>la bici come scelta di vita è una scelta politica precisa.
mi permetto di osservare che se ci fosse un "anche" sarebbe meglio.
la bc non è solo politica o solo economia.
la bici è niente, se non insegna o almeno ìndica un nuovo modo di muoversi, pensare e socializzare: anche scazzando, ovvio.
ed è tutto ciò che serve per i normali spostamenti.
e un potentissimo catalizzatore di emozioni.
un segno perfetto nella grafica confusa delle città.
mi sembra che di questo povero mezzo (e non mezzo povero) si abusi un po', in nome di istinti e dinamiche che non hanno niente a che vedere con lo spostamento personale e con il mezzo in sé.
se ne fa una bandiera. e dietro la bandiera? esercito?
in questi anni ho visto di tutto un po'. lo scollamento tra slogan e pratiche quotidiane (non parlo del pedalare, per quello bastano le gambe e non c'è bisogno di tirare in mezzo cervello o cuore) mi pare evidente. stride parecchio, ma non posso farci niente se non allontanarmi per non sentire il rumore.
si identifica la cm con la snia, questo è stupido nasconderselo. al di fuori del "circolo cm" tutti i romani (almeno, quelli che hanno sentito parlare di cm) fanno questa equazione. e per me è un male, sia per la cm sia per la snia.
in entrambi i casi non mi riguarda, ma spero che non venga coinvolto in questa diatriba transitoria un mezzo di spostamento che esisteva prima di noi e continuerà ad esistere dopo, continuando a dare meraviglia di sé.
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butta la macchina, usa la bici
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