RE: [NuovoLab] 23 24 marzo mobilitazione sul TFR de sindacat…

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Autor: Elisabetta Filippi
Datum:  
To: forumgenova
Betreff: RE: [NuovoLab] 23 24 marzo mobilitazione sul TFR de sindacati di base
Questo messaggio mi è arrivato 4 volte. Per favore fare attenzione ai
doppioni, non è la prima volta che succede che mi arrivino da questo
indirizzo. Grazie.

Elisabetta


>From: cobas comunege <cobascomunege@???>
>Reply-To: Mailing list del Forum sociale di Genova
><forumgenova@???>
>To: genova Forum <Forumgenova@???>,liguria ambiente
><ambiente_liguria@???>,yabasta genova
><yabastagenova@???>,obzudi <obzudi@???>
>Subject: [NuovoLab] 23 24 marzo mobilitazione sul TFR de sindacati di base
>Date: Thu, 22 Mar 2007 07:39:33 +0100 (CET)
>
>
>Ricevo e inoltro.
>
> Saluti . Andrea Tosa
>
>------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
>
> 23/24 Marzo giornate di Mobilitazione Nazionale
> in difesa del TFR
> e per il rilancio della PREVIDENZA PUBBLICA
>
> In Italia c´è una torta potenziale di 21 miliardi di euro annui,
>costituita dal TFR di quasi 17 milioni di lavoratori e lavoratrici, che
>sarà amministrata e spartita tra banche, finanziarie, assicurazioni,
>imprese e sindacati concertativi come Cgil-Cisl-Uil-Ugl. Il governo Prodi
>ha anticipato all’1/1/2007 l´entrata in vigore della legge, già varata da
>Berlusconi, che generalizza i Fondi "pensione".
> Le stesse forze politiche-sindacali-padronali, responsabili delle
>“riforme” previdenziali di Amato (1992) e Dini (1995) -che hanno
>pesantemente ridotto le pensioni pubbliche ed elevato l’età pensionabile, e
>che ora vogliono peggiorarle attraverso la trattativa a perdere sulla
>previdenza- oggi impongono ai lavoratori il sacrificio del proprio TFR da
>affidare ai mercati finanziari.
> Perciò ricorrono a campagne pubblicitarie della presidenza del consiglio
>“drogate” e finanziate con 17 milioni di euro di soldi pubblici, a
>trasmissioni televisive cui partecipano solo i favorevoli ai Fondi
>“pensione”, ad una campagna di stampa a senso unico.
> Governo, Confindustria, Cgil-Cisl-Uil-Ugl promuovono la truffa del
>silenzio/assenso; infatti, da che mondo è mondo, se interviene una nuova
>norma facoltativa (così è presentata quella dei Fondi pensione), il
>lavoratore che non dice nulla mantiene il precedente status e non finisce
>ingabbiato nel Fondo pensione, come invece accadrà attraverso il
>capovolgimento del silenzio/assenso.
> Mentre il lavoratore, che mantiene il TFR in azienda, può revocare
>questa decisione in ogni momento; se si aderisce ad un Fondo pensione, tale
>scelta è irrevocabile, una sorta di ergastolo.
> Il lavoratore licenziato ha il diritto di vedersi liquidato subito il
>TFR maturato al momento del licenziamento, ora invece, se aderisce ad un
>Fondo, riscuoterà la metà del TFR dopo 12 mesi e ne riscatterà la totalità
>solo dopo 4 anni dall’avvenuto licenziamento.
> Li chiamano Fondi pensione perché la pensione rappresenta per i
>lavoratori una certezza ed un diritto, ma sono fondi speculativi, esposti
>ai rischi dei mercati finanziari, capaci (come il 27 febbraio) di bruciare
>in un sol giorno 700 miliardi di euro; ed alla fine dell´attività
>lavorativa non danno una pensione integrativa, ma una rendita finanziaria
>sempre più sostitutiva della pensione pubblica, di importo incerto e senza
>garanzia reale che sia erogata.
> Essa è legata alle aspettative di vita, discrimina e penalizza le donne
>che, a parità d’età e contributi versati, riceveranno una rendita
>“pensionistica” nettamente inferiore a quella degli uomini.
> L’obiettivo dei Fondi “pensione” non è garantire pensioni dignitose ai
>giovani, bensì movimentare l’asfittico mercato finanziario italiano; sono
>stati lanciati dalla “riforma” Dini che, introducendo il sistema di calcolo
>contributivo, ha tagliato soprattutto le pensioni dei neoassunti.
> In più Cgil-Cisl-Uil, sponsorizzando direttamente il trasferimento del
>TFR ai Fondi privati, snaturano il ruolo del sindacato, trasformato in
>gestore finanziario di quote di salario dei lavoratori.
> Investire nei Fondi privati significa sottrarre risorse alle pensioni
>pubbliche; significa alimentare l´egoismo e la concorrenza tra i
>lavoratori, minando il carattere universalistico e di solidarietà
>intergenerazionale su cui si basa la previdenza pubblica; significa aprire
>la strada alla definitiva privatizzazione di tutte le pensioni.
> Ora è indispensabile mantenere il TFR in azienda e non consegnarlo alla
>speculazione finanziaria.
> Solo facendo fallire, boicottando attivamente i Fondi privati, si
>difenderà il TFR, che è salario differito dei lavoratori, e si potrà
>rilanciare nel Paese la previdenza pubblica, a partire dalla rivendicazione
>del ripristino del sistema retributivo di calcolo della pensione.
>
> Confederazione COBAS – CUB – SdL Intercategoriale – SLAI COBAS
>
>
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