[Forumlucca] Una Chiesa che difende un potere - Una chiesa c…

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Autore: massimiliano.piacentini@tin.it
Data:  
To: forumlucca
Oggetto: [Forumlucca] Una Chiesa che difende un potere - Una chiesa che non vuole il dialogo...


----Messaggio originale----
Da: desimone_c@???
Data: 4-apr-2007
7.06 PM
A: <info@???>
Ogg: Una Chiesa che difende un
potere - Una chiesa che non vuole il dialogo...

            Una Chiesa 
che difende un potere 


            Con estrema franchezza 
in questi mesi, fin dagli esordi di questo governo, i vertici della 
chiesa cattolica hanno ingaggiato una battaglia politica per sbarrare 
il passo in Parlamento ad una legge che riconosca le coppie di fatto. A 
qualsiasi legge, anche ad una soluzione privatistica, come quella 
proposta dal senatore Alfredo Biondi, uno dei pochi autorevoli liberali 
presenti nella cosiddetta Casa delle Libertà, che prevede un semplice e 
per certi versi già fattibile atto notarile di tipo privato. Una 
soluzione che, per dirla anche noi chiaramente, se diventasse legge 
sarebbe un mezzo scandalo, una cosa che farebbe ridere l'Europa, e 
indignare migliaia di persone, una parte grande e positiva del paese 
che si richiama ad una visione laica e più civile della società. La 
Chiesa in questa fase non vuole affatto dialogare con un'etica laica 
che disconosce, né mediare con la politica. Vuole difendere un potere, 
un monopolio culturale. Lo fa quando si richiama alla famiglia 
eterosessuale come unico sistema possibile di relazioni sessuali e 
affettive legalizzate e riconosciute, e per questa via intende 
difendere e affermare il suo monopolio dell'etica, come ha fatto per la 
legge sulla fecondazione assistita, impedendo l'accesso alla donna 
singola e stravolgendo l'autodeterminazione femminile. E' la rivincita 
annunciata alle sconfitte subite con la legge sul divorzio e 
sull'aborto. 




      Una chiesa che non vuole il 
dialogo...


      Una battaglia di conservazione ostinata e per 
nulla preoccupata dai timidi distinguo che pure emergono nel variegato 
mondo cattolico, decisa a condizionare il politico e il legislatore. 
Questa casta religiosa che nelle sue posizioni più integraliste e 
fondamentaliste può allontanarsi da gran parte del suo popolo, difende 
il suo potere innanzitutto, minacciato dai processi di secolarizzazione 
che si sono affermati in Europa e dal multiculturalismo del fenomeno 
migratorio. Così come le caste economiche e sociali dei poteri forti 
cercano di condizionare le scelte di governi progressisti. Sono 
pericolose entrambe ed entrambe vanno contrastate politicamente e 
culturalmente con la medesima determinazione. E' una stagione 
irrimediabilmente nuova e lontana dalle aperture del Concilio Vaticano 
II, e dai tempi della DC, e destinata a durare almeno fino a quando non 
emergeranno e si imporranno altre posizioni all'interno della Chiesa. O 
altri schemi politici. Non c'è compromesso che possa rasserenare gli 
animi d'oltre Tevere. Parlare ad un sordo poi è impossibile. Con buona 
pace di chi si illudeva nel centrosinistra che alla fine le mediazioni 
si sarebbero trovate. La legge si fa o non si fa, i pasticci (dai Dico 
in giù) scontentano tutti. Ciò che le gerarchie cattoliche non vogliono 
è chiaramente il riconoscimento sociale, dunque pubblico, dell'amore 
omosessuale, della relazione sessuale e affettiva di due persone dello 
stesso sesso, (contronatura, disordinati moralmente, paragonati ai 
pedofili, ecc) nella convinzione che qualsiasi apertura in questa 
direzione è destinata a creare i medesimi processi già prodotti nel 
resto d'Europa. E del resto è a quei processi che noi guardiamo e che 
auspichiamo. In questo contesto, una legge buona sulle unioni civili 
sarebbe principalmente un atto di abrogazione, di cancellazione 
simbolica di una discriminazione, di uno stigma sociale perdurato per 
millenni. Una forma di risarcimento che la società deve alle persone 
omosessuali, quella di nominare la loro esistenza politica ovvero il 
loro amore.
      Titti De Simone


      Liberazione del 04/04/2007