Ho votato la fiducia al Governo Prodi secondo il
mandato ricevuto sul programma dell'Unione, che non comprendeva nè la
guerra infinita in Afghanistan, nè il raddoppio della base USA a
Vicenza.
A prescindere dai disastri sociali derivanti dalla permanenza
delle leggi 30, Moratti e Bossi-Fini e da una finanziaria liberista, la
tripletta dell'impennata delle spese militari, dell'impegno a Kabul
almeno fino al 2011 e del supporto logistico alla guerra con la nuova
base di Vicenza, segna una profonda rottura con una qualsiasi pur
blanda opzione di sinistra e di Pace.
Alle richieste di ripensamento
sulla base dopo la Manifestazione del 17 febbraio si è risposto che
"tireremo dritto" (Prodi), "ogni ripensamento sarebbe un gesto di
ostilità agli USA" (D'Alema) e Padoa- Schioppa aggiunge: " faremo la
TAV".
Uno schiaffo dopo l'altro alle richieste dei Movimenti per
questo ho scelto di non partecipare al voto operando in tal modo in
piena coerenza non solo con le mie idee ma, anche con il programma
storico del mio Partito. Per questo lo rifarei.
L'operazione di
D'Alema, Cossiga, Andreotti e Pininfarina è solare e il nuovo esecutivo
con Follino è la premeditata conseguenza per la "Fase 2" del Governo
dopo che nella "fase 1" la sinistra, apparsa come vincente e nello
stesso tempo corresponsabile di tutti i malumori sociali aveva ottenuto
in realtà ben poco. Il governo, la cui discontinuità, era indicata
nella permeabilità ai movimenti sociali, ha preventivamente
criminalizzato le lotte sindacali e pacifiste in vista dell'attacco
alla Previdenza ed all'offensiva di guerra in Afghanistan.
E' troppo
comodo per i dirigenti del PRC e altri farmi passare come "capro
espiatorio" per non ammettere il fallimento del progetto di
condizionamento a sinistra dell'Unione.
Con la mia espulsione si
finisce di accreditare la tesi falsa della caduta del Governo
nascondendo la manovra centrista.
Il clima da caccia alle streghe
contro di me e tutta l'area di sinistra critica oltre ad essere demodè,
ha del grottesco.
Vengo persino accusato di "scissione" dopo essere
stato cacciato dal gruppo parlamentare e obbligato dal Regolamento ad
aderire al gruppo Misto.
In attesa per altro delle dimissioni che per
coerenza politica avevo annunciato prima del voto e confermato subito
dopo.
Non accetto il linciaggio mediatico veicolato anche dal mio
partito. Soprattutto non credo che possa essere valida una politica che
il sabato sfila contro la Guerra e il mercoledì successivo sulla base
di un presunto realismo e della "concretezza" vota politiche di
intervento militare. Molti mi accusano di fare l'anima bella, anche se
le solidarietà politiche e l'affetto ricevuto superano ogni mia
aspettativa, ma se non si recupera l'unità tra azione coscienza la
olitica è destinata ad essere una pura tecnica di esercizio del Potere.
L'incoerenza tra i comportamenti e le scelte istituzionali e gli
intenti sociali propagandati, questa sì che costituisce
l'autereferenzialità e l'autismo politico; essa è una delle cause della
crisi della Politica enon può che favorire la demoralizzazione e la
disgregazione dei movimeni che si vorrebbero costituire.
Questi
concetti, Rifondazione li ha difesi per molti anni salvo poi
convertirsi al Pragmatismo. Per questo confermo che non voterò mai le
guerre nè qualsiasi controriforma delle pensioni o la TAV, non tradirò
le ragioni che mi hanno portato in questo luogo che non è "il centro
della Politica" - per me resta il conflitto sociale, a partire dai
lavoratori e lavoratrici - soprattutto se non smette, come accade oggi,
di rimanere impermeabile a quel conflitto.