[NuovoLab] n 2 comunicati COBAS su Vicenza

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著者: cobas comunege
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To: genova Forum, liguria ambiente, yabasta genova
題目: [NuovoLab] n 2 comunicati COBAS su Vicenza
Vi invio due comunicati della Confederazione Cobas (a firma Piero Bernocchi ) su Vicenza.

Saluti. Andrea Tosa

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A Vicenza uniti contro le provocazioni del governo

Comunicato-stampa

Amato e Rutelli delirano, il governo provoca
ma il movimento è sempre più unito

Come Confederazione COBAS accogliamo l’appello dei Centri sociali del Nord-Est ad essere a Vicenza “un grande cuore” del corteo, dietro lo striscione “Ribellarsi è giusto” e dopo la “testa” dell’Assemblea Permanente. Lo facciamo, perché, come loro, ci sentiamo nel cuore dei movimenti ma anche per realizzare la massima unità di fronte al pensiero unico di quella politica istituzionale che esalta il bellicismo e odia il conflitto sociale.
Impaurito dalla mobilitazione crescente che vuole impedire la costruzione della base Usa, il governo ha dato il peggio di sé, con i deliri repressivi dei ministri Amato e Rutelli e riesumando persino l’orrendo zombie Cossiga, che, in base ai suoi trascorsi di “sterminator” del movimento ’77, ha ricordato al centrosinistra che il PCI del suo complice Ugo Pecchioli seppe reprimere duramente il movimento antagonista di 30 anni fa e che lo stesso dovrebbe fare oggi il governo. E con un rito oramai putrido per quanto reiterato, gli apparati statali hanno scodellato una infornata di neo-brigatisti, veri o presunti, che seguivano da due anni, per potere dire che conflitto sociale e terrorismo sono contigui e consequenziali.
Ma questa manovra delinquenziale non ha impaurito o diviso il movimento: lo sta invece potenziando e unendo di più. Le presenze a Vicenza stanno raddoppiando nelle ultime ore e si avvicinano oramai alla cifra di duecentomila. Insieme, come “cuore" del movimento, faremo naufragare le ignobili provocazioni degli Amato-Rutelli-Di Pietro ed esplodere le contraddizioni di una sinistra governativa che pretenderebbe di tenere i piedi in due staffe di cavalli lanciati in direzione opposta: quello del bellicismo con le sue guerre, basi e spese militari dilaganti, e quello del movimento contro la guerra, che vuole imporre il ritiro di tutte le truppe, la chiusura di tutte le basi, la cancellazione delle spese militari.
15.2.07
Piero Bernocchi
Confederazione COBAS
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Vicenza, Afghanistan: ignobile sceneggiata governativa
Tutti/e a Vicenza il 17 febbraio

                                     Comunicato-stampa


L’ignobile sceneggiata governativa sulle missioni di guerra e sulla base militare Usa a Vicenza si è arricchita di un nuovo capitolo. Lo strombazzato vertice sulla politica estera si è concluso con la constatazione che sono tutti d’accordo a proseguire la guerra in Afghanistan e che per Vicenza, come ha detto il segretario del Prc Giordano, si tratterebbe di “un atto del governo che non riguarda l’intera politica estera”: dunque, oramai irreversibile perché, come ha sottolineato l’altro segretario della presunta “sinistra radicale”, Oliviero Diliberto, “nessun governo è mai caduto per l’ampliamento di una base americana”.
La pantomima tra “destra” e “sinistra” governativa si è conclusa nel solito modo: tutti uniti a puntellare il governo più impopolare degli ultimi decenni pur di conservare il proprio potere; e quindi via libera alla missione di guerra in Afghanistan, condita di fantascientifiche “conferenze di pace” e di risibili acquisti di oppio per mettere in difficoltà la resistenza. A tal punto che Giordano, azionista di maggioranza della presunta “sinistra radicale”, si è dichiarato “molto contento perché Prodi ci ha confermato l’insostituibilità di questa maggioranza”.
Ma la popolazione vicentina che non vuole la base e quel vasto popolo della pace, traditi dal governo Prodi, giustamente se ne fregano di tale “insostituibilità” e sono indignati per la prosecuzione della politica bellicista berlusconiana. Tale indignazione i rappresentanti dei partiti di governo la potranno misurare a Vicenza il 17 febbraio e successivamente a Roma quando, a marzo, manifesteremo per il ritiro immediato delle truppe dall’Afghanistan e dagli altri fronti di guerra, per la chiusura delle basi Usa e Nato e per la drastica riduzione delle spese militari.
Piero Bernocchi
Confederazione Cobas
12.2.07


        
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