Autore: Edoardo Magnone Data: To: forumgenova Oggetto: [NuovoLab] "Mai più in politica col Prc"
il manifesto - 28 Marzo 2007 - pagina 4
L'avvocato del G8: «Mai più in politica col Prc»
Laura Tartarini: "A Genova non mi ricandido, un po' anche per la reazione di
Bertinotti ai fischi di Roma"
di Sara Menafra
E' l'avvocato che con più costanza segue le conseguenze giudiziarie del G8 di
luglio 2001. Ma poi Laura Tartarini a Genova fa politica con gli ex
disobbedienti e, fino a ieri, anche con Rifondazione comunista, nelle cui file
è stata eletta come consigliere comunale indipendente e poi vice presidente del
consiglio. Quella elezione, cinque anni fa, sembrava un esempio di come
l'idillio tra il Prc e i movimenti fosse destinato a produrre frutti. Ieri
però, "un po' anche per la reazione di Bertinotti ai fischi di lunedì", Laura
Tartarini ha annunciato che alle prossime elezioni comunali il suo nome non ci
sarà.
E' stata la reazione ai fischi a convincerti?
Non è una scelta legata a ieri. Certo però quello che è successo nella facoltà
di lettere a Roma è la controprova di come Rifondazione abbia abbandonato la
pratica politica comune al movimento nata alla fine degli anni '90.
A contestare il presidente della camera c'erano alcune persone con cui
Rifondazione ha avuto un lungo rapporto politico...
Bertinotti mi ha fatto un po' tristezza, prima la reazione davanti ai fischi,
poi gli applausi da Cl. Soprattutto mi sono sembrate gravi le parole che ha
detto poi, quando ha parlato di «violenza acefala extraparlamentare» e di
«rifiuto della politica» per definire chi manifesta il dissenso. Erano il
simbolo di un percorso che li ha portati a tentare di governare
l'ingovernabile. Nel 2002 ci eravamo messi insieme su un progetto che puntava
ad una revisione della forma partito, alla creazione di percorsi partecipativi
nelle istituzioni. Niente di tutto ciò esiste più a Genova o altrove a livello
nazionale. Parlare di «rifiuto della politica» è un po' come dire che c'è
attenzione solo a quello che si fa nelle sedi di partito.
A Genova quando si è rotto questo percorso?
Diciamo che sarebbe più facile parlare dei percorsi non fatti. Dimostrano una
assoluta lontananza da tutto quello che si muove in città: non siamo mai stati
convocati per discutere di un programma alternativo eppure ormai siamo a
ridosso delle elezioni comunali. Non c'è stato modo di dividersi perché non c'è
stato un luogo in cui confrontarsi, né ora né all'epoca della scelta del
candidato per le primarie.
Oltre ad essere vice presidente del consiglio comunale ed esponente dei
disobbedienti tu sei tra gli avvocati che più da vicino hanno seguito le
vicende giudiziarie legate al G8. Divisione siderale col Prc anche su questo?
Un passaggio comune c'è stato. Quando nel 2003 Rifondazione decise di uscire
dalla giunta contestando la scelta del sindaco di costituirsi parte civile
contro i manifestanti accusati di devastazione e saccheggio. Sul resto ben
poco, mi hanno pure chiesto di firmare a favore di una commissione di inchiesta
parlamentare sui fatti di Genova su cui nessuno mi ha mai chiesto un parere. Le
scelte politiche sono sempre state fatte altrove, senza confrontarsi con gli
avvocati del Genova legal forum o la segreteria legale.
Nel 2001 proprio a Genova Rifondazione era un pezzo importante del movimento...
Sicuramente, e infatti fu l'unico partito ammesso a firmare il manifesto del
Genova social forum. Ma proprio perché allora parlava di un cambiamento della
forma partito che sembrava convincerli davvero. Mi verrebbe da chiedere dove
sono tutti quei Giovani comunisti che facevano il trainstopping contro la
guerra.
Quando si è rotta questa relazione?
Quando hanno deciso di andare al governo con una compagine politica così
sbilanciata sulla Margherita e i Partito democratico.
Quindi solo un anno fa...
Nell'ultimo anno è diventata più chiara. Ma è anche vero che l'ultima iniziativa
comune è stata nel 2004, alla manifestazione contro Bush. Poi le nostre strade
si sono separate e pian piano Rifondazione si è rifugiata in una posizione che
la rende impermeabile a quello che accade fuori. Non c'erano neppure al corteo
nazionale contro i Cpt a Bologna.