[Lecce-sf] Fw: Il Giornale e il Tempo su Chianciano

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著者: Rosario Gallipoli
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To: forumlecce
題目: [Lecce-sf] Fw: Il Giornale e il Tempo su Chianciano
Il Giornale e il Tempo su ChiancianoI giornali, nel loro stile disinformante e confusionario, attaccano la conferenza di Chianciano.
Ros.



Da iltempo.it.
di MAURIZIO PICCIRILLI SABATO in piazza per il ritiro immediato dei soldati dall'Afghansitan.

Mentre il governo cerca di tenere i 158 senatori «incollati» al «sì» alla missione il cartello promosso da Cobas, Rete dei comunisti, Partito comunista dei lavoratori di Ferrando, ma che vede presente anche Sinistra critica, l'area del Prc che fa capo a Salvatore Cannavò e Franco Turigliatto, lancia di fatto una sfida a Rifondazione comunista, negando l'esistenza di un «governo amico» e proponendo la costruzione di una nuova opposizione sociale, in vista del voto del Senato sul rifinanziamento della missione a Kabul. L'altro sabato a piazza Farnese all'happening in favore dei «Dico» il banchetto di Rifondazione distribuiva adesivi con la scritta «Siamo tutti Turigliatto, no alla guerra via dall'Afghanistan». Le parole d'ordine dei promotori della manifestazione sono «Il governo Prodi-bis, rimesso in piedi con ulteriori contributi da destra sfida il movimento "no-war", affermando piena fedeltà a Usa e Nato, confermando le missioni belliche e la base a Vicenza. Da Roma verrà la forte richiesta ai parlamentari di votare contro il decreto e il rifinanziamento della missione in Afghanistan». E tra una settimana il 24 marzo, a Chianciano, il Comitato anti-imperialista ha indetto un convegno in favore della resistenza irachena e afghana. Ma Prodi resta fiducioso e davanti alle telecamere di Matrix: «Credo che il Parlamento non avrà esitazioni». Poi al conduttore Enrico Mentana chiarisce. «Non un soldato in più, non un metro quadrato in più - dice Prodi - Ci siamo presi l'impegno per 1.920 soldati, questo lo manteniamo, ma non andiamo oltre. Le scelte condivise si mantengono, il Paese ha deciso ed è giusto che se non intervengono fatti diversi si mantenga la decisione presa». Dubbi però vengono avanzati da Capezzone. «Sulla vicenda dell'Afghanistan, resa ancora più drammatica dal sequestro di Daniele Mastrogiacomo, è il caso di fare un pò di chiarezza, o almeno che ciascuno faccia il possibile per contribuire a una minore ambiguità», sostiene l'ex leader radicale. Il presidente della commissione Attività produttive della Camera argomenta che sebbene la missione in Afghanistan è giusto che abbia il consenso dei senatori a vita e anche dell'opposizione tutto questo non può essere «una cortina fumogena». «Detto questo è ineludibile la questione dei 158 voti al Senato dell'Unione - dichiara Capezzone - In assenza dei 158 voti della maggioranza, sarebbe molto opportuno e serio che il governo ne traesse le conseguenze». Quindi anche se ild ecreto passasse al Senato se non ci fossero i voti degli eletti dell'Unione Prodi dovrebbe rinmettere il mandato. E infatti Bonaiuti (FI)commenta così le dichiarazioni di Prodi: «Si fa bello con i nostri voti». Intanto il ministro degli Esteri continua a promuovere in giro per l'Europa un «maggiore impegno umanitario in Afghanistan». A Lisbona per incontrare il suo collega Luis Amado, Massimo D'Alema ha rilanciato la sua proposta di conferenza internazionale. «La stabilità dell'Afghanistan è un obiettivo dell'intera comunità internazionale e tutte le iniziative che vanno nel senso dell' allargamento di questo impegno sono positive - ha detto il reponsabile della Farnesina - Si deve allargare l'impegno internazionale e non ridurre la questione ad una guerra tra la Nato ed il movimento fondamentalista dei taleban». Il ministro portoghese, Lisbona è presente in Afghanistan con 150 soldati, si è trovato d'accordo sulla necessità di aumentare gli aiuti umanitari e di un vertice per trovare una soluzione alternativa alla guerra. Resta il fatto che i soldi promessi nella Conferenza di Londra arrivano con il contagocce. I 60 Paesi donatori hanno stabilito con il piano di sviluppo «Contact» uno stanziamento di 10,5 miliardi di dollari per i prossimi cinque anni ma come in passato questa cifra rischia di rimanere sulla carta delle buone intenzioni. E l'Afghanistan rischia di precipitare nella mani di narcotraficanti e taleban, gli unici che garantiscono alla popolazione soldi e cibo. m.piccirilli@???

martedì 13 marzo 2007

Testata: Il Giornale
Data: 12 marzo 2007
Pagina: 0
Autore: Gian Marco Chiocci (quello che stava sul libro paga, assieme al "betulla", di Pio Pompa-SISMI)
Titolo: «E i no global fanno la colletta per la guerriglia»

Dal GIORNALE del 12 marzo 2007:

Serve una rete globale, un'alleanza, «un fronte unico antimperialista» che guardi anche e soprattutto all'Afghanistan, per dirla con Abdul Jabbar al Kubaisy, anima nera dell'Iraqi National Alliance nonché segretario di quell'Alleanza patriottica irachena vicina alla guerriglia di Falluija, relatore di punta della convention boicottata nel 2005 dal governo Berlusconi (che negò i visti ad alcuni conferenzieri) e oggi autorizzata dall'esecutivo Prodi.
I «movimenti di liberazione dall'aggressione imperialista e sionista» hanno scelto Chianciano Terme per siglare l'alleanza il 24 e 25 marzo prossimi. Al patto di belligeranza servono soldi. Nella quota per la stanza della rete alberghiera ClanteHotel che ospita l'evento è previsto un contributo individuale di 15 euro al giorno «per l'autofinanziamento della conferenza». Ed è stato attivato un conto corrente, causale ancora «Conferenza». «Non abbiamo finanziamenti pubblici né occulti, cosa dovremmo fare? Tutte le nostre attività sono trasparenti» spiega Leonardo Mazzei, uno dei promotori. Avrebbero dovuto parlare di Irak, Libano e Palestina, i relatori della due giorni toscana. All'ultimo, però, invitando un certo Rahim Ramin da Kabul che parlerà «sulla verità dell'Afghanistan occupato» hanno inserito anche quest'ultimo fronte di resistenza perché, spiega Mazzei, «la "guerra infinita" è cominciata da lì, e la situazione di questi giorni è significativa». Significativa di cosa è presto detto: «Il rapimento del giornalista Mastrogiacomo? Un episodio naturale in un Paese costretto alla guerra contro gli occupanti. Se si scatena il temporale poi non ci si può lamentare che ci si bagna il cuoio capelluto». Aggiunge Moreno Pasquinelli, leader del Campo Antimperialista: «Ma quale rapimento, Mastrogiacomo è in stato di arresto, d'altronde si trovava in zona di guerriglia». Gli appelli alla partecipazione sono su Internet e basta leggerli per capire quale tenore avrà il documento conclusivo che sigillerà «l'unione fra la Resistenza e il movimento contro la guerra» e verrà inviato a parlamentari, segretari di partito, Forum sociale mondiale.
Ovviamente la nostra intelligence non nasconde una certa apprensione per taluni fiancheggiatori occulti impegnati a tessere le fila di un coordinamento transnazionale finalizzato a una forsennata raccolta di fondi da inviare ai resistenti in Irak e Afghanistan. Preoccupazione cresciuta proprio alla luce del recentissimo appello di al Kubaisy il cui braccio destro in Europa, Awni Al Kalemiy, leader di alcuni dissidenti iracheni comunisti (già arrestato in Danimarca con l'accusa di reclutare kamikaze) è di casa tra gli antimperialisti di Moreno Pasquinelli, quello del «campo di Assisi» (gruppo marxista-leninista di Foligno sorto nel 2001 con la denominazione di «Direzione 17») e di Leonardo Mazzei, responsabile dei Comitati per l'Irak libero «cugino - secondo il Sisde - dell'ex br irriducibile Michele Mazzei, e in contatto con una donna vicina a (...) militante delle Br-Pcc scarcerato nel novembre del 2003». Per la cronaca, Pasquinelli è reduce dal rinvio a giudizio per aver dato supporto e assistenza ad alcuni esponenti dell'organizzazione terroristica turca Dhkp-C. Al convegno - annota l'intelligence - ci saranno anche i Carc, «Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo» sott'inchiesta a Bologna per associazione sovversiva. Quanto agli illustri ospiti spicca Sayed Ahmed al Baghdadi, esponente dell'opposizione irachena, non lontano dalle posizioni radicali dell'imam sciita Moqtada al-Sadr. Non mancherà poi Roberto Hamza Picardo, segretario dell'Ucoii (l'unione delle comunità e delle organizzazioni islamiche in Italia) fervente paladino delle tesi di Hamas, autore di scritti dove l'Antiterrorismo intravede «aspetti apologetici del terrorismo suicida».
gianmarco.chiocci@???