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COMUNICATO STAMPA
Un Disegno di Legge che apre la strada a una nuova stagione dei diritti
Dichiarazione di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci
Il giudizio dell'Arci sul Disegno di Legge Amato-Ferrero, di cui oggi si sono lette alcune anticipazioni sulla stampa, è sostanzialmente positivo. Finalmente un governo si è assunto la responsabilità di affrontare in modo non demagogico il tema dell'immigrazione.
Il metodo del confronto con le associazioni si è rivelato produttivo ed ha contribuito alla definizione di un testo che segna una netta discontinuità con la cultura e i contenuti della Bossi-Fini, e che accoglie gran parte delle richieste avanzate.
Naturalmente, trattandosi di una Legge Delega, e dunque di indirizzo, bisognerà ora valutare i singoli decreti attuativi.
Un punto su cui continueremo a insistere è la necessità di sburocratizzare al massimo il meccanismo per l'ingresso in Italia. La migliore garanzia contro l'irregolarità è prevedere procedure semplici e rapide, con un rapporto diretto e trasparente tra lo Stato e il cittadino straniero.
Per questo ci pare assolutamente da rivedere l'idea di costituire una specie di ufficio di collocamento presso le nostre rappresentanze diplomatiche all'estero, dove andrebbero depositate le liste degli aspiranti migranti. E' un meccanismo che rischia di creare un vero e proprio corto circuito, per la macchinosità e l'insufficienza del personale che se ne dovrebbe occupare.
Un altro punto su cui insistere è la necessità di prevedere un meccanismo di regolarizzazione per chi è già in Italia senza permesso di soggiorno. Devono cioè essere introdotti dei correttivi che, in presenza delle condizioni richieste, consentano l'emersione dall'irregolarità.
Sui Cpt, l'Arci resta convinta dell'opportunità della loro chiusura. Il loro mantenimento, per quanto molto ridimensionato e con ben altre garanzie rispetto a quanto previsto dalla legge precedente, non è giustificato nemmeno dallo scopo che formalmente si prefiggono, e cioè l'esecuzione dell'espulsione. Restiamo convinti che la detenzione amministrativa rappresenti una lesione del nostro ordinamento e ci batteremo affinchè la soluzione delineata rappresenti un passaggio in questa direzione.
Infine, l'Arci esprime soddisfazione per il riconoscimento del diritto all'elettorato attivo e passivo nelle consultazioni amministrative. Questo modifica in modo sostanziale il rapporto tra lo Stato e il cittadino straniero e ripristina nella sua pienezza il suffragio universale previsto dalla nostra Costituzione.
Adesso ci auguriamo che il Parlamento metta al più presto all'ordine del giorno l'esame del Disegno di Legge e che quei punti che abbiamo segnalato come più problematici vengano modificati e migliorati nel corso del dibattito parlamentare. Ci sono le condizioni perché finalmente si chiuda un'epoca buia, in cui, insieme ai migranti, è stata mortificata la nostra democrazia.