Decentramento, valutazione socio-ambientale, fondi responsabili, economia
solidale e comunicazione i punti di forza
Banca Etica, una candidatura dal basso
per il nuovo Consiglio di Amministrazione
Alessandro Messina, economista, ideatore della campagna Sbilanciamoci! e
dell'Indice di qualità regionale dello sviluppo QUARS , oggi dirigente di
Autopromozione Sociale del Comune di Roma promotrice della Città
dell'Altraeconomia. Una questione di democrazia, ad oggi i candidati al
nuovo CdA sono 13, per 13 posti. Una situazione di stallo che renderebbe
inutile l'assemblea dei soci del prossimo maggio.
Firma anche tu affinché la candidatura sia possibile: entro martedì
Se sei socio di Banca Etica puoi farlo entro martedì 27 marzo presso gli
sportelli della banca o presso gli indirizzi segnalati su
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http://www.finansol.it>
www.finansol.it
Hanno gia firmato tra gli altri:
Leonardo Becchetti, presidente del Comitato Etico di Banca Etica
Cinzia Cimini, Mag Roma
Marco Gallicani, Finansol, già direttore Associazione Finanza Etica
Patrizio Gonnella, presidente associazione Antigone
Renate Goergen, Le Mat e coordinatrice Tavolo italiano Turismo Responsabile
Andrea Ferrante, presidente Aiab
Giulio Marcon, coordinatore Campagna Sbilanciamoci!
Luigi Nieri, assessore al bilancio Regione Lazio
Mario Pianta, economista Università di Urbino
e le organizzazioni AIAB, CTM ALTROMERCATO, ANTIGONE
Chi è Alessandro Messina
Alessandro Messina è un'economista laureato con lode presso la Facoltà di
Economia e commercio, Università La Sapienza di Roma in Economia aziendale,
Finanza aziendale, Tecnica dei mercati finanziari ed Econometria. Si è
specializzato successivamente presso la Luiss, Scuola di Management in
Economia e finanza dei mercati finanziari. Ha una vasta conoscenza
dell'economia non profit e - grazie alla recente esperienza al Comune di
Roma - delle piccole imprese. Vede l'economia solidale come una filiera che
intreccia comportamenti virtuosi delle singole aziende (profit e non
profit) con politiche pubbliche di sistema e ruolo attivo dei cittadini.
Dispone di un'ampia conoscenza della storia e delle pratiche - anche
internazionali - della finanza etica (critica, solidale); ha esperienza
professionale in materia di finanza etica (Lunaria) e microcredito (Comune
di Roma). Conoscenza delle amministrazioni pubbliche. Capacità manageriali,
dialettiche, relazionali, di scrittura. Creatività attitudine al problem
solving.
Autore di numerose pubblicazioni in materia di sviluppo sostenibile, non
profit e finanza etica. Segnalo: La finanza utile, Carocci, in uscita ad
aprile 2007; Denaro senza lucro. Manuale di gestione finanziaria per il
terzo settore, Carocci 2003; numerosi rapporti Social Watch e
Sbilanciamoci. Cultore della materia Economia Non Profit presso
l'Università degli studi di Roma - Tor Vergata. Docente di Economia e
Finanza Non Profit presso il Master Lavorare nel Non Profit dell'Università
di Urbino e il Master Sviluppo Locale ed Economia Solidale dell'Università
di Roma La Sapienza.
I punti forza del suo programma
1. Decentramento:
Non c'e' finanza etica senza partecipazione. Lo dice il Manifesto della
finanza etica e solidale (
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http://www.finansol.it/?page_id=5>
http://www.finansol.it/?page_id=5)
elaborata dalle realta' di finanza etica italiane, compresa l'associazione
verso la Banca etica, nel 1996. Credo anche che non vi sara' mai
partecipazione senza cessione di potere dagli organi centrali a quelli
periferici (vale sempre, per i governi come per le imprese sociali).
Occorre dunque attuare un serio programma di decentramento:
- operativo, sui finanziamenti (maggiore delega alle sedi locali,
costituzione di Comitati fidi fatti dai soci per proposte e co-valutazioni,
anche socio-ambientali, vedi anche il punto successivo), ma anche sulla
possibilità di collaborazione con enti locali, di progettazione;
- politico, le circoscrizioni devono diventare il reale luogo della
partecipazione democratica. Con meccanismi chiari di rappresentanza
proporzionata al numero dei soci che rappresentano e delega formale per
l'assemblea. Cosi' le assemble locali avranno reale possibilita' di
incidere su quanto viene poi deciso nell'assemblea nazionale (a cui
accedono a quel punto, con diritto di voto, i delegati delle assemblee
locali).
2. Valutazione socio-ambientale:
Va fatta sempre. Deve essere un vincolo da inserire nelle procedure della
banca. Se una richiesta di finanziamento non e' accompagnata da tale
valutazione non deve essere presa in considerazione. Per rendere operativo
tale vincolo occorre:
- investire risorse (molto limitate ma fondamentali) in formazione costante
dei soci che volontariamente svolgono questa attività (almeno 6 sessioni di
aggiornamento all'anno);
- coprire le loro spese vive (viaggio, acquisizione materiali ecc.);
- aprire un filone di ricerca e indagine sulla materia, valorizzando e
mettendo in sinergia le tante risorse (universita', centri studi) che
possono trarre beneficio (d'immagine ecc.) da una collaborazione con BPE.
3. Comunicazione:
Deve diventare asset strategico, per un reale avvicinamento con la base dei
soci (almeno quelli che vogliono). Bancanote deve essere almeno bimestrale
e deve prevedere almeno una pagina di inserzioni e spazi dei gruppi locali:
valorizzando i tanti soci e clienti che lavorano nel settore della
comunicazione (e i tanti soci disposti a lavorare volontariamente) il costo
di una simile operazione e' poco significativo. La nl elettronica - che
comunque continuera' ad arrivare ad una quota ristretta, seppur crescente,
dei soci - deve essere gestita insieme al sito e alla piattaforma di
partecipazione da inserire in esso, in modo da generare, sintetizzandole,
automaticamente notizie e comunicati. Il sito dovrà infatti ospitare un
forum aperto ai soci e clienti (il meno moderato possibile) e una
piattaforma partecipativa tipo
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http://www.municipiopartecipato.it>
www.municipiopartecipato.it, ovviamente
mutatis mutandis. Tale piattaforma, elaborata dal Comune di Roma, e'
gratuita e open source.
4. Fondi (comuni e pensione)
Visto che esistono non si puo' annullarli. Lavorerei per distoglierne quote
crescenti di investimento dalla grande borsa per destinarli a progetti di
finanza locale a sostegno di piccole imprese responsabili, progetti di
sviluppo locale (anche in sinergia con la pubblica amministrazione),
imprese sociali. La nuova direttiva MIFID della Commissione europea
consente operazioni di tale tipo. Una parte potrebbe essere investita in
borse minori dei paesi del sud del mondo. Concepisco l'azionariato attivo
se e solo se occasione di grande comunicazione (vedi punto precedente) e
mobilitazione dei tanti soci.
Es.: quando Etica S.g.r. e' andata all'assemblea Telecom mi sarebbe
piaciuto andare con loro a manifestare il mio disappunto di abbonato,
cittadino, nonche' di risparmiatore. Sono convinto che in questo modo
l'impatto anche comunicativo (simbolico, che poi ne e' l'essenza, con i
piccoli numeri alla nostra portata) di simili iniziative sarebbe
moltiplicato per n, tanti quanti saranno i soci coinvolti.
5. Economia solidale
Rete, rete, rete. Amplierei il piu' possibile le collaborazioni potenziali
con altri soggetti dell'economia solidale, secondo un modello federativo,
che rispetta e valorizza le individualita' ma premia la capacita' di
aggregazione. Oggi Banca Etica, per quanto al centro di tanti progetti,
sembra sempre meno dinamica nel seguire le reti di questo mondo. Invece qui
vi e' la ricchezza - anche economica - che deve stare a cuore della finanza
etica. Le Mag, il commercio equo e solidale, il biologico, il turismo
responsabile, l'open source software devono essere messi al centro
dell'azione di Banca Etica, con la creazione di prodotti dedicati e
partecipati e l'elaborazione di progetti comuni, soprattutto a livello
locale. Lo studio e l'eventuale partecipazione a modelli di monete
complementari (tipo Eco-Aspromonte), insieme allo sviluppo di piattaforme
di 'commercio elettronico etico' potrebbero essere tra le punte piu'
avanzate di queste collaborazioni.
Ulteriori informazioni sulla candidatura alla pagina
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http://www.finansol.it/?p=174>
http://www.finansol.it/?p=174
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mailto:info@finansol.it>info@finansol.<
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