[dePILazione] "Critiche Ragioni Pratiche della Decrescita"

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Autor: federico demaria
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bella compagni!!!!!
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da decrescita.it

24 FEBBRAIO 2007 ore 16.00
INCONTRO


"Critiche Ragioni Pratiche della Decrescita"
a cura di Ecologisti SpA

Intervengono:

- Paolo Cacciari
- Mauro Bonaiuti
- Paolo Cento

Modera il dibattito Marco Trotta giornalista di Carta

Quartiere San Vitale Bologna


L'Associazione 'Ecologisti S.p.A', esordisce con un pomeriggio all'insegna
della socialità da recuperare attraverso divertenti laboratori di
autoproduzione, una seduta di yoga e a seguire un dibattito sulle ragioni e
le critiche della Decrescita.
La giornata si concluderà con un dibattito dal titolo "Immaginare una nuova
società.


Nasce all'interno dei Verdi di Bologna
'Ecologisti S.p.A '.



Dove S.p.A. sta per 'Socialità per Azioni' di EcologiaAttiva, un
impegno sul territorio per creare socialita' a sua volta agente.Ci
interessano le implicazioni dell'ecologia sulla politica e sugli stili
di vita , non siamo per la mera difesa dell'ambiente, quello che
vogliamo fare è vera e propria ecologia sociale intesa come
cambiamento condiviso e collettivamente elaborato della vita
quotidiana, delle relazioni, della società.

Non parliamo del concetto di "sviluppo sostenibile", ossimoro
storicamente superato, alla base del quale si pone una convivenza
possibile tra ambiente e industria, ma di una vera critica al
conformismo sordo dell'attuale paradigma economico e sociale :vogliamo
fare della bioeconomia, della decrescita, della sobrietà felice, la
nostra bandiera, ispirandoci alle geniali intuizioni dell'economista
di origine rumena Nicholas Georgescu Roegen, che nel suo "The Entropy
Law and the Economic Process" dimostrò l'impossibilità di una crescita
illimitata, ponendo le basi di quelle teorie alle quali hanno
contribuito pensatori come Serge Latouche, Ivan Ilich e il nostro Alex
Langer .

Esse dimostrano in modo scientifico la follia del perseguimento di una
crescita economica basata sull' aumento costante della produzione e
del consumo e sanciscono la necessità di delineare un progetto di
ricambio per una politica del dopo-sviluppo. E' stata spesso posta la
questione delcontenuto del concetto di decrescita. Correndo il rischio
di deludere,ripetiamo qui, riprendendo le parole di Latouche che la
decrescita non è un concetto, nel senso tradizionale del termine, e
che propriamente parlando non esiste una «teoria della decrescita».

La decrescita è semplicemente uno slogan. La decrescita in quanto tale
non costituisce un'alternativa concreta, ma è piuttosto la matrice che
permette di costruire delle alternative. Si tratta quindi di una
proposta necessaria per riaprire gli spazi della fantasia e della
creatività, bloccati dalla chiusura e dalla rigidità economicista,
sviluppista e progressista. Pensiamo che sia una necessità impellente
ed imprescindibile il raggiungimento di una crescita negativa rispetto
al nostro impatto sull'ecosistema globale, attraverso un mutamento che
riguardi tutto l'impianto della società, non solo della struttura
economica dominante, ma l'intero stile di vita di ciascuno di noi.
Riteniamo che tale cambiamento, per quanto gigantesco, sia ineludibile
se vogliamo dare un futuro a noi ed alle generazioni che verranno.

Il New Deal del futuro non potrà piu' basarsi su politiche espansive
ma dovrà scommettere su scenari inediti: Il decongestionamento, il
rallentamento, la liberazione dallo stress da lavoro, la bonifica dei
terreni e delle acque inquinate, le energie alternative, la
cooperazione tra diversi...

The Living Planet. Conto alla rovescia per la sopravvivenza della
Terra'.Stando all'ultimo, apocalittico rapporto del Wwf, ci resta poco
meno di mezzo secolo di vita. "Nel 2050, saccheggiato dalla voracità
dell'uomo, privato delle sue risorse naturali, il nostro pianeta
finirà di esistere come unica oasi del Sistema solare capace di
alimentare la vita e si ridurrà a uno sterile ammasso di rocce. A quel
punto la popolazione umana, che avrà superato il limite dei 9 miliardi
di abitanti, dovrà cercarsi non uno, ma due pianeti gemelli
dellaTerra.

" L'Apocalisse è già iniziata, è una Apocalisse morbida ma non per
questo meno tragica per i destini della specie umana e dei suoi ignari
compagni di viaggio. Le parole non bastano più: ci vogliono azioni e
impegni concreti, con precise scadenze per diminuire la pressione
delle società umane sul pianeta e riequilibrare la distribuzione della
ricchezza, da parte dei governi certo ma anche cominciando da noi.

Ci interessa agire su scala locale per promuovere un altro modello di
vita. Due le priorità: la difesa dei Beni Comuni, materiali ed
immateriali e una sensibilità radicale verso la democrazia. Pensiamo
ad esempio alla 'rivoluzione della democrazia viva' di Alex Zanotelli
di cui citiamo uno stralcio:" L'attuale sistema economico finanziario
è costruito sul fondamento di miti culturali. Se si aiuta la gente a
capire che i miti sono falsi il sistema crolla. Lo svuotamento di
questi miti diventa quindi una potente strategia per minare il
sistema. Non si tratta altro che di far risuonare verità cariche di
una sapienza che è nel cuore di ogni uomo… È questa nuova cultura che
permetterà un cambiamento radicale del sistema. ...Penso sia
fondamentale però ritornare a sottolineare l'importanza della società
civile, non quella amorfa, ma quella che tenta faticosamente di
organizzarsi in realtà viva. Gruppi,gruppuscoli, comunità di base,
cooperative, singole persone critiche dell'attuale sistema economico
finanziario che tentano di unirsi, di coordinarsi, di fare rete per
avere più visibilità, più valenza politica".Noi vorremmo essere tra
quei gruppi di cui Alex parla, iniziando questo percorso attraverso la
convivialità e la semplicità : delle parole, delle relazioni, degli
scambi, delle azioni.

"Lentius , profundius, soavius " come diceva Alex Langer .Proprio
quell' Alex che già più di 10 anni fa si faceva predicatore di
austerità. Promotore di un'obiezione anti-consumistica, a cui oggi
abbiamo dato il nome di Sobrietà Felice. Per Alex questa scelta non
doveva essere guidata da una moralistica aspirazione a una vita di
sacrifici; al contrario doveva trattarsi di una scoperta del gusto e
della capacità di vivere contro i sacrifici imposti dal
consumismo,poiché di tale falsa ricchezza si può anche perire e il
falso benessere è la malattia del nostro secolo.

Non vogliamo predicare passivamente aspettando che altri facciano,
preferiamo essere noi stessi il cambiamento "agente" di cui
parliamo.Vogliamo contribuire a creare una 'visione del mondo' che sia
in grado di guidare e sostanziare il percorso politico dei Verdi per
la Pace. Questa associazione vorrebbe dunque presentarsi come una
occasione di rinnovamento e di stimolo verso la costruzione di una
idea di ecologismo matura e condivisibile. Vogliamo contribuire a
creare una critica globale e approfondita delle nostre relazioni con
il mondo sia naturale che sociale. Non possiamo più permetterci di
restare imprigionati nella pratica di sezionare i fenomeni e di
esaminarne i frammenti. Dobbiamo metterli in relazione e vederli nella
loro totalità così come nella loro specificità.Il termine " ecologia "
fu coniato un secolo fa da Ernst Haekel per definire lo studio delle
interrelazioni tra gli animali, i vegetali ed il loro ambiente
inorganico. Dai tempi di Haekel il termine si è ampliato fino a
divenire confuso, poco più che un richiamo seducente,perdendo così la
logica interna, potenzialmente formidabile, delle sue premesse. È
infatti spesso accaduto nel corso degli ultimi anni che il termine
ecologia sia stato identificato con una grezza forma di ingegneria
ambientale, spesso chiamata ambientalismo. Tuttavia, tra i due termini
crediamo esista una profonda differenza. Ecologia ed ecologismo,
correttamente intesi, presuppongono infatti una visione che abbraccia
l'intero ecosistema, uomo compreso, tentando di sviluppare un sistema
complesso capace di salvaguardare simbioticamente tutte le forme di
vita. E' in questo contesto che s'inserisce l' ecologia sociale.Essa
si occupa delle relazioni sociali e naturali in seno ad una comunità,
così da concepire uomini e natura olisticamente, in termini di
interdipendenza reciproca. L'ecologia sociale cerca di districare le
forme ed i modelli di correlazione che rendono intelligibile una
comunità naturale e sociale.

Siamo convinti che la partecipazione sia l'unica strada
percorribile.La partecipazione è una particolare e potente forma di
emancipazione.E' chiaro che si devono creare le condizioni affinché
ciò possa accadere: anzitutto un dialogo permanente con le persone,
fuori edentr o il partito, la costruzione di una rete di
interrelazioni ampia e una de-burocraticizzazione degli apparati.E'
ora di tornare sul territorio, tentando la carta della visibilità
sulle battaglie che si inquadreranno all'interno di un percorso che
andrà costruito in maniera partecipata e che dovrà essere chiaro fin
dall'inizio. Non si può delegare l'azione politica
all'amministrazione, con scelte troppo spesso compatibili con le
classiche logiche di sviluppo.

Molte le questioni che ci vedranno impegnati : urbanistica, rifiuti,
Educazione, energia, beni comuni,consumo del territorio, agricoltura,
diritti di cittadinanza, economia solidale .Non ci appartiene il mito
della contrapposizione antagonista al modo di produzione capitalista e
della fuoriuscita rivoluzionaria dalla società su di esso fondata. Ciò
che pragmaticamente cercheremo saranno alternative e sperimentazioni
di economie e socialità altre.Questo nostro percorso inevitabilmente
si dispiegherà attraverso i luoghi del vivere comune della città di
Bologna, area metropolitana non ancora cosciente di esserlo sia nella
percezione che nell'agire politico.

Agire che proprio a partire dalla partecipazione e dal confronto con i
cittadini elabori soluzioni innovative per la gestione del territorio
metropolitano non più considerato come spazio infinito, e per una
riconversione sociale ed ecologica.

Roberta Rendina
Sara Londrillo
Massimo Giordano
Nunzio Romano
Sandro Bianchi
Rosanna Matera
Giulia Regano
Fabrizio Romagnoli
Ezter Romagnoli
Anita Rossi

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