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da lanuovaecologia.it Giovedì 15 Febbraio 2007
ECOMAFIA|
Rifiuti tossici verso la Cina
Un arresto e 14 avvisi di garanzia nel Nord Italia. Il traffico di scorie pericolose rivelato dai controlli del Noe di Udine. Coinvolte aziende di materiale plastico e carta
Cina e Siria le nuove frontiere
Una organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di rifiuti pericolosi con la Repubblica Popolare Cinese è stata sgominata dal Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente che hanno arrestato un imprenditore friulano mentre altri 14 sono stati denunciati.
L'attività investigativa, denominata 'Mesopotamia', condotta dal Nucleo operativo ecologico carabinieri di Udine, con il coordinamento dell'autorità giudiziaria del capoluogo friulano é iniziata a seguito di controlli eseguiti assieme alla polizia provinciale di Udine e all'Agenzia delle dogane del capoluogo giuliano e di Venezia, su merci in transito presso l'area portuale di Trieste e di Marghera (Venezia).
Nell'operazione è stato appunto arrestato un imprenditore mentre sono stati notificati 14 avvisi di garanzia nei confronti di titolari e legali rappresentanti di aziende operanti nel settore di materiale plastico e carta del Nord Italia (Liguria, Veneto, Lombardia e Friuli), al sequestro di beni mobili e immobili di un'azienda friulana operante nel settore dello smaltimento di rifiuti speciali pericolosi.
Cina e Siria, nuove frontiere per rifiuti
Un traffico illecito di scorie di plastica e carta da macero di ditte del Nord Italia camuffati da "materia prima seconda". Prima venivano fatti arrivare al sito di stoccaggio non autorizzato a Aiello del Friuli. E senza aver subito alcun trattamento di recupero venivano inviati nei due paesi stranieri
L'operazione "Mesopotamia" del Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente ha consentito di portare alla luce un traffico transnazionale di rifiuti che ha visto come protagonisti principali cittadini di nazionalità siriana e cinese e come sito finale di smaltimento il territorio dei loro Paesi d'origine. L'indagine del Noe di Udine, iniziata nell'ottobre 2005, ha permesso altresì di constatare l'esistenza di un traffico illecito di rifiuti di plastica e carta da macero, provenienti da ditte friulane e da altre ditte di Liguria, Piemonte, Veneto e Lombardia che camuffati da "materia prima seconda", mediante il sistema della triangolazione e/o del girobolla, venivano fatti confluire in ingenti quantitativi (centinaia di tonnellate), presso un sito di stoccaggio non autorizzato, a Aiello del Friuli (Udine).
Successivamente, senza aver subito alcun trattamento di recupero, i rifiuti venivano portati, tramite la "Centro recupero carta Spa" in Siria ed in Cina. Nell'operazione, il Noe ha sequestrato nei porti di Trieste e Marghera (Venezia) 18 container, contenenti rifiuti in plastica e carta. Ad Aiello, in Friuli, è stata invece sequestrata un' area di 12 mila mq usata come sito di stoccaggio, con 5.000 tonnellate di rifiuti speciali (plastica, carta da macero, scarto di 'pulper'); poi 78 container carichi di 2.500 ton. di rifiuti speciali pericolosi (plastica, elettrodomestici di varia natura, terriccio proveniente da lavorazioni industriali).
Il gip di Udine, pur concordando con le risultanze dell' attività investigativa (in cui risultano coinvolte altre 14 persone) condotta dai militari, ma tenuto conto degli effetti prodotti, nei confronti di alcuni degli indagati, dalla Legge sull'indulto, ha potuto emettere una sola misura di custodia cautelare nei confronti di Giorgio Manzardo, 63 anni, di Udine (arresti domiciliari) titolare della Centro recupero carta. Il volume d'affari, in un solo anno, è stato di 1.500.000 euro.