La Comunità per lo Sviluppo Umano di Firenze
invita alla serata
Visioni di pace
> Lunedì 12 marzo ore 20.45 <
Cinema Spazio Uno, via del Sole
Proiezione del film
Quando soffia il vento
di Jimmy T. Murakami (GB 1986)
> Ingresso libero <
Tratto da un soggetto del celebre illustratore inglese per bambini Raymond
Briggs e da lui stesso sceneggiato, arricchito da musiche di David Bowie e
Roger Waters, il lungometraggio di animazione When the wind blows racconta
la storia di una coppia di anziani pensionati che allo scoppio della bomba
atomica cercano di salvarsi seguendo le istruzioni degli opuscoli del governo.
Prima e dopo il film esponenti della Comunità per lo Sviluppo Umano di
Firenze illustreranno brevemente la Campagna per il Disarmo nucleare in
corso, in occasione dell'imminente manifestazione nazionale prevista a Roma
per sabato 17 marzo, nel 4° anniversario dell'inizio della guerra in Iraq.
Il Movimento Umanista con i suoi organismi (tra cui la Comunità per lo
Sviluppo Umano) parteciperà al corteo di Roma, che culminerà con la
formazione di un simbolo "vivente" della pace, in Piazza Navona.
Per partecipare da Firenze è possibile prenotare un posto sul pullman
telefonando a: Tiziana 3381360532; Claudia 3393392732; Paola 3387944125.
Presso il cinema sarà inoltre possibile firmare la petizione per il disarmo
nucleare, altrimenti disponibile on line all'indirizzo
<
http://www.la/>www.<
http://comunitafirenze.net/>comunitafirenze<
http://comunitafirenze.net/>.net
Altre info: <
http://www.comunitafirenze.net/>
www.comunitafirenze.net
Il riarmo nucleare
Malgrado sia ancora vigente il Trattato di non proliferazione, è evidente
da parte delle grandi potenze, Stati Uniti in testa, la volontà di superare
il tabù del nucleare, per motivi economici e strategici. Il riarmo alimenta
l'economia dell'industria bellica, mai così fiorente, e l'arma, anche
quella nucleare, diventa un prodotto come gli altri, per il quale va
stimolata la domanda di nuovi modelli con nuove guerre. Sul piano
strategico viene prevista esplicitamente dagli Usa la possibilità di usare
armi nucleari anche in funzione preventiva, per esempio per impedire ad
altri paesi di dotarsene e rafforzare così la propria egemonia. D'altro
canto è proprio il timore di questa egemonia a spingere paesi più piccoli
sulla stessa strada, innescando un circolo vizioso che minaccia il pianeta.
Ci sono almeno 44 Stati che hanno la capacità di sviluppare armi nucleari,
in primo luogo Giappone, Germania e Brasile. L'Italia, paese non nucleare
che aderisce al TNP, ha però schierate sul proprio territorio 90 testate
nucleari. Nell'attuale clima di tensione delle relazioni internazionali, il
rischio di guerra, magari per errore, è altissimo. Un fattore di rischio è
il deterioramento del sistema militare della Russia, che possiede da sola
più di 20.000 testate e una quantità imprecisata di materiale grezzo. Ma
ancor più preoccupante è la nuova considerazione dell'opzione nucleare come
una tra le tante possibili, che espone il pianeta a conseguenze
imprevedibili. È urgente e necessario riprendere il processo di disarmo
nucleare totale sotto controllo internazionale.
Da Los Alamos a Teheran
La prima bomba atomica di tipo A fu realizzata presso i laboratori di Los
Alamos nel New Mexico nel 1945. Le prime bombe atomiche furono sganciate
sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki nell'agosto del 1945,
provocando circa 300.000 vittime, quasi tutte civili.
Nel secondo dopoguerra l'arma atomica fu adottata da tutte le principali
potenze mondiali: l'URSS l'ottenne nel 1949, il Regno Unito nel 1952, la
Francia nel 1960 e la Cina nel 1964.
Nel 1968 venne ratificato il Trattato di non proliferazione mentre nel
corso degli Ottanta si arrivò alla firma dei trattati Start I e Start II,
che prevedevano la progressiva riduzione dell'arsenale atomico in possesso
alle due principali superpotenze, che era cresciuto fino ad una potenza
sufficiente a devastare più volte il nostro pianeta.
Attualmente i principali Paesi che dichiarano di possedere armi atomiche,
facendo parte del cosiddetto Club dell'atomo, sono: Stati Uniti, Russia,
Cina, Francia, Regno Unito, Pakistan, India. Israele ufficialmente non
dichiara di possedere armi nucleari ma è opinione diffusa che disponga di
un arsenale nucleare "illegale" composto di 100 o 200 testate. La Corea del
Nord ha un programma nucleare dichiarato ufficialmente mentre altre
nazioni, prima fra tutte l'Iran, sono fortemente sospettate di perseguire
un programma di armamento nucleare. Gli unici Paesi al mondo che hanno
pubblicamente e volontariamente rinunciato agli arsenali nucleari che
avevano a disposizione sono il Sudafrica, forse il Brasile e, nell'ambito
dei paesi dell'ex-Unione Sovietica, l'Ucraina, la Bielorussia ed il
Kazakistan. Israele, Pakistan e India non aderiscono al Trattato di non
proliferazione.
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