Szerző: Rosario Gallipoli Dátum: Címzett: forumlecce Tárgy: [Lecce-sf] Fw: Foggia:Assemblea parenti e amici di Massimo
MERCOLEDì 11 APRILE ORE 20.30
AL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE FILOROSSO
(via miracoli, 11- III parall c.so Cairoli - Foggia)
ASSEMBLEA DI
PARENTI E AMICI DEL COMPAGNO MASSIMO
ARRESTATO IL 12 FEBBRAIO SCORSO
INSIEME AD ALTRI 13 RIVOLUZIONARI
A due mesi dagli arresti dei 14
rivoluzionari sequestrati tra Padova, Milano e Trieste con l’ordinanza
del giudice Salvini, accusati di reati associativi di triste memoria
fascista, 270bisc.p. (associazione sovversiva) e 306c.p. (banda
armata), i compagni sono ancora in isolamento.
Il clima inquietante di
caccia alle streghe e di diffamazione messo in atto dai mass media non
è riuscito a nascondere lo scopo politico di quest’operazione. Fin dal
primo momento è risultato chiaro a molti che l’obiettivo è quello di
imporre un consenso alle politiche di aggressione e di sfruttamento
orchestrate da un sinistro governo in guerra su più fronti all’esterno
e all’attacco contro i lavoratori e i proletari all’interno. Sono
comunisti, i terroristi sono loro!
Tra gli arrestati c’è il nostro
amatissimo Massimo Gaeta, foggiano emigrato a Milano per lavoro,
riconosciuto anche per la sua attività sindacale leale e coerente verso
i suoi colleghi operai.
Crediamo necessario organizzare la solidarietà
che anche qui amici e parenti stanno manifestando nei suoi confronti e
nei confronti degli altri arrestati, per difendere la loro identità e
rompere il muro di silenzio alzato sulle condizioni di detenzione e sul
tentativo di isolarli dal contesto di classe da cui provengono.
L’ incontro promosso per giovedì da alcuni parenti, amici e compagni di
Massimo, avrà come punti di discussione:
1. aggiornamenti sulle
condizioni di detenzione
2. denuncia del collegio degli avvocati
difensori contro l’isolamento e le vessazioni che stanno subendo
3.
denuncia della repressione e del sabotaggio della solidarietà
4.
informazioni sulle iniziative di solidarietà che i compagni stanno
ricevendo in Italia e in Europa
5. proposte di iniziative di raccolta
fondi per le spese legali e per il sostegno dei compagni in difficoltà
6. proposta di un 25 aprile unitario a Foggia con parole d’ordine
“contro il fascismo, la guerra e la repressione” che unisca al
contenuto della giornata quello della libertà per i compagni*
7.
telegramma di saluti e solidarietà dei partecipanti all’assemblea
*Facciamo nostro per questo gli argomenti dell’appello per la
partecipazione al corteo del 25 aprile a Milano, in allegato a quest’
ordine del giorno.
Appello per la partecipazione al corteo del 25 Aprile a Milano
25 Aprile 1945 – 25 Aprile 2007
La Resistenza continua
Fino alla vittoria!
Ieri le gesta delle armate coloniali del duce all’estero, con le missioni in
Albania, in Libia,la campagna d’Etiopia, la partecipazione alla guerra
civile di Spagna e al II conflitto mondiale, seminavano distruzione e morte.
Le strutture e le milizie per la repressione politica creavano uno stato di
terrore all’interno arrestando, torturando ed eliminando ogni oppositore
antifascista e ogni comunista. Li chiamavano “Banditi”
Leggi di guerra, tra cui i reati associativi, stavano alla base del clima
costante di caccia alle streghe e l’Ovra (Organizzazione per la vigilanza e
la repressione dell’antifascismo), forte di queste leggi, sorvegliava e
puniva. Le carceri italiane erano piene di oppositori, comunisti,
antifascisti e anarchici. Da San Vittore si levava forte l’aspirazione di
libertà e giustizia di centinaia di prigionieri mentre le masse popolari
subivano miseria, morte, dolore e sfruttamento.
Le masse popolari, allora, organizzate nella Resistenza partigiana, si sono
ribellate e hanno vinto il terrore nazi-fascista!
Oggi le armate del governo Prodi e soci sono presenti in molti fronti di
guerra, dall’Iraq all’Afghanistan al Libano. Gli operai, i lavoratori, i
giovani e le donne delle masse popolari subiscono attacchi pesantissimi alle
loro condizioni di vita. Miliardi vengono impiegati per le spese militari e
per la repressione interna mentre viene scippato il Tfr, aumentano i costi
della sanità e si abbassano i salari. Anche oggi le carceri italiane sono
piene di oppositori, di stranieri considerati “nemici”, di anarchici, di
comunisti. Oggi li chiamano “terroristi”.
Hanno varato nuove leggi di guerra ancor più odiose e razziste di quelle del
ventennio, negli ultimi anni hanno incarcerato e inquisito, con i reati
associativi, centinaia e centinaia di compagni e anarchici. Con l’operazione
“Tramonto”, voluta da “sinistri” magistrati come Spataro e la Bocassini,
tengono in carcere sotto la tortura dell’isolamento 14 comunisti rei di
aspirare e lottare per una società non più divisa in classi e senza guerre.
Da San Vittore, Opera, Monza e Bollate e da tutte le carceri anche oggi si
alza un grido per la libertà.
Cosa è cambiato?
La crisi irreversibile in cui da tempo si dibatte il sistema imperialista in
cui viviamo si è aggravata e porta, come all’epoca del fascismo e del
nazismo, sempre più chiaramente verso la guerra. I padroni puntano alla
mobilitazione reazionaria. La falsificazione della realtà è diventata la
legge per tentare di gestire il consenso. La massima di Goebbels, microfono
del III Reich, “La propaganda è come l’arte, non ha bisogno di rispettare la
verità” è il principio guida dell’informazione odierna.
Così le occupazioni militari diventano missioni umanitarie per portare la
democrazia, così chi resiste e si organizza per ribellarsi, sia nei
territori di guerra che all’interno dei paesi imperialisti, diventa un
pericoloso terrorista.
La diversità sta nel fatto che i nazisti rivendicavano apertamente il loro
progetto razzista e di dominio sull’umanità mentre gli imperialisti moderni,
in Italia oggi il governo Prodi e soci, si travestono da difensori della
democrazia per portare avanti i loro sporchi piani. I nazisti di ieri erano
dei criminali coerenti, gli imperialisti di oggi sono dei criminali viscidi
e bugiardi.
Sono gli stessi della guerra in Iugoslavia nel 1998.
Per arrivare a quello che stanno facendo oggi, una rinnovata aggressività
imperialista italiana che partecipa alle guerre di conquista di risorse
energetiche e di nuovi mercati, hanno però bisogno di annichilire ogni
potenzialità di rivolta dei popoli da dominare e dei proletari da
“arruolare” nelle nuove imprese belliche. Attaccano per questo la
principale ideologia di liberazione e riscatto sociale che ha contrassegnato
il secolo scorso: il comunismo.
Per questo non solo la destra ma anche tutta la “sinistra” istituzionale,
fino a quella definita “radicale”, si impegna con costanza a revisionare
vergognosamente la storia arrivando ad equiparare il fascismo al comunismo,
Hitler a Stalin, i campi di sterminio alle foibe…consegnando alle nuove
generazioni “rinnovati” programmi scolastici in cui i partigiani sono in
ultima analisi responsabili delle rappresaglie stragiste dei nazi-fascisti e
dove Mussolini viene dipinto come un bravo statista il cui unico errore fu
di dichiarare guerra agli alleati.
Un indottrinamento massiccio in cui il comunismo viene attaccato e il
fascismo “recuperato”.
Tanto accanimento contro il comunismo e il suo portato di emancipazione
sociale fa pensare che la borghesia sia tuttora terrorizzata da questa
ideologia e abbia dunque bisogno di esorcizzarla quotidianamente per
estirparla dalle teste degli sfruttati!
E quando ciò non basta e sente odore di rosso la borghesia attiva tutti gli
apparati repressivi per assicurare alla galera chi professa e pratica idee
rivoluzionarie, le uniche che possano fermare la reazione e la guerra. E la
paura aumenta, tanto più oggi che la capacità di resistere all’imperialismo
e di infliggergli duri colpi è di nuovo tornata ad essere concreta e
visibile a tutti: in Iraq, in Palestina, in Asia e in America Latina.
Oggi come ieri, partigiani sempre
Con la resistenza dei popoli contro la guerra imperialista
Con la resistenza degli operai, dei lavoratori, dei precari delle donne e
dei giovani contro lo sfruttamento
Con la resistenza dei prigionieri rinchiusi nelle carceri imperialiste
Basta con le missioni di guerra
Basta con la repressione di chi lotta
Basta con la tortura psicofisica dell’isolamento
Libertà ai i popoli!
Libertà ai compagni in carcere e a tutti i prigionieri!