io penso che la parte finale che ha scritto Paolo è chiarissima tra l'altro
è quello che all'inizio pensavo e credevo quando ho iniziato a partecipare
alla cm.non fa una piega .....................non dovrebbe avere alcun tipo
di definibilità.ma perche chi guida la macchina che fa è definibile
????????????????????????
chi va in bici a Roma e partecipa alla cm è definibile.Secondo me qui si
ricade nel provincialismo puro provincialismo.
Il 30/03/07, Paolo Bellino <Paolo.Bellino@???> ha scritto:
>
> anvedi chi si risente, ben (ri)trovato 'ntrè.
>
> il tuo discorso mette nel mucchio un po' di tutto, lo trovo confuso e
> contraddittorio. io di certo non mi nascondo dietro al dito, anzi ogni volta
> che ho intenzione di dire la mia lo faccio, mica mi censuro: e gli scazzi
> personali non c'entrano proprio niente: spero che tu mi consideri abbastanza
> da capirlo davvero.
>
> dico solo questo: non apprezzo la caratterizzazione "csoalina" della
> critical mass locale, fenomeno che niente ha a che vedere con i percorsi
> propri dei csoa ma può naturalmente (per l'attenzione a forme alternative di
> economia, acquisto, produzione, impatto sull'ambiente, modalità di
> formazione del consenso eccetera) essere limitrofo e accompagnare, a volte
> favorire, la creazione di una comunità di ciclisti urbani. i principali
> ostacoli alla formazione di una "comunità di ciclisti urbani" sono, a mio
> parere, l'isolamento e il timore di fare una scelta non socialmente
> apprezzata: trovarsi invece insieme dà coraggio ai più timorosi, dà un senso
> di prospettiva a chi ha dubbi sulla scelta del mezzo bici. c'è bisogno di
> questo e si deve però stare attentissimi a non cadere nel settarismo, che è
> autolimitante e in fin dei conti perdente.
>
> non trovo che vi sia "fallimento" in altre forme di comunicazione dello
> "spostarsi in bicicletta è possibile": ad esempio attraverso la mia
> personale esperienza (che non ha niente a che vedere con cm) ho verificato
> che l'attenzione verso il mezzo bici cresce costantemente e in zone neanche
> minimamente sfiorate dalla cm o dall'idea di questa. è possibile, lo vedo e
> lo pratico quotidianamente attraverso la divulgazione del mio lavoro e i
> feedback conseguenti, raggiungere l'immaginario con più di un metodo, con
> più di un'azione diretta: e tutto questo dovrebbe poter confluire
> naturalmente, direi quasi inevitabilmente, in quella bella celebrazione di
> liberazione che è la critical mass in senso lato.
> la snia è un buon rifugio, e spesso ci ha dato rifugio con reciproca
> gioia: è anche, però, un luogo/esperienza con una sua caratterizzazione
> precisa e modalità di confronto altrettanto precise, mentre invece
> l'eterogeneità della cm, almeno nelle intenzioni mondiali, non dovrebbe
> avere alcun tipo di definibilità.
>
> ps
> quoto luca.
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