[NuovoLab] due com stampa COBAS

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Author: cobas comunege
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To: genova Forum, liguria ambiente, yabasta genova
Subject: [NuovoLab] due com stampa COBAS
Inoltro due comunicati stampa nazionali della Confederazione COBAS
a) sulla grande manifestazione di sabato 17 a Roma
b) sulla liberazione di Mastrogiacomo ecc.

Saluti
Andrea Tosa

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Comunicato-stampa

30 mila in piazza per il ritiro dall’Afghanistan

Il 17 marzo a Roma 30 mila persone hanno partecipato alla manifestazione nazionale per il ritiro immediato delle truppe dall’Afghanistan e dagli altri fronti di guerra, per la chiusura delle basi Usa e Nato, per la libertà del popolo afgano e di Daniele Mastrogiacomo, organizzata dai COBAS e da altre organizzazioni e reti del movimento no-war italiano, nel quadro dell’appello lanciato a Nairobi dal Forum Sociale Mondiale per una giornata mondiale contro la guerra nell’anniversario dell’invasione USA dell’Iraq, e tenendo conto che il 27 marzo il Senato dovrà votare il rifinanziamento delle missioni, Afghanistan in primis. Per questo abbiamo fatto appello a tutte/i coloro che condividono il sogno della pace e della giustizia affinché fossero in piazza con noi.
Il movimento contro la nuova base USA di Vicenza ha segnato con la straordinaria manifestazione del 17 febbraio una svolta contro le politiche belliche del governo, per una nuova stagione di lotte che rompa la complicità dell’Italia con la guerra permanente. L’imposizione della base USA è una scelta contraria alla volontà popolare ma anche una strategia di complicità alla guerra di USA e NATO, così come la prosecuzione delle missioni belliche con la partecipazione italiana: una politica che si dice multilaterale ma che rimane di guerra, per fare dell’Italia una piccola-grande potenza, agevolando l’espansione nel mondo dei propri gruppi economico-militari.
Il Prodi-bis, rimesso in piedi con ulteriori contributi da destra, sfida i movimenti e collide in particolare con il movimento no-war, confermando la piena fedeltà a USA e NATO, le missioni belliche e la base a Vicenza. Viene meno l’illusione del “governo amico” e cresce per chi ama la pace la responsabilità di una forte opposizione sociale alle politiche di guerra.
Per questo, è un grande successo aver avuto il 17 marzo 30 mila persone nelle strade di Roma, senza la presenza dei partiti, dei sindacati e delle associazioni che fanno parte del governo Prodi o che sostengono (o comunque non vogliono mettersi contro) il “governo amico”.
Saremo di nuovo in piazza il 27 marzo, davanti al Senato, durante il voto in aula sul rifinanziamento delle missioni. Chiediamo con forza ai senatori/trici che sono stati eletti/e con i voti dei cittadini ostili alla guerra, comunque e da chiunque diretta, di non coprirsi ancora una volta di vergogna, di rispettare il mandato elettorale e non i diktat delle segreterie di partito, e di votare NO al decreto che impone all’Italia la partecipazione alla carneficina afgana.

PER IL RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE DALL'AFGHANISTAN E DAGLI ALTRI FRONTI DI GUERRA. PER LA CHIUSURA DELLE BASI MILITARI USA-NATO, NO ALLE SPESE MILITARI.


Confederazione COBAS

  18.3.07
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Mastrogiacomo è libero: ora liberiamo il popolo afgano
Via le truppe dall'Afghanistan ora

"Libertà per il popolo afgano, libertà per Mastrogiacomo" diceva uno dei due striscioni di apertura della manifestazione di sabato scorso a Roma convocata dai COBAS e da altre organizzazioni e reti del movimento no-war: e dietro di esso 30 mila persone in corteo hanno chiesto il ritiro immediato delle truppe dall’Afghanistan e dagli altri fronti di guerra, la libertà per il popolo afgano e per il giornalista di Repubblica. Ci auguriamo che la nostra manifestazione abbia dato un contributo alla liberazione di Mastrogiacomo, avvenuta oggi e della quale ci rallegriamo, poichè il giornalista non aveva e non ha alcuna responsabilità per la politica bellicista del governo italiano. Ora ci auguriamo che non cali il silenzio sulla tragedia afgana, che non si ripeta quella insopportabile forma di razzismo che consiste nel considerare la vita di un italiano o di un "occidentale" pesante come un macigno e quella di un afgano (o di un iracheno o palestinese) leggera come una piuma.
Dunque, liberato Mastrogiacomo, dobbiamo lavorare tutti/e e subito per liberare il popolo afgano. E inanzitutto dobbiamo impedire che il 27 marzo il governo Prodi compia il crimine di finanziare nuovamente la missione bellica in Afghanistan, rendendo totalmente corresponsabile l'Italia della carneficina in corso in quel martoriato paese. Dopo il grande successo del 17 marzo (30 mila persone in piazza, senza i partiti, i sindacati e le associazioni che fanno parte del governo o comunque lo appoggiano, non sono poca cosa), saremo nuovamente in piazza il 27 marzo davanti al Senato in occasione del voto sulle missioni, per chiedere con forza ai senatori/trici, eletti con i voti del popolo contro la guerra "senza se e senza ma" di non coprirsi nuovamente di vergogna, di rispettare il mandato elettorale e non i diktat delle segreterie di partito, e di votare NO al decreto. E chiediamo agli organi di informazione di continuare a seguire la vicenda con la stessa intensità e
partecipazione mostrate durante il rapimento di Mastrogiacomo.

Confederazione COBAS

19.3.07

        
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