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Processo Diaz, Tognazzi testimone "Tutto quel sangue nella scuola"
MARCO PREVE
Ricky Tognazzi, in quella terribile notte del 21 luglio del 2001, non poteva sapere che la sua battuta - che aveva provocato la stizzita reazione del portavoce della polizia Roberto Sgalla - conteneva oltre al sarcasmo, anche i prodromi dell´inchiesta sull´irruzione alla scuola Diaz. Sgalla, infatti, informato dai colleghi, iniziava a confezionare la notizia, poi rivelatasi bufala, del blitz contro i black bloc, enunciando come prove le maglie e le felpe nere sequestrate in quantità. Tognazzi, con video-operatore al seguito, lo interrompeva chiedendo: «Avete trovato anche baffi e barbe finte?». Niente barbe, ma la procura un anno dopo scoprirà le molotov false, introdotte dalla stessa polizia.
Tognazzi, ieri mattina, è stato sentito come teste nel processo contro i funzionari che guidarono una delle operazioni più fallimentari della polizia italiana.
L´attore ha spiegato di essere venuto a Genova in quei giorni con dei colleghi per realizzare un documentario.
«Sono arrivato venerdì sera, dopo la morte di Carlo Giuliani - ha spiegato ai giudici del tribunale - e mi sono unito al gruppo di cineasti di Luna Rossa. Il giorno dopo, sabato, ho filmato la manifestazione. La sera, mentre cenavamo al ristorante, qualcuno ha telefonato che c´era un´incursione alla Diaz e ci siamo subito recati sul posto. Le nostre telecamere hanno documentato alcune scene di ciò che stava accadendo. Lungo la strada abbiamo incrociato un gruppo di ragazzi stranieri ammanettati e inginocchiati vicino ad una camionetta della polizia. Più avanti abbiamo visto un ragazzo steso in terra con la testa sanguinante a fianco di un mezzo della polizia».
«Siamo riusciti ad entrare nella scuola Diaz - ha detto - solo quando la polizia è andata via. I cancelli erano rimasti aperti. Siamo entrati ed abbiamo filmato: era tutto in disordine e c´erano tante macchie di sangue».
I video girati da Tognazzi e dai suoi operatori - in quei giorni a Genova altri cineasti realizzarono decine di ore di video ma alcuni di loro, e tra questi anche nomi celebri, non hanno mai pensato di consegnare il proprio materiale alla giustizia - dimostrano che anche nei pressi della Diaz, in piazza Merani, vennero immobilizzati con le manette manifestanti che poi non furono arrestati oppure risultarono esser stati fermati all´interno della scuola.
Dopo Tognazzi è stato ascoltato l´ispettore Grispo, all´epoca assistente di polizia incaricato di repertare in questura tutto il materiale sequestrato alla Diaz.
Il poliziotto ha spiegato di essersi ritrovato di fronte a diverse «anomalie». Oggetti non elencati nel verbale di sequestro firmato dai funzionari oggi imputati, oppure altri materiali, è il caso del cd rom di una videocamera, presenti nel verbale ma spariti prima dell´inventario. Oggetti per i quali scattarono le denunce di furto da parte dei manifestanti.
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