DON GALLO: "MA LA BIBBIA NON è UN TESTO DI ANTROPOLOGIA"
"Il Vangelo proclama l´amore che è più forte del peccato"
venerdì 30 marzo 2007 ,
Genova LA PROVOCAZIONE Il sacerdote ospite di Primocanale interviene sulla
vicenda delle coppie di fatto I PERSONAGGI
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Don Andrea Gallo, 79 anni, il prete che ha fondato la Comunità di San Benedetto,
non andrà a Roma al Family Day, la manifestazione che ha l´appoggio della
Conferenza Episcopale presieduta all´arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco.
Spiega che non condivide: «e non perché io sia contro la famiglia, anzi, ma
perché è una manifestazione che è contro espressioni di amore, che nega i
diritti di altri. Come me, credo che in quella piazza non ci sarà tutto il
mondo cattolico che si rende conto della strumentalizzazione: nonostante tutto,
sappiamo che il futuro della fede non dipende dalle leggi».
Ancora una volta Don Gallo non ha paura di esprimere pubblicamente opinioni
"scomode". Il caso stavolta è la manifestazione organizzata dalle associazioni
del volontariato cattolico contro i Dico del governo Prodi.
Oggi la Regione Liguria decide sull´invio del gonfalone dell´ente alla
manifestazione romana: si vota in giunta e l´assessore Enrico Vesco del Pdci
annuncia che voterà contro.
Ma torniamo a Don Gallo che l´altra sera a Primocanale, nella trasmissione
"Canesciolto", ha spiegato a chi distingue tra uomo e donna, appellandosi a
quanto scrive la Bibbia: «che la Bibbia, non è un trattato di antropologia».
Cosa questa, ha detto, che si sente di far osservare anche ai vescovi, e al suo
vescovo, neo presidente della Cei, Bagnasco. «La Bibbia non è né un trattato di
antropologia, né di astronomia, né di strategia militare. Il caso di Galileo,
che dice la terra gira e per questo viene scomunicato e solo recentemente hanno
chiesto scusa, è chiaro: la Bibbia ha recepito le cose della sua epoca. Se ci
sono solo il maschio e la femmina, come mai allora il maschio diventa femmina e
transessuale? L´omosessualità è naturale, non lo dico io, lo dice
l´antropologia». Don Gallo ribadisce l´amore e il rispetto per la sua Chiesa e
per la famiglia e dice: «la Chiesa dovrebbe difendere la famiglia, non può
fomentare inimicizie. Il Vangelo proclama l´amore che è più forte del peccato».
I politici? «Chi si attiene alla dittatura della coscienza non dove entrare in
politica: la politica è mediazione, non testimonianza». Chissà cosa ne pensa
l´arcivescovo Bagnasco. Don Gallo dice: «Il mio è un atto di fedeltà alla
Chiesa. Benedetto XVI dice: la chiesa non deve imporre ai non credenti una
prospettiva di fede. Nella Chiesa vedo dei segnali nuovi. L´arcivescovo
Bagnasco è un uomo di preghiera, gli auguro che con lui possa terminare la
Chiesa-lobby: è una strada lunga e difficile, ma ho molta speranza che Bagnasco
e i vescovi italiani ce la facciano».
http://www.gaynews.it/view.php?ID=73153