[Cerchio] Fw: Impressioni da Vicenza

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Author: Vampire shadow
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To: Cerchio
Subject: [Cerchio] Fw: Impressioni da Vicenza
Giro a tutti perchè nella descrizione semplice c'è tutta la verità che i media nascondono perchè non fa notizia!

Ho deciso di scrivere questa lettera, di mettere insieme alcune riflessioni, perché ritengo che il paese in cui vivo stia attraversando un periodo politico particolarmente cupo, e questo nonostante il cambio di esecutivo nel quale tutti, chi più chi meno, abbiamo riposto le nostre ultime, misere, affaticate speranze.
Ieri, 17 febbraio, sono stata alla manifestazione di Vicenza contro la realizzazione della famigerata base NATO "Dal Molin". Ho deciso di esserci perché, è evidente, non è di basi NATO che il nostro paese ha bisogno; perché non si può stipulare accordi internazionali sulla pelle della gente (della gente che ti ha votato in base ad un preciso programma!); perché la base "Dal Molin" è, nel progetto, una base esclusivamente offensiva e da lì partirebbero gli aerei di morte che continuano, in barba all'opinione pubblica mondiale, a sterminare civili in Iraq; perché il governo non può continuare ad ignorare la voce di chi, semplicemente, gli ricorda che un paese che costituzionalmente ripudia la guerra non può continuare ad ospitare sul proprio territorio armi di distruzione di massa.
Ma non è soltanto per queste, pur sacrosante, ragioni che sono andata a Vicenza. Ho partecipato alla manifestazione perché praticamente tutta la classe politica italiana (perfino quella che si dice pacifista) e tutta l'informazione (fatta qualche eccezione, e se leggete i giornali sapete a chi mi riferisco) hanno bollato, a priori, la manifestazione come faziosa, politicizzata, strumentalizzata, pericolosa. In questi ultimi giorni siamo stati letteralmente attaccati, da ogni parte, da messaggi di allerta, paura, terrore. E non voglio soffermarmi sulla buffonata, dalla ovvia precisione temporale, relativa alle cosiddette nuove brigate rosse.
Bene, nonostante questo vergognoso tentativo di screditare una parte, la più sana a mio avviso, della popolazione italiana, la manifestazione è andata benissimo. Fra le 100 e le 200mila persone in corteo (non sto a giocare con i numeri, non avrebbe alcun senso), un fiume di persone che ha circondato e pacificamente invaso Vicenza. Una città che ha dato a tutta l'Italia una grande lezione di civiltà, che si è organizzata in modo assolutamente trasversale, senza etichette di sorta, e che ha saputo
coinvolgere nella sua battaglia (una battaglia concreta, per nulla astratta, contro una logica di guerra che sta distruggendo l'umanità) davvero tutti.
Ieri a Vicenza c'erano tutti. In testa al corteo i cittadini di Vicenza: i bambini delle scuole, le donne con pentole e coperchi, gli scout, i giovani del presidio permanente "No Dal Molin", i vecchi vicentini; c'erano tutti i movimenti pacifisti che conosco, e altri che non conoscevo; c'erano i centri sociali, i sindacati, i movimenti politici di certa, incontaminata, sinistra. C'erano i cattolici comboniani, quelli di Pax Christi, e molti altri. C'erano gli americani, quegli statunitensi che da tempo si battono contro la politica guerrafondaia di Bush (e ai quali l'ambasciatore USA in Italia aveva detto di rimanere a casa perché possibile bersaglio per i facinorosi; ieri sono stati, credo, fra i più fotografati e abbracciati dai manifestanti!). Tutti, nessuno escluso, hanno manifestato in modo pacifico, serio, civile, dignitoso e determinato. Nessuno escluso. Non c'è stato uno slogan violento, un tafferuglio, un lancio di oggetti. Nulla. E vi assicuro che il corteo l'ho attraversato tutto, perché ho voluto vedere con i miei occhi le diverse realtà che lo componevano.
Fra ieri sera e stamattina, una volta a casa, ascolto i TG e leggo i titoli dei giornali. Nulla di tutto ciò. Soltanto il "sollievo" per il mancato incidente o, peggio ancora (lo giuro, prima notizia del GR), la notizia dei 50 spazzini che nella notte hanno ripulito le strade di Vicenza.
Certo. Vicenza come il Carnevale di Venezia. Migliaia di cittadini che dicono no alla logica di morte come tante mascherine che celebrano la vacuità dei nostri tempi. Centinaia di bandiere della pace come coriandoli spazzati via dal vento.
Ieri a Vicenza sono intervenuti i cittadini della Val di Susa (22 pullman!), il movimento contro le basi NATO della Repubblica Ceca, padre Zanotelli da Napoli (tramite lettera). Nessuna notizia di ciò. Ieri a Vicenza sono intervenuti Sabina Guzzanti, Dario Fo e Franca Rame ma poco è stato detto e scritto sui loro interventi. Quello di Dario Fo ha ricordato a tutti (cosa che invece i giornali hanno omesso di scrivere) che il governo italiano (quello che taglia la sanità, che non conferma i precari, e mi fermo qui) ha acquistato dagli USA una flotta di 130 aerei da combattimento che costano 100 milioni di euro l'uno. Ma come, le nostre non sono missioni umanitarie?
E' drammaticamente vero: l'indignazione non basta. Bisogna cominciare ad alzare la voce, un po' di più, tutti insieme, perché nemmeno la manifestazione di ieri ha fatto dire a qualche nostro illuminato governante: "accidenti, forse è il caso di ascoltare chi ci ha votato".
Invio questa lettera agli amici, alle persone che stimo e che credo possano, a modo loro, far sapere quanto un'informazione quanto mai omologata e manipolata non ci fa sapere. A chi, in diversi contesti (la chiesa, la politica, il mondo del lavoro), può contribuire alla costruzione, concreta, di un'alternativa civile ad una classe e modalità politica oggettivamente vergognosa e immorale.
Perché aveva proprio ragione Giorgio Gaber: "libertà è partecipazione". Vi chiedo soltanto questo: non sentitevi esclusi, inconsapevoli.
Vi abbraccio.
Roberta

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