[NuovoLab] Buridda, la palla ritorna al Comune

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A Tursi la proprietà dell´ex facoltà di Economia in via Bertani ma la sorte del centro sociale sarà decisa dalla prossima amministrazione
Buridda, la palla ritorna al Comune

DONATELLA ALFONSO


TORNA al Comune la proprietà dell´ex facoltà di Economia e Commercio in via Bertani, a lungo palleggiata tra Tursi e l´Università. Ed è quindi il Comune il "padrone di casa" del Buridda, laboratorio sociale occupato ormai da quattro anni e avversato duramente dalla destra che sul suo sgombero incentrò persino l´ostruzionismo nell´approvazione del Bilancio 2004, mentre l´allora assessore al Patrimonio Monteleone elegantemente chiudeva il confronto ributtando la palla in campo universitario. E siccome nulla è più duraturo del provvisorio, i seimila metri quadri del Buridda sono ormai un punto di riferimento per una Genova giovane e antagonista che trova qui spazi per musica, mostre, eventi di ogni genere, oltre che ospitare le sedi di associazioni diverse. Il consiglio comunale, ormai agli ultimi spiccioli, chiude solo parzialmente una vicenda infuocata da anni, dopo l´occupazione del 13 maggio 2003. La voce più dissonante, ieri, è stata quella di Cecconi (Forza Italia) che ha veementemente chiesto che Patrizia Poselli, capogruppo del Prc, lasciasse l´aula in quanto madre di uno dei "Buriddi", cioè uno degli animatori del laboratorio, mentre il Prc aveva sempre sostenuto apertamente il centro. Poselli non ha raccolto la provocazione, scegliendo però di non votare e uscendo dall´aula, non condividendo l´impostazione del dibattito. E Gronda (Dl) ha comunque chiarito che non si possono occupare stabili disabitati.
La delibera che regola i rapporti tra Università e Comune, approvata ieri pomeriggio con 23 sì, i 7 no di Forza Italia e Castellaneta e l´astensione di Repetto (Udc), riporta quindi sotto il cappello comunale l´ex facoltà di via Bertani, che viene scambiata con gli edifici di viale Causa, che resta invece all´Università; e mentre sono bocciati tre ordini del giorno del centrodestra che invocano l´immediato sgombero, il vicesindaco Ghio dà parere positivo a quello del forzista Pizio che chiede, più ecumenicamente, di garantire la sicurezza di un immobile il cui stato era considerato pericolante già da anni. E poi? «Poi vedrà la prossima amministrazione» risponde salomonicamente Ghio. Anche perché l´ex facoltà, proprio perché considerata un bene non più utilizzato, era stata inserita nella prima lista di immobili da vendere per far cassa a favore di Amt (valore stimato 10 milioni di euro) e poi stralciata proprio perché dalla proprietà discussa, e anche per le proteste degli occupanti del centro sociale, anche se da parte dei Frati Cappuccini dell´adiacente Padre Santo, era arrivata un´offerta per realizzare un centro di accoglienza.
E, sempre in ragionamento di scambio, il Comune cede alla società Autostrade un´area che sarà utilizzata per ampliare il casello di Genova Ovest, ottenendo in cambio altri terreni in via Siffredi.



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