[Forumlucca] Tanti pochi fanno ... assai

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Auteur: Info Lucca RdB
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Sujet: [Forumlucca] Tanti pochi fanno ... assai

Tanti pochi fanno ... assai



    di Grazia Perrone - 01-03-2007 (dal sito di "Fuori registro") 





Cominciamo dal principio.

Ovvero da quando per il personale docente - eravamo nel secolo scorso - per
guadagnare la pagnotta era previsto il giuramento di fedeltà allo Stato
(fascista) promulgato con le leggi "fascistissime" alcune delle quali -
pudicamente ribattezzate codice Rocco - sono state conservate anche dalla
Repubblica ... nata dalla Resistenza.

Giuramento che è stato cancellato sul finire degli anni '70 - su
interessamento di Sandro Pertini - grazie alla lotta solitaria di un unico
docente.

Poi si è cercato di (re)introdurre il medesimo principio (fascista!) per
... contratto. Ve lo ricordate - a "corollario" dell'art. 29 più noto come
"concorsaccio" - l'art. 38, comma 12, del Contratto Integrativo sottoscritto
il 31 agosto 1999? Articolo che, prevedendo esplicitamente una forma di
controllo o verifica periodica per il mantenimento dei 6milioni annui
previsti dall'art. 29, di fatto introduceva, sotto altra forma, la
famigerata formula del giuramento di fedeltà non più - come in passato -
allo Stato ma alle "mode" didattiche, e politiche, del momento?

Tentativo spazzato via dallo sciopero del 17 febbraio 2000 indetto dal
sindacalismo di base al quale aderirono oltre 300mila docenti molti dei
quali con la tessera CGIL in tasca.

Per tornare ai giorni nostri.

Due soggetti "colpevoli" di aver chiesto, da sinistra, il rispetto del
programma preelettorale (ovvero stipulato prima delle elezioni) sono stati
"massacrati" mediaticamente dai rispettivi ... compagni (!?) di partito.

Lo stesso era accaduto per altri 15 soggetti già giudicati colpevoli (in
spregio al principio liberale della presunzione di innocenza fino a prova
contraria) di reati gravissimi. In quanto colpevoli a prescindere sono già
stati sospesi dal proprio sindacato (la Cgil) che non ha mancato - stando a
quanto riferisce il coordinamento nazionale rsu - di rimarcare l'intenzione
di fare pulizia degli elementi facinorosi. E non si capisce se, in questa
categoria da estirpare, rientrino pure autorevoli soggetti che - rimarcando
autonomia di pensiero e di azione - esprimono dissenso alla linea
maggioritaria e che si stanno organizzando per dare battaglia ...
dall'interno.

Sembrerebbe di sì dal momento che Guglielmo Epifani dopo aver pomposamente
annunciato a reti unificate che - nel Sindacato - sarà bandita la dicotomia
amico/nemico - stando ad una intervista - pubblicata sul quotidiano la
Stampa di Torino - ha proclamato il suo niet alla .... contaminazione
cobasiana.

La Cgil - par di capire - per fare gli accordi innovativi (non ci credete?
leggetevi quelli della scuola dal 1995 ad oggi) lotta morbido morbido e -
pur non avendo ancora formulato uno straccio di piattaforma contrattuale per
stanare il Governo e costringerlo a scoprire le carte sul rinnovo del
contratto - non può confondersi con quei cattivoni che sono capaci solo di
criticare avendo, come unico fine, l'antagonismo fine a se stesso.

D'altronde - posso estremizzare il concetto? - essendo gli antagonisti dei
cobas un'infima minoranza, stando ai risultati ottenuti alle Rsu, non
contano un tubo. Ragione per la quale - nel malaugurato caso in cui
ottenessero la rappresentatività - è sempre possibile massacrarli con ...
altri mezzi.

E - sull'infima minoranza da guardare (e trattare) con sussiego - grande e
appassionato è il dibattito politico.

Ci ha pensato, dapprima, Napolitano: (...)"Le manifestazioni di piazza - ci
rammenta il Presidente che, da giovane, non ha mosso un dito né speso una
parola per opporsi all'esportazione del comunismo ... con i carri armati -
"sono legittime, ma è fuorviante farne il sale della democrazia" poiché
... sono le Istituzioni a decidere".

D'Alema, dal canto suo, può, finalmente, togliersi un sassolino dalle
scarpe e proclamare: (...)"Una sinistra di questo tipo non funziona e non
serve al Paese". E, francamente, non capisco se la sinistra che non serve al
Paese alla quale allude sia quella che si oppone o acconsente
all'esportazione del comunismo (e della democrazia) con i carri armati e le
bombe al fosforo bianco.

Prodi, dal canto suo, è ancor più chiaro e - in 12 punti prendere o
lasciare - le ha "cantate chiare". Non mi lascerò dettare l'agenda delle
priorità governative da minoranze antagoniste nonché vocianti. Qui comando
io - ha dettato alle agenzie di stampa - e Sircana è il mio Profeta.

Così come non saranno certo quei comunisti dei padri comboniani (un'infima
minoranza in seno al mondo cattolico) a far cambiare idea al Governo sul
raddoppio della base di Vicenza e/o sull'aumento - a scapito dei servizi
sociali - delle spese militari.

Né mi lascerò fuorviare - prosegue il Presidente del Consiglio
riconfermato ... da Follini - da quei rompiballe (infima minoranza
anch'essi) di retescuole che chiedono - ad ogni piè sospinto - la
cancellazione della riforma Moratti.

Sulla Tav - se ne faccia una ragione il Senatore Turigliatto - non cederemo
alle pressioni della minoranza locale poiché tutto è già deciso e, per
saperne di più, basta chiedere a Lucia Annunziata.

Per i Dico si tratta solo di una ritirata strategica e i soggetti
interessati - un'infima minoranza nel Paese ... a pensarci bene - di sicuro
comprenderanno e se ne faranno una ragione.

Non vorrete mica (ri)consegnare il Paese a Berlusconi ... ci ammoniscono
Vittorio Delmoro e Beniamino Lapadula.

Peccato che - in questa confusione di ruoli - nessuno dica la cosa
essenziale. Ovvero che ... tutte queste minoranze - messe insieme - fanno la
maggioranza dell'elettorato di sinistra.