[NuovoLab] Il premier israeliano ammette che la guerra in Li…

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Author: Edoardo Magnone
Date:  
To: forumgenova
Subject: [NuovoLab] Il premier israeliano ammette che la guerra in Libano era preparata da 4 mesi

Se fosse vera (perche dubitare delle parole del premier israeliano Ehud Olmert?)
la pianificazione della guerra di aggressione da parte di Israele al Libano non
vedo perche le nostre truppe militari dovrebbero rimanere in Libano.

Semplicemente, la risoluzione stessa perde di valore o comunque dovrebbe essere
ridiscussa in parlamento alla luce dei nuovi fatti anche, e non solo, perche
l'ONU non ha mai riconosciuto che Israele ha iniziato una guerra all’ultima
arma e all'ultimo sangue contro la popolazione civile libanese in violazione ad
ogni codice di diritto internazionale.

Ad esempio, perche in questo caso non si potrebbe applicare la Carta di
Norimberga dove viene recitato che (Sezione II articolo 6):

"I seguenti atti, o ciascuno di essi, sono crimini ricadenti nella giurisdizione
del Tribunale e per essi sarà considerata la responsabilità individuale: (a)
crimini contro la pace: specificamente, la pianificazione, la preparazione e
l'avvio o la minaccia di una guerra di aggressione o di una guerra in
violazione dei trattati internazionali..."

C'è stata la violazione di trattati Internazionali?
E' esistita "la pianificazione, la preparazione e l'avvio.." "di una guerra di
aggressione"? Il rapimento era una "scusa" per cominciare la guerra a cui l'ONU
ha abboccato?
Potrebbe essere considerata "la responsabilità individuale" dei militari in
funzione anche dell'Articolo 8 dove dice che "Il fatto che l’imputato agisse
eseguendo ordini del suo governo o di un superiore non lo libera dalla sua
responsabilità..."?

Noi ci siamo mossi forti della risuluzione 1701 in quanto in essa era scritto
che gli Hezbollah (e solo loro) sono i responsabili per aver iniziato
"l’attacco contro Israele il 12 luglio".

Ora tutte queste non sono più scuse valide! L'attacco era pianificato...

Cordialmente,
Edoardo Magnone

PS.Come sappiamo le missioni militari, per definizione, non si possono
ridiscutere...al massimo si votano!

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Israele - Palestina - 11.3.2007
Gli occhi su Olmert

Il premier israeliano ammette che la guerra in Libano era preparata da 4 mesi


La guerra in Libano della scorsa estate era stata programmata dal governo
israeliano 4 mesi prima che un commando di Hezbollah attaccasse una pattuglia
dell'esercito, uccidendo 8 militari e rapendone altri 2 (ancora nelle loro
mani).


Ammissioni sconcertanti - Questo, secondo quanto pubblicato oggi dal quotidiano
israeliano Ha'aretz, avrebbe dichiarato il premier israeliano Ehud Olmert
durante la sua deposizione di fronte alla commissione parlamentare, presieduta
dal giudice in pensione Elihau Vinograd, incaricata d'indagare sulla gestione,
politica e militare, del conflitto con la milizia sciita libanese. Olmert ha
detto che già a marzo 2006 si era presa la decisione di usare la forza militare
in caso di un eventuale rapimento di soldati da parte degli Hezbollah. Una bella
capacità di previsione, avvalorata dalle informazioni d'intelligence, ma che
finisce per aggravare la posizione di un esecutivo apparso incapace di condurre
un conflitto che non è stato neanche improvviso. La polemica in Israele,
infatti, non si è ancora placata: i combattimenti dal 12 luglio al 14 agosto
dello scorso anno causarono la morte di 1033 libanesi e 160 israeliani (41 dei
quali civili), oltre a circa 2mila feriti nello stato ebraico. La popolazione
civile israeliana restò esposta, per tutta la durata del conflitto, al tiro dei
razzi di Hezbollah, anche a causa di una serie di carenze strutturali dei rifugi
e dei sistemi di prevenzione, come le sirene d'allarme. Inoltre, l'elevato costo
di vite umane ha prodotto un grave danno politico al paese, in particolare a
causa di stragi di civili innocenti, come quella nel villaggio di Qana, che
hanno indignato tutto il mondo. Senza che a questo sia corrisposto un maggiore
senso di sicurezza del paese, visto che l'equilibrio del fronte nord non è
definitivo e la situazione potrebbe precipitare di nuovo.

Un duro giudizio - Per il malcontento pubblico rispetto alla guerra con il
Libano, per il momento, aveva pagato solo Dan Haluz, il capo di Stato maggiore
dell'esercito israeliano, che si era dimesso il 18 gennaio 2007, travolto anche
dallo scandalo che lo aveva visto protagonista, in quanto a poche ore
dall'attacco al Libano Haluz si era preoccupato di telefonare al suo agente di
borsa ordinandogli la cessione di una serie di titoli in suo possesso, che si
sarebbero svalutati a causa della guerra. Ma l'opinione pubblica israeliana non
è ancora paga, irritata anche dall'atteggiamento di Olmert. Il premier, infatti,
non ha mai davvero collaborato con le inchieste seguite al conflitto. In questi
giorni era attesa la pubblicazione di un dossier di 600 pagine redatto da Micha
Lindenstrauss, garante dello Stato, sulla guerra in Libano, ma Olmert e i
vertici dell'esercito israeliano hanno chiesto e ottenuto dalla Corte Suprema
che il report fosse bloccato. Potrà essere reso pubblico solo dopo che i
vertici militari avranno raggiunto le loro di conclusioni rispetto
all'inchiesta interna. Durante tutta l'inchiesta peraltro, Olmert ha ostacolato
il lavoro di Lindenstrauss, rifiutandosi di apparire davanti a coloro che
dovevano interrogarlo e accusando il garante di parzialità. “Non ha mai
risposto alle domande che gli ho fatto”, ha dichiarato sconsolato alla stampa
il garante, e considerata la risposta fornita ieri da Olmert non si fa fatica a
capire perchè.

Christian Elia

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