[Incontrotempo] 24 Marzo Manifestazione nazionale a Lentini …

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Author: excarcere
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To: incontrotempo, precarity-zine
Subject: [Incontrotempo] 24 Marzo Manifestazione nazionale a Lentini contro l'ampliamento di Sigonella
No all'ampliamento della base di Sigonella.. XIRUMI (Lentini SR)

La variante al Piano Regolatore Generale di Lentini, promossa dal passato
Consiglio Comunale di centrodestra e confermata dall’attuale Consiglio
Comunale di centro sinistra, trasforma 91 ettari di terreno agricolo
(contrade di Xirumi, Cappellina e Tirirò) in terreno edificabile per un
“Complesso insediativo chiuso ad uso collettivo ex art.15 L.R. 71/78
destinato alla esclusiva residenza temporanea dei militari americani della
base Sigonella U.S. Navy .”
Nella relazione generale presentata dalla società lottizzatrice Scirumi
S.r.l. si legge:
“Le opere previste sono destinate alla esclusiva realizzazione di
complessi abitativi da adibire a residenza temporanea per i militari
americani e le loro famiglie in servizio presso la Base di Sigonella della
U.S. Navy. Trattasi di opere residenziali speciali, di rilevante interesse
pubblico connesso alla difesa militare, ed a esigenze di sicurezza
nazionale. In conformità agli usi ed alle disposizioni, non derogabili del
Governo Americano, ottenuta la variante urbanistica, sarà cura della
Società richiedente produrre in uno al progetto di lottizzazione relativo,
idoneo documento rilasciato dalle competenti Autorità americane, da cui
risulta l’accordo sottoscritto riferito alla realizzazione dell’opera.”.

Il comando americano di Sigonella smentisce pubblicamente tali asserzioni.
Se gli U.S.A. di Sigonella non mentono vuol dire che il Consiglio Comunale
di Lentini ha deliberato su una menzogna, senza neanche avere l’accortezza
di prendere le dovute informazioni. Vuol dire che ha regalato per almeno
10 anni un valore più che decuplicato alla società lottizzatrice. Vuol
dire che si è reso complice di una folle speculazione edilizia in servile
ossequio a gruppi di potere come i Ciancio S. Filippo di Catania e la
Maltauro costruzioni di Vicenza, che sono i veri nomi della società
Scirumi S.r.l.
Se gli U.S.A. di Sigonella mentono vuol dire che l’invadenza americana si
è fatta anche oltraggiosa delle leggi e dei regolamenti che i siciliani si
sono dati per tutelare il loro patrimonio archeologico e paesaggistico

Con grande soddisfazione e sollievo dei nostri amministratori locali, il
Comitato Regionale Tecnico ha già espresso parere favorevole al progetto
di variante proposto dalla società Scirumi S.r.l.
Non sappiamo quali siano i criteri adottati, ma a giudicare dai tempi di
emissione del parere, sorprendentemente veloci, sospettiamo una assai
superficiale valutazione del progetto di variante.
Vedremo nei prossimi giorni, quando saranno pubblicate le motivazioni.
Intanto ciò che è certo è la palese contraddizione e la palese beffa.
La variante contraddice in modo sostanziale un decreto Assessoriale di
vincolo e la normativa vigente in materia di edificabilità. E beffa
milioni di siciliani, che comunemente sono costretti ad adeguarsi alle
tante leggi che regolamentano edificabilità, impatti ambientali, sanità,
uso delle risorse, ecc.
Il decreto di vincolo a cui facciamo riferimento è quello emesso il 7
agosto 1995 dall’Assessorato dei Beni Culturali ed Ambientali e della
Pubblica Istruzione con oggetto “Dichiarazione di notevole interesse
pubblico della dorsale collinare Caltagirone – Primosole, in tenere di
Lentini” :
Qui riportiamo solamente due piccoli brani:
“Obiettivo del vincolo è la tutela dei segni e dei sistemi che
costituiscono la “memoria”, entro la cornice fisica, ricca di
eccezionalità assolute e peculiarità che lo differenziano rispetto al
paesaggio circostante. …..
Lo sviluppo di una agrumicoltura in senso generale anzi costituisce in
certi casi un deterrente per l’aggressione edilizia in queste aree dove
non si è ancora diffuso l’abusivismo, ed ha contribuito a mantenere un
insieme paesaggistico di grande effetto visivo.
L’apposizione di un vincolo paesaggistico appare dunque un mezzo per
raggiungere contemporaneamente la salvaguardia dei valori paesaggistici
del sito ed il mantenimento dinamico delle attività produttive che solo
l’elaborazione di un pianto paesistico potrà coniugare.”

È, per noi, singolare si sia sorvolato sui vincoli imposti sulle aree in
questione. Singolare e sospetto.
E sospetta è pure la superficialità della Soprintendenza di Siracusa e
l’apparente disinteresse degli organi della cosiddetta giustizia.
L’amministrazione comunale di centro destra giocò la carta propagandistica
della “grande occasione da non perdere”, del lavoro e delle nuove entrate
economiche che sarebbero venute dall’affare Xirumi.
L’amministrazione comunale di centro sinistra di Lentini, a fronte della
perenne crisi agrumicola e di un territorio con sempre più disoccupati,
sottoccupati, precari, nuovi poveri e nuovi emigranti, scelse - sempre che
non esistano altri possibili inconfessabili motivi – di non inimicarsi gli
illusi dal sogno del possibile ritorno lavorativo ed economico e in
continuità con la destra rilanciò lo slogan della “grande occasione da non
perdere”.
È facile promettere l’impossibile, ma anche criminogeno e alla lunga suicida.
È criminogeno perché, alla fine, nell’assenza di altre prospettive, le
promesse non mantenute producono, disperazione e crimine.
È suicida perché, questa amministrazione “berlusculiviana”, arrogante e
senza progetti, si sta scavando la fossa con le proprie mani.
Per quanto ci riguarda stiamo provvedendo, insieme al Laboratorio di
Ricerche Territoriali Sicilia, alla presentazione di un ricorso al T.A.R.
Tuttavia il problema - qui, come altrove - non è solamente e
riduttivamente un problema di regolamenti e di legalità, qui il problema
che si pone è la questione dei modelli.
Non è soltanto scoprire se la variante è legale o quanto lo sia la cordata
politico-affaristico-militare che attacca un pezzo del nostro territorio
o, ancora, se rientra, come e per quanto nei regolamenti edilizi,
l’edificabilità di zone agricole per giunta sottoposte a vincolo
archeologico e paesaggistico. Sappiamo tutti che troppo spesso l’affare si
gioca sulle sfumature, sulle interpretazioni.
La questione cruciale è quale tipo di “sviluppo”.
Siamo tutti chiamati a dare risposte a questa domanda epocale.
Pensare a quale modello di sviluppo è pensare a quale territorio vogliamo,
di più, a quale territorio siamo.
Vuol dire chiedersi se siamo il territorio dello sviluppo sociale, che
muove, ad esempio, nel senso di una concreta politica di tutela e
valorizzazione dei siti archeologici e dei beni paesagistici e ambientali
nel rispetto delle vocazioni del territorio e condivisi dalle comunità
locali;
oppure se siamo il territorio dello sviluppo del capitale, che segue il
modello urbano-industriale, anzi la sua caricatura grottesca, che ormai
ovunque palesa il suo fallimento sociale e le cui macerie, siano esse
l’inquinamento, la diffusione di tumori, l’espandersi di fenomeni di
extralegalità, l’apologia del brutto, ecc. che da tempo caratterizza
sempre più i nostri territori.

Xirumi/Sigonella è solo un caso tra milioni di casi. Ma è un caso
paradigmatico, come Vicenza o la Val di Susa, e in più è il nostro caso,
che ora e qui ci impone delle scelte, ci obbliga a delle risposte.
Ed inoltre l’affare Xirumi/Sigonella è a Lentini l’apripista a progetti
simili che distruggeranno anche i resti di un patrimonio altrimenti
ingente di risorse paesaggistiche e archeologiche.
Bloccare l’affare Xirumi/Sigonella significa ad un tempo resistere alle
tentazioni speculative e proporsi in modelli di sviluppo congeniali.
Chiedere lo smantellamento della base nucleare di Sigonella significa ad
un tempo lanciare un messaggio di pace e, proponendo la sua riconversione
in aeroporto civile, lanciare alternative credibili.
Se la domanda è lavoro/reddito, occorre non tergiversare, ma indicare
quale tipo di lavoro, quali fonti di reddito possono prodursi da progetti
legati alla valorizzazione sociale del territorio.

Riteniamo importante organizzare per il 24 marzo una grande manifestazione
a Lentini

Comitato lentinese per il Territorio “Xirumi Libera”