[cm-Roma] Richiesta adesione manifestazione no tav 31 marzo

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Autor: Valsusa NO-TAV
Data:  
CC: 
Assumpte: [cm-Roma] Richiesta adesione manifestazione no tav 31 marzo
Cari amici, rifaccio girare l’appello per la manifestazione no tav del 31
che collegherà la Val Sangone alla Valle di Susa. Come potete leggere
nell’appello sotto riteniamo fondamentale in questo delicato momento
manifestare ancora una volta la nostra contrarietà a QUALSIASI tracciato
Tav, per questo chiediamo l’aiuto e la solidarietà di tutte le realtà che in
Italia si battono per difendere la propria terra.

Per chi volesse aderire all’appello può rispondere direttamente a questa
mail o mandare la sua adesione a webmaster@???

Per informazioni logistiche sito internet http://notavtrana.altervista.org
ci sono le indicazioni per arrivare a Trana in Auto,Pulman, Mezzi Pubblici
ed anche gli orari dei Treni in partenza da Avigliana per Torino a fine
manifestazione.
Per chi volesse soggiornare una notte in valle dovrebbe farcelo sapere non
oltre a mercoledì 28 marzo.
Per altre info.: 3341535933 (Guido) - postmaster@???

…partecipate, aderite e fate girare l’appello e ricordatevi che non ci
faremo rubare il futuro da nessuno!

Saluti no tav
maurizio


L’APPELLO
Sabato 31 marzo manifestazione
No Tav da Trana ad Avigliana
Appuntamento ore 14 Trana Ponte sul Sangano – partenza ore 15
Arrivo previsto ad Avigliana ore 17.00
Al ritorno sono previste navette da Avigliana a Trana
Al termine della manifestazione concerto dei Lou Dalfin
Fermarli è possibile
L’opposizione alla linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione ha
oltre 15 anni. In questi 15 anni istituzioni locali, comitati e moltissimi
cittadini si sono battuti contro un progetto inutile, costosissimo,
devastante per l’ambiente e la salute.
Nell’ultimo anno la lotta No Tav si è saldata con quella contro i Tir e il
raddoppio del tunnel autostradale del Frejus e con quella contro il grave
inquinamento dell’acciaieria Beltrame.
Lotte concrete, le cui ragioni sono semplici.
Sono semplici perché le ragioni della vita, della libertà della dignità non
possono che essere semplici.
Rifiutiamo il ruolo di corridoio per Tir e treni superveloci, perché nei
corridoi non si può vivere.
Perché fare una linea nuova se quella che c’è basta e avanza?
Perché voler arrivare più in fretta da Torino a Lione se ormai da anni le
corse dirette sulla linea internazionale sono state soppresse per mancanza
di passeggeri?
Forse 10 minuti in meno valgono anni di disagio, inquinamento, devastazione
dei luoghi dove viviamo tutti i giorni?
Far correre le merci è più importante che far vivere le persone?
Forse che questo scempio vale miliardi e miliardi di soldi pubblici che
vengono sottratti alla sanità, alla scuola, alle pensioni, ai servizi utili
alla vita di tutti? E tra questi un buon servizio ferroviario per i bisogni
di ciascuno di noi, un servizio sicuro, efficiente, che pensi a chi viaggia
ogni giorno per 40/50 km per lavoro o per studio. In questi anni i binari
ferroviari si sono macchiati del sangue dei lavoratori e dei passeggeri
morti in una serie impressionante di incidenti ferroviari dovuti
all’abbandono delle linee, al taglio drastico del personale, al risparmio
sulla manutenzione.
Lo scorso anno nella sola Val di Susa sono morte due persone: una donna
ammazzata a Susa ad un passaggio a livello perennemente difettoso e un
operaio sfracellatosi nella caduta da un treno senza controllo tra
Bardonecchia e Chiomonte. Una strage infinita, una strage evitabile.
Evitabile se ci fosse la volontà politica di considerare le persone più
importanti delle merci o, peggio, merci di scarso valore.
I No Tav in queste settimane sono stati oggetto di un violentissimo attacco
da parte di politici e media asserviti. Un attacco che non possiamo che
definire “terroristico”, poiché la criminalizzazione dei No Tav e, con noi,
di tutti i movimenti che si oppongono alla devastazione ambientale e alla
militarizzazione dei territori, aveva lo scopo sin troppo evidente di
spaventare, terrorizzare ed allontanare da noi e dalle nostre ragioni la
gente. Non ci sono riusciti e non ci riusciranno nemmeno in futuro. La
nostra lotta alla luce del sole, la nostra pratica di piazza comunicativa e
diretta, i nostri valori sono sotto gli occhi di chi osa guardare oltre le
veline dei mezzi di informazione.
Il 31 marzo faremo una grande marcia da Trana – Val Sangone – ad Avigliana –
Valle Susa, una marcia che sottolinei il grande abbraccio solidale tra le
due valli e tra queste e Torino e la Gronda Ovest, tra tutti i territori
minacciati di devastazione e saccheggio dai vari progetti di alta velocità
ferroviaria, tra tutti i territori che già oggi pagano un duro prezzo in
salute e spreco di risorse pubbliche per il mero interesse di speculatori e
mafiosi sostenuti e difesi dal governo di turno.
I nostri perché sono semplici ma non banali. La nostra è una battaglia di
civiltà.
Da un lato c’è chi vuole sempre più scambi, sempre più merci, dall’altro chi
ritiene che questa concezione dello “sviluppo” sia foriera di infiniti danni
sociali, ambientali, sanitari. La smania di velocità assorbe risorse non
rinnovabili mettendo a repentaglio la salute e la vita di ciascuno di noi.
Su questo terreno non sono possibili mediazioni: non ci sono soluzioni
“tecniche” perché il problema non è tecnico ma politico. Da un lato chi
sostiene il bene di tutti e dall’altra l’interesse della lobby del cemento e
del tondino. Una lobby che, non ci stancheremo mai di ripeterlo, ha potenti
supporter sia al governo che all’opposizione: chiunque sia al governo,
chiunque sia all’opposizione.
La decisione del Governo Prodi di porre tra i 12 punti qualificanti del
programma con cui si è ripresentato alla Camera dopo le dimissioni, la
costruzione della linea ad alta velocità tra Torino e Lione è un fatto
estremamente grave. Questa scelta tuttavia non fa che rendere più salda la
nostra volontà di impedire lo scempio del Tav. Il popolo No Tav non rifugge
la politica ma la pratica ogni giorno, in maniera diretta, tra le persone e
con le persone, nel rispetto dei differenti percorsi ed orizzonti ideali,
nella consapevolezza che il presente e il futuro sono nelle nostre mani. Lo
abbiamo imparato sui prati di Venaus e non lo dimenticheremo.
Non ci sono governi amici. Oggi come ieri.
Ribadiamo pertanto che ogni tentativo di avviare sondaggi, installare
cantieri, dare il via a nuovi progetti ritroverà l’opposizione ferma,
decisa, fortissima di tutto il popolo No Tav.
Quella che è in gioco è la definizione stessa di “bene comune”, una
definizione che non può coincidere con quella di profitto, ma si articola
intorno ai nodi della decisionalità, della partecipazione, della libertà di
progettare un futuro in cui l’idea stessa di “crescita” si misuri su
parametri condivisi.
Cosa non vogliamo
Non vogliamo la linea ferroviaria ad Alta Velocità tra Torino e Lione perché
non serve, spreca enormi quantità di denaro pubblico per fini privati e
devasta l’ambiente. Rigettiamo qualsiasi tentativo di discutere il “come” di
un’opera inutile, dannosa, distruttiva, rifiutando di entrare nel dettaglio
dei progetti presentati. Siamo contro il Tav in Val Susa, in Val Sangone,
nella gronda ovest e a Torino.
Non vogliamo il raddoppio del tunnel autostradale del Frejus (proposto in
modo ambiguo come progetto di galleria di sicurezza), non vogliamo
l'ulteriore inutile ed insostenibile progetto di collegamento Oulx-Briançon
(tunnel di 25 KM).
Non vogliamo che l’Acciaieria Beltrame, con tanto di autorizzazione
provinciale, continui ad inquinare con pesanti effetti sulla salute,
sull’allevamento e sull’agricoltura.
Cosa vogliamo
Vogliamo una politica dei trasporti che tenga conto dell’intero arco alpino,
che abbia tra le priorità il servizio pubblico destinato ai pendolari, con
treni puliti e sicuri, con la tutela dei lavoratori e dei viaggiatori.
Vogliamo il contingentamento dei tir e ci opponiamo al raddoppio del tunnel
del Frejus, poiché eventuali problemi di sicurezza possono essere risolti
con misure analoghe a quelle adottate al traforo del Monte Bianco.
Vogliamo una maggiore attenzione alla qualità dell’acqua, un bene comune che
gli sconvolgimenti climatici stanno rendendo più raro, e che le grandi opere
non possono che mettere ulteriormente a repentaglio. Sotto gli occhi di
tutti i drammatici esempi del Mugello e del Gran Sasso. Vogliamo aria
pulita, senza scarichi dei tir e inquinamento industriale. Vogliamo che si
mettano in atto strategie di riconversione delle produzioni nocive (Beltrame
& C.) che salvaguardino l’occupazione e la salute. Servizi utili alla vita e
alla sicurezza di tutti aumentano i posti di lavoro, soprattutto quelli
stabili.
Facciamo appello a tutti e a tutte perché quello del 31 marzo sia un grande
appuntamento popolare, un appuntamento che metta in piazza le ragioni del
popolo No Tav da Torino alla Val Susa, dalla Val Sangone alla Gronda ovest.
Saremo in piazza per dare forza ai nostri NO e per dare ancor più forza ai
nostri SÌ
Saremo in piazza perché il futuro dei nostri figli è nelle nostre mani e non
permetteremo a nessuno di rubarcelo.
Saremo in piazza perché salute libertà dignità non sono parole vuote ma
pratica concreta di solidarietà tra persone che si sono levate in piedi per
difenderle.
NO TAV – NO TIR – NO INQUINAMENTO
Coordinamento dei Comitati Val Susa, Val Sangone, Val Ceronda, Gronda e
Torino