[Forumlucca] Un nuovo patto contro la guerra

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著者: asa lucca
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To: forumlucca
題目: [Forumlucca] Un nuovo patto contro la guerra
Assemblea - Un nuovo patto contro la guerra: percorsi di movimento tra
guerra multilaterale e nuovi conflitti per la democrazia.

Coordina Luca Casarini - Centri Sociali del Nord Est
"Questo incontro affronta il tema della guerra e dei movimenti contro la
guerra.
Chiudiamo così questo meeting, o meglio chiudiamo per aprire, perchè il
messaggio che esce da qui sia per continuare la battaglia contro la guerra
globale permanente.
Il senso della presenza di questi compagni che interverranno non vuole
rappresentare qualcosa o qualcuno. Né vogliamo rappresentare nessuna ipotesi
di sintesi.
Abbiamo un compito importante, quello di rilanciare con forza dal basso la
battaglia contro la guerra globale permanente anche quando assume delle
fattezze nuove. Abbiamo discusso in questi giorni del passaggio
dall’unilateralismo americano al multilateralismo. La guerra globale
permanente è esercizio di comando, costruzione di società imposte che ha
nell’occupazione militare e nelle tragedie irachene e afghane un elemento
simbolico ma che non esaurisce lì la sua funzione. La guerra non è più la
guerra fra stati ma un esercito di polizia globale.
Il pensiero unilaterale è stato sconfitto perchè non ce l’hanno fatta ad
imporci il silenzio, né in Irak ma neanche nelle nostre piccole e grandi
città."
[ audio ]

Collegamento telefonico con Gino Strada - "Emergency"
"[…]Quello che preoccupa è quando ci si abitua alla guerra. Oramai si
sceglie la guerra come risoluzione di tutti i mali. Siamo di fronte ad una
crescente militarizzazione. Basta aprire i giornali e sono pieni di articoli
deliranti sugli aerei, gli elicotteri, le armi sempre più aggressive – che
vengono poi spacciate per armi di difesa dei militari perché l’unica cosa
che conta è portare a casa viva la pelle dei militari – e questo è molto
preoccupante perché stiamo andando a piccoli passi verso la barbarie e io
non vedo nessun argine da parte della politica.
Non sono un appassionato dei dibattiti della politica italiana perché, a mio
modo di vedere, la casta politica italiana - da Bertinotti a Pino Rauti - ha
un comune denominatore: il servilismo verso gli Stati Uniti.
Su questa cosa non c’è discussione.
Sono d’accordo tutti.
[ …]Siamo sicuramente un’anomalia. Anche Rammatullah èun anomalia. Adesso si
trova nelle mani dei servizi segreti del governo ma già nel 2001 fu
arrestato dai Talebani. Io credo che la netraulità e l’indipendenza siano
delle condizioni fondamentali per poter lavorare efficacemente e sono anche
quelle condizioni che poi creano credibilità.
Noi non prendiamo parte per chi ha deciso di utilizzare la violenza. Anzi,
cerchiamo di lanciare messaggio diversi e questa cosa disturba, disturba
molto, così come disturba che un organizzazione umanitaria riesca a favorire
e a condurre – con un successo parziale – la liberazione del giornalista di
“Repubblica” Daniele Mastrogiacomo. Il fatto, dunque, che un’organizzazione
umanitaria riesca in un’operazione del genere – cosa che non sarebbe stata
possibile per la politica – questa cosa disturba".
[ audio ]

Partecipano:
Francesco Pavin - Presidio Permanente No dal Molin
"Molti editoriali degli ultimi mesi hanno sottolineato come il movimento di
Vicenza sia un movimento antipolitico perché ha sottolineato con forza che
la rappresentanza sia dei consigli comunali che a livello centrale non è
neanche piu’ in grado di esprimere una mediazione.
Nei dibattiti di questi giorni ritornano molte parole, parole come guerra,
democrazia, ribellione. Vicenza è un avamposto dell’impero,è una città
guarnigione non solo rispetto alla presenza delle servitu’ militari.
La guerra è a Vicenza in un territorio a 50 km da qua."
[ audio ]

Giorgio Cremaschi - FIOM
"Siamo di fronte a una crisi totale della rappresentanza, anzi siamo ad
un’autonomia dei rappresentanti rispetto ai rappresentati.
I processi in corso della politica hanno tutti lo stesso segno, c’è una
marcia verso l’alto, il distacco della rappresentanza, e una marcia verso il
centro, che dice no alla guerra di Bush ma sì alla guerra dell’Onu, no alle
politiche sfacciate sull’economia di Berlusconi, ma sì a quelle Buone di
Padoa Schioppa.
A me interessa il fatto che il 98,98% del Parlamento sia a favore
dell’intervento in Afghanistan. Questo Parlamento così non rappresenta il
paese.
Lo spauracchio del ritorno di Berlusconi crea il blocco totale della
politica italiana."
[ audio ]

Fabio Corazzina - Coordinamento Nazionale Pax Christi
"Il movimento per la pace, o contro la guerra, ha la sindrome della paura.
Abbiamo paura, di perdere, di essere minoranza, di non avere potere politico
Non spetta a noi sostenere questo governo. Non è l’obiettivo, né lo stile
del movimento per la pace preoccuparsi di sostenere un governo.
I famosi 12 punti di Prodi sono stati una svolta paurosa dal punto di vista
del nostro cammino.
E’ stata una svolta pericolosa perché su alcune questioni si è detto “non si
discute piu’."
[ audio ]

Lele Rizzo - No Tav
"Stavo sentendo i primi interventi e mi venivano in mente un po’ di cose.
Non ricostruisco la storia del No Tav perché non credo che ce ne sia
bisogno.
Un paio di elementi sono importantissimi. Sul discorso della rappresentanza
da parte nostra il dato di fatto che è uscito dal movimento No Tav è stata
per certi versi una novità: quella di essere prima movimento, fare le lotte,
e poi andare a ragionare sulla rappresentanza.
Dopo il dodecalogo di Prodi dove la Torino_Lione sta al terzo punto, la sera
stessa dai presidi permanenti, che sono tre, sono state tolte tutte le
bandiere dei partiti che erano venuti in valle a fare la loro campagna
elettorale e che la gente aveva appoggiato".
[ audio ]

Tommaso Cacciari - Assemblea No Mose
"Come si è discusso in questi giorni la guerra non è solo un elemento
lontano, estraneo, è ormai un’azione complessa dispiegata in ogni luogo e
momento della nostra vita e si manifesta anche come elemento di scippo, di
rapina delle risorse nei nostri territori.
Il Mose, questo meccanismo di dighe mobili faraoniche che hanno la pretesa
di fermare il mare dall’entrare in laguna, non è solo una battaglia
ambientale, non è solo inutile, consacra un territorio in maniera
irreversibile a un modello di sviluppo."
[ audio ]

Carlo Visintini - Casa delle culture di Trieste
"Ieri si è svolta in Friuli un’assemblea in cui si sono riuniti i comitati
No Tav del Friuli, i comitati contro i rigassificatori a Trieste, e altri
comitati che partono dalla difesa del territorio e parlano di difesa dei
beni comuni.
Questi comitati si sono riuniti in un patto di solidarietà che assume lo
stesso significato del patto di mutuo soccorso a livello nazionale.
Abbiamo lanciato subito una mobilitazione per il 12 maggio a Trieste, perché
sarà il giorno conclusivo del G8 Sviluppo sostenibile, una costola del G8
che si svolgerà in Germania."
[ audio ]

Pierpaolo Leonardi - RdB-CUB
"Io credo che il movimento dei lavoratori abbia avuto una funzione
straordinaria storicamente contro la guerra, tranne forse negli ultimi 15,
in cui tranne alcune avanguardie (sindacalismo di base, pezzi della Fiom),
hanno riscoperto la funzione generale del movimento dei lavoratori contro la
guerra.
Questa non è una cosa scontata, viene direttamente dalla consapevolezza di
quanto i meccanismi di guerra attaccano profondamente i diritti dei
lavoratori.
Indiremo di nuovo lo sciopero generale il giorno in cui arriveranno le ruspe
a Vicenza”.
[ audio ]

Luca Casarini introduce l’intervento di Salvatore Cannavò - Deputato
"Ci sembrava interessante invitare quei senatori e deputati che hanno votato
contro la guerra o che non hanno votato a favore, che sono stati
insubordinati rispetto alle indicazioni dei partiti. Credo che siano delle
anomalie e per questo sono interessanti per noi.."

Salvatore Cannavò - Deputato
“A me questa definizione di “anomalia” piace, mi ci trovo molto bene per
diverse ragioni.
Quelle che ha spiegato Luca e che mi permettono di replicare a tutti quelli
che hanno detto “ma tu non ti puoi arrogare il diritto di rappresentare il
movimento pacifista” e infatti non me lo sono mai arrogato.
Anomalia mi sta molto bene anche perché quando il 99% del Parlamento vota a
favore della guerra e al Senato 1 e alla Camera 2 votano contro, è evidente
che c’è un impazzimento complessivo."
[ audio ]

Gianfranco Bettin - Consigliere regionale
"Il rifiuto di questa guerra oggi chiude un cerchio che si è aperto da
secoli. La guerra globale permanente nel corto circuito con la guerra
umanitaria in Afghanistan, rivela il trucco che c’era sotto della lunga pace
che noi abbiamo vissuto. In realtà era l’angolo protetto della guerra fredda
e spiega come la guerra modelli da sempre la costruzione delle società. Il
Dal Molin è un’eredità della guerra fredda e viene portato in dote al nuovo
ciclo delle guerre..”
[ audio ]

Paolo Cacciari - Deputato
"Vorrei includere nel campo delle vostre riflessioni anche due altri punti
di vista.
Il mio no alle missioni armate dell’Italia nel mondo deriva da un
particolare punto di vista che è pacifista e non violento. Io sono partito
da questa considerazione, io penso che vi siano questioni, alcune questioni
come appunto la pace e la guerra, ma potrebbe essere la tortura e la pena di
morte, che devono uscire dal repertorio ordinario delle decisioni politiche.
Dei valori insomma e dei beni che sono indisponibili alla mediazione, al
dibattito politico. Quando io ho chiesto che su questa vicenda, decidere di
mandare qualcuno ad ammazzare o a farsi ammazzare, ci fosse una decisione
libera, ho chiesto che ci fosse libertà di scelta per ogni singolo
parlamentare”.
[ audio ]

Oreste Strano - Comitato Salva Novara
"Noi ci troviamo a combattere una battaglia difficilissima in un territorio
di guerra a bassa intensità. Un aeroporto declassato tende a costituire un
elemento di attrazione che non è più solo territoriale ma diventa di
interesse nazionale perché gli F35 che verranno assemblati in Italia saranno
collaudati nell’aeroporto di Cameri…"
[ audio ]

Bruno Palladini - Movimento Antagonista Toscano
“In questi 3 giorni chi è venuto da fuori di questo paese ci ha raccontato
bene quali sono gli effetti che i governi di centro-sinistra hanno sulle
politiche. C’è continuità in Italia come in America. Il governo Prodi non ha
nulla di diverso dal precedente..."
[ audio ]

Antonio Musella - Laboratorio Insurgencia - Napoli
“Il primo elemento principale sul quale mi soffermerei è quello
dell’autonomia e che cosa ha significato per il movimento, soprattutto nelle
grandi metropoli, difendere l’autonomia. Per noi è stato rendere il
movimento irriducibile a qualsiasi logica di compatibilità e di coptazione.
Oggi e lo dico con gioia noi abbiamo sviluppato gli anticorpi necessari per
difendere la nostra autonomia, l’autonomia di tutti noi”.
[ audio ]

Sergio Carraro - Rete Disarmiamoli
“Spesso la realtà ci complica le volte, a volte ce le semplifica.
Oggi noi vediamo la guerra che attraverso la politica punta agli stessi
obiettivi della guerra.: la destabilizzazione, la divisione, i controllo dei
territori, il controllo della forza lavoro nei paesi occupati”.
[ audio ]

Paolo Cognini – Comunità Resistenti delle Marche
“Tornando al tema della discussione quindi un tema che metteva in relazione
il problema del patto con il problema della guerra, con i conflitti per la
democrazia, mi sembra che un po’ da tutti gli interventi emerga un elemento
di prospettiva da un lato e di problematicità dall’altro”.
[ audio ]

Ultimo intervento di Luca Casarini
"Ringrazio tutti quanti perché siamo riusciti a costruire un inizio di
discussione, il più amplio che abbiamo potuto e il più aperto possibile. Di
certo c’è il fatto che tutti noi siamo animati, e molti altri oltre a noi,
dall’essere in movimento contro la guerra. C’è un diritto di resistenza
globale che si sta esprimendo in mille forme ed è quello che rende possibile
l’apertura di spazi concreti, di autonomia come esodo, come costruzione, non
solo come resistenza.
Non c’è una data da lanciare perché questo significherebbe che questa
apertura di discussione nega sé stessa, dobbiamo rimpossessarci di un
meccanismo adeguato a questa fase della guerra che abbia i propri tempi. […]
Credo che per concludere sia il caso di dire che tutti noi che lottiamo per
un sogno, per un desiderio, non siamo soli.

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