[NuovoLab] Ennesima morte sul luogo di lavoro

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Autor: Edoardo Magnone
Data:  
A: forumgenova
Assumpte: [NuovoLab] Ennesima morte sul luogo di lavoro

Il Manifesto - 07 Aprile 2007 - pagina 11

Terni: le Ferrovie pretendono un'altra vittima
Franco Mariani, 57 anni, dipendente di Trenitalia Cargo, è rimasto schiacciato
dalla ruota di una locomotiva, mentre predisponeva i vagoni di un merci.
Crescioni (Cgil): «Le condizioni di lavoro non sono sicure»
Sara Farolfi

Schiacciato dalla ruota di una locomotiva. E' morto ieri, nella stazione
ferroviaria di Terni, Franco Mariani, 57enne sposato con tre figli. Il terzo
morto sul lavoro in tre settimane nella provincia di Terni. Dipendente di
Trenitalia Cargo (la divisione delle ferrovie che gestisce il trasporto merci),
Mariani faceva il manovratore; predisponeva cioè le locomotive per il trasporto
merci. Uomo «espertissimo» lo descrivono i colleghi, impegnato nel «lavoro che
faceva tutti i giorni».
Le dinamiche del tragico incidente, accaduto nella prima mattinata, sono ancora
in corso di accertamento. Alle 6,45 circa, Franco Mariani stava eseguendo la
manovra di aggancio di due vagoni per la composizione di un treno merci. Un
lavoro manuale, che nelle (poche) locomotive ammodernate si esegue
automaticamente. Dalle prime ricostruzioni sembra che Mariani sia stato
investito da un vagone del convoglio che si è mosso, finendo sotto la ruota.
Un macchinista, in ferrovia, non muove la locomotiva senza avere avuto il via
libera da parte di chi, a terra, predispone i vagoni. Sembra che Mariani avesse
dato indicazione al macchinista di spingere i carri. Un malinteso? Che l'uomo
non abbia calcolato il tempo? O che si sia trattato di una «manovra al volo?».
«Le morti sul lavoro non sono mai frutto di una fatalità - dice sgomento
Cipriano Crescioni, responsabile della sicurezza per la segreteria provinciale
della Cgil - Le condizioni di lavoro anche nelle Ferrovie non sono sicure».
Dalla scarsità di mezzi di locomozione idonei, che costringe i lavoratori a
caricare e scaricare in continuazione, in tempi rapidi e perciò più rischiosi.
Alle stesse zone di lavoro lungo i binari dove, tra pietre e ciotoli, «è facile
cadere». Infine, la carenza di organico: «Il volume dei traffici - spiega ancora
Crescioni - è aumentato, ma i lavoratori che vanno in pensione non vengono
rimpiazzati». Soltanto a Terni, per l'attività e la movimentazione di treni
«servirebbe il doppio del personale».
Le stesse squadre di manovra - denunciano i lavoratori - sono spesso
sottodimensionate. Oltre all'operatore di macchina, dovrebbero essercene tre a
terra. Ieri a Terni, sembra che la squadra fosse al completo, ma al lavoro su
più di una linea.
«Le Ferrovie non sono più un'isola felice - denuncia Dante De Angelis,
dell'Assemblea nazionale dei ferrovieri e dei delegati alla sicurezza - E il
governo, trattandosi di un'azienda pagata dalla collettività, dovrebbe imporre
regole più severe». Il 13 aprile i lavoratori delle Ferrovie sciopereranno
contro il nuovo piano Fs. A Terni manifesteranno di fronte alla stazione:
«Vogliamo chiamare tutta la città ad una sensibilizzazione sul tema della
sicurezza - conclude Crescioni - perchè gli incidenti hanno a che fare con la
degenerazione culturale del lavoro nella nostra società».

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/07-Aprile-2007/art50.html