Auteur: Giuliano Giuliani Date: À: Mailing list del Forum sociale di Genova CC: dalla giovanna massimo, bertullacelli norma, fabbri francesca Sujet: [NuovoLab] governo
E' uno dei momenti nei quali è giusto che ciascuno dica la sua. Poi vediamo se rimettiamo insieme i cocci.
Ho letto un po' di posta.
COBAS GE: il governo Prodi si è schiantato contro la guerra.
NORMA: gli altri motivi, oltre il tema pace-guerra, sono secondari.
FRANCESCA: condivide Turigliatto che dice che D'Alema non ha cambiato la sostanza della politica di prima.
MASSIMO: il governo cade per le manovre di D'Alema, e il Vaticano, tramite Follini e Casini, rientra in campo, addio ai DI.CO.
Suggerirei ai COBAS GE di usare termini diversi, perchè "schiantare" fa pensare che non si aspettava altro.
A NORMA chiederei di riflettere che anche tanti altri motivi non sono affatto secondari, e se fino ad oggi non hanno trovato soluzioni soddisfacenti la questione da affrontare è che fare per spingere a fare. A Vicenza eravamo in tanti, e quell'essere in tanti ha pagato. Da pensionato ho avuto il privilegio di essere a casa e di sentire in diretta le dichiarazioni di D'Alema in Senato. Norma sa che sono un po' sboccato, e se dovessi tradurre quello che ha detto D'Alema nel mio linguaggio da trivio direi: Bush è una merda e gli americani sono deli stronzi. Da 62 anni non succedeva che un ministro degli esteri si comportasse così. Ho dovuto apprezzare, cosa che non mi capita spesso, la sua insistenza sul protagonismo italiano per una conferenza di pace, e ancora di più le questioni non nuove sul conflitto medioorientale. Non c'è stato mai da 59 anni un ministro degli esteri italiano così vicino alla causa palestinese. Su Vicenza, pur rifacendosi a quello che aveva detto Prodi, ha ripetuto tre volte che il governo ascolterà i cittadini di Vicenza. Che cos'altro doveva, o poteva, dire? C'è un merito nella nostra iniziativa? Io dico di sì e penso che chi sostiene che la manifestazione non ha prodotto nulla si rifugia in una logica pacifista di tipo isterico.
A FRANCESCA chiedo di riflettere sulle concessioni di solidarietà. E' del tutto errato, come dice Turigliatto, che non è cambiato nulla. D'alema ha ripetuto dieci volte che non c'è alcuna continuità con la politica estera del governo precedente, costringendo quel volpino di Calderoli a cambiare risoluzione. Ma anche Turigliatto dovrebbe chiedersi, in un raro momento di lucidità, come mai Cossiga vota contro (e lì c'è sempre una questione di presenza terrena) e Andreotti e Pininfarina si astengono (che al Senato è come votare contro). Cioè tutto il centrodestra vota contro, compreso quel maiale di De Gregorio (e tutti lo ignorano o se lo dimenticano), compresi quelli che votano la fiducia e permettono la vita del governo, e la "sinistra pura" vota con la destra? Non scherziamo, non è più il caso.
MASSIMO, ricominciamo da capo. D'Alema è troppo furbo per commettere un errore così banale. Minacciare la crisi se si va sotto sarebbe una manovra? Da quando le manovre si fanno sparando titoli a nove colonne?! Follini e Casini sono la manovra del Vaticano, e quindi addio ai DI.CO? Eh già, perchè con il governo della destra i DI.CO si fanno domattina?! Ho sentito dire che in Afghanistan e in Palestina sono tutti contenti e attendono che Berlusconi e Fini gli portino i cioccolatini.
Una legge elettorale indegna mette il Senato in mano a tre o quattro persone, qualunque sia la maggioranza (la destra vuole cambiarla perchè se, in caso di elezioni anticipate, vincesse con un margine minimo si ritroverebbe nella stessa situazione; è vero che loro hanno una risorsa, comprare qualche senatore). E quindi la possibilità per Prodi di durare è affidata al convincimento di qualche senatore... indipendente (Follini e i due di Lombardo) di aderire. A quale prezzo? Qui sta il punto politico: sostanziale tenuta del programma, sostanziale, appunto, non tenuta isterica, altrimenti si fa dell'altro.