[Lecce-sf] da Tribù ribelli

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Autore: gaetanobucci\@libero\.it
Data:  
To: forumlecce
Oggetto: [Lecce-sf] da Tribù ribelli
REGINA PACIS? I SOLDI GLIELI DA' LA GIUNTA DI CENTRO SINISTRA
Con una delibera approvata anche grazie all'assurdo voto favorevole degli assessori di Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Verdi, arriva un finanziamento alla fondazione Regina Pacis da parte della Provincia di Lecce

Si è cercato di far passare la notizia sottobanco, sperando nella disattenzione e disinformazione dell'opinione pubblica.
Ma, dopo mesi, la notizia viene a galla, circola prima quasi sottovoce, poi esce sui giornali, qualcuno chiede che venga ritirata la delibera: sì, il Centro Sinistra che governa la Provincia di Lecce ha erogato, con delibera del settembre 2006, alla Fondazione Regina Pacis un contributo di 60.000 euro per un progetto di formazione relativo alla sua attività in Moldavia. Il referente italiano di questo progetto è, guarda caso, proprio Don Cesare Lodeserto.

Finanziare un progetto del Regina Pacis è un grave errore che vanifica anni di battaglie fatte dalla società civile leccese e dalla sinistra radicale, che hanno dimostrato che quella che veniva chiamata accoglienza e carità non era null’altro che una aberrazione giuridica che prendeva la forma di un CPT, di un carcere etnico. Il fatto che a gestirlo fosse una Associazione legata alla Curia leccese non modificava il suo carattere di galera etnica.
A questa considerazione si aggiunge il fatto, di estrema gravità, che...

...i gestori del CPT Regina Pacis e il suo referente principale, Don Cesare Lo Deserto, sono risultati poi colpevoli secondo il Tribunale di Lecce di violenze contro 17 ragazzi maghrebini, compiute proprio in quella galera.

Alla fine del 2004 ci fu il primo tentativo da parte del Regina Pacis di trovare nuovi sponsor politici e il primo tentativo di farsi finanziare dalla Provincia di Lecce, da anni giudata dal Centro Sinistra.
Rifondazione Comunista riescì a bloccare questo progetto e in un incontro con il Presidente Giovanni Pellegrino ribadì la inopportunità di finanziare qualsiasi progetto di una Associazione che, al di là dei meriti che potrebbe avere nel suo lavoro in Moldavia ( cosa inverificabile allo stato dei fatti), è una Associazione i cui responsabili sono sotto inchiesta per i fatti penalmente rilevanti , avvenuti contro i migranti nel CPT di San Foca.

A distanza di due anni, il progetto viene ripresentato e ottiene il finanziamento.

Oltre alla vaghezza del progetto (che richiede una verifica sul piano amministrativo se sia o meno corretto) l’elemento di giudizio prevalente per motivare la netta contrarietà a tale finanziamento sta nel fatto, ancora una volta, della sua INOPPORTUNITA’ perché, al di là del muro di silenzio che circonda i fatti, il Regina Pacis e il suo responsabile Don Cesare Lodeserto sono ancora una volta sotto processo per fatti ben più gravi che hanno riguardato donne romene rinchiuse nel Regina Pacis (c.d. art. 18); vi è inoltre un ulteriore fase dell’inchiesta per appropriazione indebita sempre di fondi riguardanti il Regina Pacis.

E’ grave il fatto che una Giunta di Centro Sinistra non abbia messo al primo posto, nella valutazione del progetto, la credibilità e la trasparenza del soggetto proponente. Se non si fosse trattato di un progetto sponsorizzato dalla Curia di Lecce, nessun amministratore sano di mente si sarebbe permesso di dare soldi ad una Associazione sotto processo, con capi di imputazione estremamente pesanti.

Rifondazione Comunista ha chiesto alla Giunta di ritirare la deliberazione (o quantomeno sospendere da subito gli effetti fino alla conclusione del processo – il cui esito però non può essere ininfluente rispetto alla erogazione del finanziamento).
Il Presidente, per far passare la delibera in Giunta, ha posto la questione di fiducia, con un atto arbitrario e inusuale, inaccettabile su una materia che non attiene solo alle convinzioni politiche o ideali dei singoli componenti della sua maggioranza ma coinvolge la responsabilità personale dei singoli Assessori.

La leggerezza con la quale gli stessi Assessori che fanno riferimento alla sinistra (PRC; PDCI; VERDI) hanno subìto tale imposizione è grave e pone più di un interrogativo sulla reale funzione della sinistra radicale dentro l'esperienza del governo degli Enti Locali.


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