a sti cretini vorrei ricordare che la consegna di bevande a pagamento (a parte che ce stanno i nasoni) non è un servizio. dovrebbero semmai pagare il doppio. chi gli vuole rispondere ha qui sotto i riferimenti.
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butta la macchina, usa la bici
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-----Messaggio originale-----
Da: RdP Strategia e Comunicazione [
mailto:l.premoli@rdp.it]
Inviato: mercoledì 4 aprile 2007 13.08
A: Undisclosed-Recipient:;
Oggetto: Roma/Zone a Traffico Limitato - Grossisti di bevande contro Comune di Roma e ATAC
"ZONE A TRAFFICO LIMITATO" A ROMA:
LE CRITICHE AL COMUNE DA PARTE DEI GROSSISTI DI BEVANDE
L'ATAC aumenta il costo dei contrassegni
per il permesso di carico e scarico nel centro storico
e i grossisti romani si ribellano
Roma, 4 aprile 2007 - Con i suoi oltre 4,2 kmq, la zona a traffico limitato del Comune di Roma è una tra le più vaste d'Europa. Una scelta dettata dalla necessità di tutelare l'immenso patrimonio storico e archeologico della città, salvaguardare la qualità della vita di interi quartieri e favorire la diminuzione dell'inquinamento ambientale, ma che spesso crea numerosi problemi a chi, per motivi di lavoro, deve necessariamente utilizzare i mezzi propri in queste aree.
E' il caso dei grossisti di bevande, che per effettuare le consegne nei numerosissimi locali aperti nel centro storico della capitale, sono costretti a fare i conti con permessi sempre più costosi, aree di parcheggio per il carico/scarico delle merci troppo piccole rispetto alle esigenze e quasi sempre occupate, e orari di accesso alle Z.T.L. che in molti casi non coincidono con le esigenze dei clienti.
La denuncia arriva dai grossisti del consorzio Intesa, che ha sede proprio a Roma e che conta nella capitale ben 21 aziende di distribuzione associate. "Ormai è veramente impossibile - dichiara uno dei consociati - non essere multati ogni volta che si entra in centro per effettuare le consegne ai nostri clienti".
Ad aggravare e la situazione, dal punto di vista economico, è da segnalare inoltre il notevolissimo incremento del costo dei permessi da versare all'ATAC, che dal gennaio di quest'anno sono passati dai 50,00 euro del 2006 (con validità talora pluriennale) a ben 550,00 euro anni per automezzo, incidendo sensibilmente sui conti delle aziende di distribuzione, che spesso hanno un parco mezzi piuttosto numeroso.
Ed infine, come se non bastasse, per ottenere il rilascio del contrassegno, l'ATAC richiede una copia dei contratti o le dichiarazioni sostitutive dei clienti, che attestino il lavoro svolto dai grossisti all'interno delle Z.T.L. Un richiesta, che oltre a ledere il diritto alla privacy di esercenti e distributori, richiederebbe comunque un gravoso impegno nella raccolta di tutta la documentazione richiesta.
La denuncia dei grossisti di Intesa è stata naturalmente raccolta da Italgrob - Federazione Italiana dei Grossisti e Distributori di Bevande - associazione di riferimento per il settore, che si farà portavoce di questo problema presso le autorità competenti.
Ufficio Stampa Italgrob:
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