> Non c'era un modo migliore per dire le cose?
> Questo mi pare lo stile di "Libero" e robaccia del genere.
> Posso essere d'accordo sui contenuti, del resto sono convinto che i
> due afghani siano stati "trattenuti" dal governo fantoccio di Hamid
> Karzai in pieno accordo con il governo italiano e quello americano
> come "prezzo da pagare" per la liberazione dei "pericolosi terroristi"
> soprattutto al fine di scoraggiare eventuali episodi similari, ma così
> mi pare oltre tutto che non si centri la vera questione che ha
> suscitato la reazione delle "cancellerie". E cioè che la cosa che ha
> creato problemi non è che gli italiani hanno "trattato", ma che lo
> hanno fatto alla luce del sole.
> Non era meglio scrivere rilevando i due aspetti autenticamente
> costruttivi: ovvero che la trattativa si sta progressivamente
> spostando sulle piazze, quando si muovono persone di entrambi i "lati"
> che chiedono dalla strada la liberazione dei sequestrati (dalla
> situazione di Giuliana in poi) all'importanza della diplomazia
> popolare messa in atto da Gino Strada e da "Emergency". Si potrebbe
> anche sottolineare che quello che ha fatto "inalberare" i politicanti
> sono tre cose:
> - il rischio che le persone incomincino a pensare a che serve
> spendere risorse per mantenere eserciti e servizi segreti,
> - la maggiore validità dello strumento civile e la maggiore incisività
> della società civile rispetto al sistema militare,
> - il fatto che la trattativa sia stata possibile non attraverso chissà
> quali canali, ma perché essendo stati curati nell'ospedale di
> Emergency tante persone molte di loro hanno potuto rendersi utili
> nella trattativa, del resto registrato dal Piero Fassino nel proporre
> di invitare alla conferenza di pace anche i Taliban?
> E poi un altro problema: Daniele Mastrogiacomo lavora per uno dei
> quotidiani più schierati dalla parte della guerra travestita da pace.
> Purtroppo ho letto solo adesso il volantino e mi scuso se presento
> queste osservazioni tardivamente, ma quel titolo mi sembra che rischi
> di non essere neppure capito.
> Detto da uno che attende di dire a certa gente "Al-Qaeda siete voi"
> mi pare altro che tutto un programma.
> Se ci fosse ancora tempo per cambiare qualche cosa, sono ovviamente a
> disposizione.
> A presto
>
>
> Angelo
>
> ----- Original Message -----
> *From:* norma <mailto:norma.b@libero.it>
> *To:* aderentiretecontrog8
> <mailto:aderentiretecontrog8@egroups.com> ;
> forumgenova@??? <mailto:forumgenova@inventati.org>
> *Sent:* Tuesday, April 03, 2007 8:49 PM
> *Subject:* [NuovoLab] 255° ora in silenzio per la pace
>
> Rete controg8
> per la globalizzazione dei diritti
>
> Mercoledì 4 aprile, dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo
> ducale di Genova, 255° ora in silenzio per la pace.
> Incollo di seguito il volantino che verrà distribuito.
> * *
>
> *I veri Talebani sono loro*
>
> di Marco Ferri - Megachip/Off, 24-3-07
>
> I veri Talebani non sono quelli che sono usciti dalle matrasse, le
> scuole coraniche nate in Pakistan e poi diventate, grazie ai
> dollari americani, la palestra del fondamentalismo islamico, da
> scagliare contro i sovietici in Afghanistan. I veri Talebani sono
> a Washington, a Londra, e alcuni di loro sono anche a Roma. Sono
> fedeli alla religione della guerra, intransigenti nella teoria
> dello scontro di civiltà, integralisti nello scontro di religione.
> Per loro è meglio un Baldoni ammazzato, un Calipari assassinato
> che un Mastrogiacomo vivo.
>
> Eccola la logica perversa, vassalla, guerrafondaia, che si gioca
> sul terreno della politica, con la p minuscola, sempre e solo con
> la pelle degli altri. La vicenda di Daniele Mastrogiacomo ha
> dimostrato che la guerra al terrorismo è un bluff, che
> l'esportazione della democrazia una balla. I Talebani, quelli
> dell'Afghanistan, hanno il controllo militare, dunque
> amministrativo e politico della grande maggioranza del territorio.
>
> Karzai, che prima veniva descritto come il semplice sindaco di
> Kabul, ora sembra essere il semplice amministratore del condominio
> della truppe alleate, coinvolte in una guerra senza fondamento,
> senza prospettive, senza risultati. Con chi bisognava trattare la
> liberazione di Mastrogiacomo? Quali erano i rapporti di forza sul
> campo? Esattamente con i veri "padroni" di casa, quelli che hanno
> permesso la trattativa che ha portato alla liberazione di
> Mastrogiacomo. Per cui con i Talebani si è trattato, con successo.
>
> Ma il punto è un altro. Se monta la rabbia nelle cancellerie
> occidentali, che si contrappone alla gioia per la liberazione del
> giornalista italiano è semplicemente perché questo episodio
> costringe tutti a guardare in faccia la realtà, uscire dalla
> menzogna e dalle ambiguità: adesso bisogna avere il coraggio di
> dire la verità all'opinione pubblica. Vale a dire: cinque anni e
> mezzo di guerra in Afghanistan, tanto quanto durò la Seconda
> Guerra Mondiale, sono stati un fallimento. Perché l'obiettivo non
> era sconfiggere il mullah Omar, ma attaccare poi l'Iraq e tentare
> di aggredire a breve l'Iran.
>
> La guerra è la continuazione della politica, con altri mezzi,
> diceva von Clausewitz: e infatti, è proprio la continuazione del
> piano di Bush di presenza militare in quell'area del mondo, utile
> anche per mantenere sotto tiro l'Europa.
>
> L'Italia non è isolata perché sta dalla parte della stragrande
> maggioranza dei cittadini europei, e da qualche mese anche
> americani che hanno capito il trucco di chi fa le guerre per non
> finirle e continuarne altre, e accenderne di nuove.
>
> Non lo scordi Prodi, non lo rinneghi D'Alema: Daniele
> Mastrogiacomo è tornato tra noi, e noi siamo felici di essere con
> lui. Con lui vivo, siamo tutti più vivi
>
> */ /*
>
> */Le ultime righe dell'appello di Daniele Mastrogiacomo per la
> liberazione di Rahmatullah Hanefi trattenuto e torturato nelle
> carceri afgane e di Adjmal Nashkbandy ancora ostaggio dei Talebani:/*
>
> / /
>
> /Rinnovo il mio forte appello al governo e al parlamento afgano,
> alle ambasciate occidentali presenti a Kabul, alle Nazioni unite,
> alle organizzazioni non governative, ai colleghi giornalisti
> afgani e italiani, alle associazioni umanitarie perché facciano
> del tutto per ottenere il rilascio di Adjmal e di Rahmatullah. Vi
> ringrazio per l'immensa solidarietà che tutti voi mi avete
> trasmesso e l'affetto con cui avete accolto il mio rilascio./
>
> / /
>
> /Continuiamo la mobilitazione, con lo stesso impegno e con la
> stessa forza, fino a quando non saranno liberati anche i miei due
> amici./
>
> / /
>
> /Daniele Mastrogiacomo/
>
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> e viene letto da tutti gli iscritti.
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