Nonostante la stima e l'affetto per Alex, mi permetto di dissentire.
Condivido nella sostanza la critica al governo Prodi sulle spese militari, 
sulla necessità di venire via prima possibile dall'Afganistan, sui pericoli 
che incombono sull''umanità ma non sono daccordo assolutamente con Alex 
Zanotelli sulla idea di una politica separata totalmente dalla società che 
dunque riduce i  politici a ceto o casta separata a cui è delegata la 
politica e la  governabilità distanti dai bisogni e dai sentimenti diffusi 
della società civile. Nell'ultimi decenni questa distanza e separatezza è 
cresciuta e sempre più la politica è diveuta impermiabile alle domande dei 
movimenti. Negli anni '70 una grande mobilitazione di massa, una 
manifestazione dei metalmeccanici faceva cadere un governo, oggi immense 
manifestazioni di popolo che hanno sfilato contro la guerra sono ignorate, 
ininfuenti, non lasciano il segno, non provocano nessun terremoto politico. 
Negli anni 70 i partiti soprattutto della sinistra erano permeabili perchè 
strutturati e radicati , presenti e organizzati dentro la società e quando 
questa si metteva in movimento i contraccolpi a livello politico 
istituzionale erano immediati.
Le grande lotte operaie del 69 portarono allo Statuto dei lavoratori, alla 
scala mobile, al diritto di assemblea, le mobilitazioni per i diritti civili 
inizio anni 70 portarono alla legge sul diritto di famiglia,alla legge sul 
divorzio, ecc. I movimenti sociali influivano e spesso condizionavano le 
scelte politiche e anche se spesso i partiti facevano da pompieri, cercavano 
di contenere e contrastavano le lotte, il livello politico istituzionale 
riusciva comunque e fisare dei punti di avanzamento che venivano registrati 
dentro il quadro legislativo e rimanevano come conquiste consolidate anche 
quando la spinta del movimento cessava e rifluiva come sempre avviene.
Oggi è il trionfo dell'antipolitica, da una parte un governo di 
professionisti della politica, dall'altra una generica opinione pubblica 
informata, istruita e manipolata da un  onnipotente sistenma mediatico. La 
crisi della politica è così forte che è divenuta già crisi della democrazia 
o si rifonda un modo di far politica  dentro la società abbattendo questa 
separatezza oppure non ci saranno speranze per il futuro.
I partiti fuori dalla società? un disastro, non occorre caro Alex chiederlo, 
ce l'abbiamo già, è purtroppo la realtà attuale.
Io penso che ci sia bisogno invece di ricostruire una politica a partire dai 
bisogni sociali dentro il conflitto, capace di produrre socialità, comunità, 
cultura e partecipazione democratica e una visione alternativa di società.
O si fa questo o io non vedo alternative. La cosiddetta sinistra radicale, 
pur con tutti i suoi difetti è quella, soprattutto rifondazione, che è in 
ogni conflitto, ambientale, sociale e non a caso è quella che a livello 
istituzionale tenta di dare rappresentatività politica alle istanze dei 
movimenti, ma i rapporti di forza internii al palazzo son impari ed 
estremamente sfavorevoli, l'antipolitica già occupa purtroppo  la stragrande 
maggioranza dei posti disponibili nelle due camere parlamentari.
Infine, Io comunista,  pacifista, antimiltarista,  per il disarmo 
unilaterale, per il ritiro delle truppe dall'Afganistan, contro la presenza 
dell'Italia nella NATO e delle basi  Nato in Italia, io che non ho perso 
nessuna manifestazione pacifista da 30 anni a questa parte, io che sono 
stato a Vicenza, dico al mio compagno di partito Turigliatto che è inutile 
strillare; ma la destra, ma Andreotti, ma Prodi, ma D'Alema - non siamo nati 
ieri. Ancora più sciocco è agitare la propria luminosa coscienza. Anche gli 
altri 26 senatori di Rifondazione hanno una coscienza. anch'io ho una 
coscienza,  ma ho anche scelto di far parte di una comunità politica, di 
perseguire un progetto politico collettivo e se allora uno vuole mettere la 
propria coscienza al di sopra di tutto, non si metta in politica - che è un 
fare collettivo, o non è. Stia all'interno dei movimenti e basta non si 
faccia eleggere in Senato.
Eugenio Baronti
- Original Message ----- 
From: "Posta locale" <elena.bertoli@???>
To: <forumlucca@???>
Sent: Thursday, March 01, 2007 12:20 PM
Subject: [Forumlucca] [Fwd: [referentinodi] [
www.dilloadalice.it]intervista 
Padre a Alex Zanotelli: "Sono preoccupatissimo per la militarizzazione del 
Governo Prodi, che spende ben quattro miliardi di euro per la ricerca 
militare". (28/02/07)]
-------- Messaggio Originale --------
Oggetto: [referentinodi] [
www.dilloadalice.it]intervista Padre a Alex
Zanotelli: "Sono preoccupatissimo per la militarizzazione del Governo
Prodi, che spende ben quattro miliardi di euro per la ricerca militare".
(28/02/07)
Data: Wed, 28 Feb 2007 07:54:16 +0100
Da: <locascio.francesco@???>
A: <mir-riconciliazione@???>
CC: glt-nonviolenza <glt-nonviolenza@???>,
referentinodi@???
<ReferentiNodi@???>, lista nonviolenti
<nonviolenti@???>, <ccpnews@???>
"La deriva militarista del Governo Prodi"
/Alice intervista Padre Alex Zanotelli: "Sono preoccupatissimo per la
militarizzazione del Governo Prodi, che spende ben quattro miliardi di
euro per la ricerca militare". /
/DilloAdAlice.it n. 142 del 28/02/2007 /
*Padre Zanotelli, può spiegarci sinteticamente il suo appello per
disarmo nucleare? *
Semplice: oggi siamo alla vigilia di un disastro nucleare. Personalmente
credo che siamo alla vigilia di un attacco nucleare da parte degli Stati
Uniti o di Israele verso l'Iran. E da qui le cose potrebbero davvero
precipitare. Per cui il problema nucleare oggi deve essere posto in
primo piano rispetto a tutte le questioni.
*Cosa pensa delle posizioni assunte dall'attuale Governo sulla politica
estera? *
I Governi facciano i Governi, i politici facciano i politici: lascino
invece alla società civile quello che deve fare. Sono fra coloro che
sostengono che in Italia i partiti devono uscire dalla società civile,
la quale dovrà portare avanti le proprie battaglie.
*Due sentori di maggioranza -Fernando Rossi e Franco Turigliatto- non
hanno la mozione dell'Unione sulla politica estera. Pensa sia stata una
scelta giusta? *
Quelle due persone sicuramente hanno riflettuto un bel po' prima di
decidere e alla fine hanno votato secondo coscienza nei confronti di una
guerra immorale. Credo si debba tornare al primato della coscienza e
rispettare le scelte dei singoli. Discorso che vale anche la per Chiesa.
Ma, se posso, aggiungo una mia preoccupazione ancora più grande rispetto
all'Afghanistan, sul governo italiano.
*Cioè? *
Sono preoccupatissimo per la militarizzazione del Governo Prodi, che
spende ben quattro miliardi di euro per la ricerca militare. Ma ci
rendiamo conto? Il Sottosegretario alla Difesa Forcieri è da poco
rientrato dagli USA dove ha firmato l'accordo per l'acquisto di 133
caccia bombardieri d'attacco. Purtroppo ormai è palese la connessione
fra armi e sistema.
*Se oggi incontrasse il Presidente Prodi, cosa gli direbbe? *
Non necessariamente perché lui dice determinate cose vuol dire che sono
la verità. Io ritengo, che che ne dica Prodi o D'Alema, che in
Afghanistan vi è la stessa guerra dell'Iraq, non c'è nessuna differenza:
è davvero la guerra imperiale iniziata con l'Afghanistan, continuata con
l'Iraq e che potrebbe spostarsi anche all'Iran. Quindi noi dobbiamo
uscirne fuori. A parte gli aspetti etici, è la Costituzione Italiana
stessa che prevede solo una guerra di difesa. Cosa ci facciamo noi in
una guerra di offesa?
*Da sempre è impegnato in giro per il Paese in battaglie a difesa della
vita, ultimamente la vediamo spesso a Napoli... *
Guardi, considero Napoli la punta dell'iceberg su un problema che
attanaglia tutti: la camorra è anni che fa soldi con i rifiuti tossici.
Ma è anche vero che da un lato certi disastri li ha fatti la camorra,
dall'altro i politici. Sono convinto che lentamente come società civile
possiamo sfondare portando avanti le nostre idee e denunciando gli
scandali. Oggi non si tratta più di disastro ambientale, ma di crimine
ambientale, e noi vogliamo portare in tribunale i politici.
*/Marina Bortolani/*
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