Ricevo ed inoltro.
Elisabetta
Milano - 25.3.2007
Rahmatullah torturato: il governo italiano deve agire
Dalla presidente di Emergency un accorato appello al Presidente del
Consiglio Prodi
Siamo angosciati per la sorte di Rahmatullah Hanefi. Il responsabile afgano
dell'ospedale di Emergency a Lashkargah è stato prelevato all'alba di
martedì 20 dai servizi di sicurezza afgani.
Da allora nessuno ha potuto vederlo o parlargli, nemmeno i suoi famigliari.
Non è stata formulata nessuna accusa, non esiste alcun documento che
comprovi la sua detenzione. Alcuni afgani, che lavorano nel posto in cui
Rahmatullah Hanefi è rinchiuso, ci hanno detto però che lo stanno
interrogando e torturando con i cavi elettrici.
Rahmatullah Hanefi è stato determinante nella liberazione di Daniele
Mastrogiacomo, semplicemente facendo tutto e solo ciò che il governo
italiano, attraverso Emergency, gli chiedeva di fare. Il suo aiuto potrebbe
essere determinante anche per la sorte di Adjmal Nashkbandi, l'interprete di
Mastrogiacomo, che non è ancora tornato dalla sua famiglia.
Oggi, domenica 25, il Ministro della sanità afgano ci ha informato che in un
alto meeting sulla sicurezza nazionale presieduto da Hamid Karzai, è stato
deciso di non rilasciare Rahmatullah Hanefi. Ci hanno fatto capire che non
ci sono accuse contro di lui, ma che sono pronti a fabbricare false prove.
Non è accettabile che il prezzo della liberazione del cittadino italiano
Daniele Mastrogiacomo venga pagato da un coraggioso cittadino afgano e da
Emergency. Abbiamo ripetutamente chiesto al Governo italiano, negli ultimi
cinque giorni, di impegnarsi per limmediato rilascio di Rahmatullah Hanefi
e il governo ci ha assicurato che lavrebbe fatto. Chiediamo con forza al
Governo italiano di rispettare le parola data.
Teresa Sarti Strada
Presidente di Emergency
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