuare a «scavare» anche nel regno del mattone. Ma non se ne fece niente.
Al binomio cultura-società, l'imperiese dei notabili e dei costruttori ha
sempre preferito quello di turismo e immobiliare. Che manchino alternative
reali per i giovani in una zona massacrata dalla speculazione edilizia e
ridotta a pensionato d'élite, ci si ricorda appena in qualche articolo di
cronaca dopo l'ennesima «strage del sabato sera». L'«altro» Ponente Ligure,
invece - quello che da gran tempo cerca di costruire un'alternativa alla
gestione di centrodestra - si mobilita intorno alla Talpa, per chiedere un
confronto pubblico: «In una provincia povera di iniziative culturali, e carente
di servizi sociali essenziali, dove però dilagano banche e supermercati in
numero spropositato rispetto alle esigenze reali del territorio, il centro
sociale occupato e autogestito La Talpa e l'orologio rappresenta un vero e
proprio bene comune che va difeso da tutti», recita l'appello della Talpa.

E che il centro sociale sia davvero percepito da molti come un bene comune, lo
ha dimostrato la nutrita presenza della popolazione ponentina ai funerali di
Marco Beltrami, storico esponente della Talpa, scomparso prematuramente nel
2005.

E lo dimostrano le firme sotto l'appello lanciato dal centro sociale: esponenti
politici, sindacati, associazioni, intellettuali. Una lista che cresce, per
scongiurare il pericolo di uno sgombero, intorno ai ragazzi del centro che
dichiarano: «Da qui non ce ne andiamo». La palla, adesso, passa al Comune di
Imperia e anche alla Regione.