Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)
Via Tanaro, 7 - 20128 Milano - Tel/Fax 02-26306454
e-mail: resistenza@??? - sito:
www.carc.it
Direzione Nazionale
Comunicato del 7.4.2007
Solidarietà ai compagni del (n)PCI condannati a Parigi!
Il processo farsa di Parigi a carico dei militanti nel (nuovo)Partito Comunista Italiano, G. Maj e G. Czeppel, del simpatizzante Angelo D'Arcangeli e dei due compagni spagnoli della Fazione Ottobre del PCE(r), Teijelo e Galan si è concluso ieri, 6 aprile, con condanne pesanti ed esemplari (fino a cinque anni per Maj e Czeppel).
La vivace e crescente mobilitazione avviatasi in Francia e in Italia ha fatto saltare il progetto di estradizione del governo italiano e della magistratura, progetto condotto dal giudice Giovanoli di Bologna, che mirava all'istruzione di un altro processo-farsa in Italia a carico di almeno 12 compagni del CARC e del (n)PCI. In alternativa l'Italia e la Francia hanno condotto un processo fuori da ogni regola e legge "democratica" per arrivare a delle condanne (vedi comunicato del CAP di Parigi) miranti principalmente a bloccare l'attività politica dei compagni e dei partiti di cui fanno parte e dare tempo alla magistratura italiana di aprire (se non lo hanno già fatto) l'ennesima inchiesta per tentare nuovo processo e nuove condanne. Sono migliaia le inchieste aperte a carico di comunisti, sindacalisti, lavoratori che vengono continuamente controllati, spiati, schedati. I governi della borghesia fanno di tutto e faranno, sempre più, di tutto per bloccare l'attività politica del comunisti, l'attività delle avanguardie di lotta, bloccare e reprimere il malcontento e il dissenso delle masse popolari.
Abbiamo da poco assistito alla criminalizzazione del movimento vicentino contro la base USA, alla criminalizzazione del movimento contro la guerra, all'arresto e al linciaggio mediatico di compagni e sindacalisti, abbiamo assistito alle pressioni sui lavoratori (attraverso parte della dirigenza della stessa CGIL) affinché abbandonassero, isolassero e ripudiassero i loro compagni, amici e rappresentanti. Oggi le masse "sentono" che è pericoloso esprimere il proprio pensiero, il proprio dissenso, ma la grande mobilitazione di Vicenza, le mobilitazioni contro la guerra e le stesse 3.500 firme apposte nel nostro appello "NO alla persecuzione dei comunisti" dimostrano che le masse difendono con forza le libertà politiche conquistate con la lotta di Resistenza; la sconfitta del piano italo-francese sull'estradizione dei compagni del (n)PCI dimostra che la mobilitazione delle masse riporta delle vittorie.
È la mobilitazione delle masse popolari che permette di tenere a freno la repressione della borghesia.
Esprimiamo la nostra solidarietà ai compagni condannati nel processo di Parigi, a tutti i compagni perseguitati e incarcerati e invitiamo tutti i comunisti, gli organismi di massa, i sinceri democratici a impegnarsi e unirsi nella lotta comune contro la repressione.
La solidarietà è un'arma, la solidarietà è un gesto concreto che va esercitato.
Invitiamo tutti, quindi, a promuovere la lotta in difesa della libertà di pensiero e organizzazione delle masse popolari, a organizzare e fare banchetti e presidi di solidarietà contro la repressione, per la difesa degli spazi di agibilità politica conquistati con la lotta di Resistenza, contro i tentativi di mettere fuori legge i comunisti, a unirsi a noi nel raccogliere le firme contro la persecuzione dei comunisti. Che i presidi, i banchetti, le manifestazioni diventino centinaia!
Resistere alla repressione!
Promuovere e organizzare la lotta contro i tentativi di soffocare la libertà di pensiero e di organizzazione della masse popolari!
Costruire un fronte comune contro la repressione!
Dedichiamo la nostra solidarietà e il nostro appello ad Antonio Gramsci, segretario del partito comunista italiano, morto nelle prigioni italiane durante il periodo del fascismo, ucciso perché comunista. Questo mese ricorre il 70° anniversario della sua morte. Dalle sue parole e dalla sua vita impariamo per continuare la nostra lotta. Dalla sua morte impariamo la dignità, la coerenza e la forza di un comunista, a difenderci dalla repressione e a lottare per la libertà!