[autorgstudbo] NON SI GIOCA CON LE BASI! Iniziative mercoled…

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Autore: autorgstudbo
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To: autorgstudbo
Oggetto: [autorgstudbo] NON SI GIOCA CON LE BASI! Iniziative mercoledì e giovedì - Sab17 TRENO NOWAR per Vicenza - NO DAL MOLIN
*SABATO ORE 9 IN STAZIONE TRENO NO WAR*
*TUTTI A VICENZA! NO DAL MOLIN!*

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_MERCOLEDI' 14 h 17_
Aula Autogestita Es.P.Rés.S. - via Zamboni 34
proiezione della video inchiesta di Report
L'ALTRO TERRORISMO
"Gli Stati Uniti sono stati terroristi e hanno sostenuto il
terrorismo. Possono essere definiti uno stato canaglia? (David Mac
Michael, ex agente CIA)

_GIOVEDI' 15 h 17_
Aula C Antifascista Autogestita
Incontro sulle basi militari in Italia
Previsti interventi di Fabio Raimondi sulla situazione a Vicenza e di
attivisti di iRS sulla militarizzazione del territorio sardo
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NON SI GIOCA CON LE BASI!

Quale che sia il colore politico di chi ci governa, costante è
l'asservimento agli interessi statunitensi. Il ritiro delle truppe
dall'Iraq è sicuramente una buona notizia, ma non rappresenta altro
che il dazio necessario e sufficiente pagato ai partiti comunisti e
ambientalisti perché garantissero un anno fa i voti alla coalizione di
centrosinistra; ed è facilmente inquadrabile in un'ottica di
convergenza di quest'ultima con i Democratici USA. I probabili nuovi
inquilini della White House, difatti, ora iniziano a schierarsi per il
disimpegno americano dalla terza guerra del Golfo, che pur nel 2003
avevano avallato. Ogni altra decisione di politica estera è ciecamente
atlantista, come dimostra l'approvazione di una nuova servitù
militare a Vicenza.
Si è ignorato il forte dissenso della comunità locale, manifestatosi
con il corteo nazionale del 2 dicembre scorso (30.000 persone), con
l'occupazione della stazione immediatamente dopo il sì di Prodi alla
nuova base il 15 gennaio e con un presidio permanente che resiste da
quel giorno. L'aviazione USA è stata autorizzata ad espropriare
un'area verde di consistente dimensione ed edificare strutture il cui
impatto ambientale e urbanistico sarebbe devastante. Peraltro, avendo
la base natura extraterritoriale, gli Stati Uniti non sono tenuti a
mantenere il livello delle emissioni nocive sotto ai parametri del
Protocollo di Kyoto, che non hanno mai firmato.
Non ne paghiamo soli i costi ambientali, poiché le basi americane, si
legge in un documento reso pubblico dal Dipartimento di Difesa
americano, sono a spese dell'erario italiano per il 41% del totale:
nel nostro caso, 366 milioni di dollari. Tre milioni sono già stati
versati cash, mentre gli altri arrivano da una serie di facilitazioni
che l’Italia concede all’alleato: affitti gratuiti, riduzioni fiscali
varie e costi dei servizi ridotti.
Facilitazioni tutte a favore del perdurante conflitto Iracheno a cui
l'Italia non partecipa più direttamente. Ma ad altre guerre sì, e
risulta assurdo e ipocrita parlare di missioni di pace. In Afghanistan
la missione ISAF è da anni impegnata in operazioni di guerra contro la
ribellione taliban e al momento ha uno scarsissimo controllo di
qualunque cosa avvenga al di fuori della capitale Kabul. In Libano
dopo le cinque settimane di offensiva israeliana (condotta con armi e
finanze statunitensi), la missione UNIFIL 2, da questo mese a comando
italiano, svolge un ruolo ambiguo e non è messa in condizione di poter
nuocere a qualsiasi futura iniziativa unilaterale di Israele. Inoltre,
legittima un governo che mantiene il potere senza l'appoggio di
tutte le componenti confessionali, in violazione degli accordi che
avevano permesso sedici anni di stabilità dopo altrettanti di guerra
civile. Poco vale appellarsi al sigillo apposto su entrambe le
missioni da un Consiglio di Sicurezza dell'ONU che, grazie al
meccanismo del diritto di veto, delibera solo in base all'unanimità di
USA, Regno Unito, Francia, Cina e Russia.
L'Italia è a tutti gli effetti una delle pedine più importanti del
grande gioco della Guerra Permanente. E' un gioco assolutamente
funzionale al mantenimento dello status quo mondiale a livello
economico e politico. Non torniamo a soffermarci sugli Ingenti
profitti dei colossi degli armamenti né sugli enormi interessi
economici che orbitano attorno al Medio Oriente, su cui negli ultimi
anni molto si è detto e scritto. Spesso si dimentica però l'altro
effetto della cosiddetta guerra al terrorismo: creare e mantenere in
vita il simulacro di un nuovo Grande Nemico dell'occidente, in nome
del quale siamo tutti tenuti in un costante stato di allarme. Al
simulacro negativo del terrorismo internazionale il marketing delle
democrazie occidentali contrappone quello positivo della Sicurezza,
grazie al quale ogni restringimento delle libertà personali viene
venduto come un sacrificio necessario al bene comune. Dal 2001 si
emano ovunque legislazioni d'emergenza che poi diventano armi contro
ogni forma di dissenso interno (in Italia il 'Pacchetto Pisanu', negli
USA il Patriot Act, ecc); la sorveglianza degli stati sui cittadini ha
compiuto in questi anni un notevole salto di qualità, innanzitutto a
livello tecnologico ma concretizzatosi anche nella pretesa dei poteri
pubblici di disporre senza limiti di qualsiasi dato personale presente
in banche dati private.
Scendiamo in piazza a fianco dei vicentini che da mesi si oppongono
alla colonizzazione del loro territorio, contro le servitù militari,
contro la guerra permanente, contro tutte le politiche di controllo
sociale.
SABATO 17 TUTTE/I A VICENZA! NO DAL MOLIN!


Scendiamo in piazza a fianco dei vicentini che da mesi si oppongono
alla colonizzazione del loro territorio,
contro le servitù militari, contro la guerra permanente, contro tutte
le politiche di controllo sociale.
SABATO 17 TUTTE/I A VICENZA! NO DAL MOLIN!

Rete Universitaria Bologna
per l'autorganizzazione sociale
MAIL reteuniversitariabologna@??? - ribellarsiora@???
BLOG http://reteuniversitariabologna.noblogs.org
ASSEMBLEA tutti i lunedì ore 21 a VAG61 Via Paolo Fabbri 110


*da un opuscolo del Presidio Permanente NO DAL MOLIN*

- Il Dal Molin è l?aeroporto civile di Vicenza. Mai decollato come
scalo locale, ospita al proprio interno un Aeroclub; fino alla fine
del 2006 la torre di controllo e una parte delle installazioni erano
sotto il controllo dell?Aeronautica militare italiana, la quale ha
ceduto definitivamente la gestione dell?intera area ai civili solo con
l?inizio del 2007.
Si trova in una zona già fortamente urbanizzata e trafficata della città.

- Gli Stati Uniti hanno chiesto al Governo italiano la concessione di
quest?area per poter costruire una nuova installazione militare e
riunificare la 173° Brigata Aerotrasportata - oggi divisa tra Vicenza
e Ramstein (Germania). E?
questa la Brigata che nel 2003 è stata lanciata nel nord dell?Iraq
durante i primi giorni dell?invasione per aprire la strada verso Bagdad.

- Attualmente a Vicenza è già presente una caserma americana - la
Ederle - ed altre installazioni minori. La caserma Ederle, situata
nella zona della città, ospita circa 2.500 soldati, il comando Setaf e
tutte le strutture necessarie alla formazione e all?addestramento dei
militari. Vi è, inoltre, un?area commerciale e diversi hangar con
funzione di deposito.

- Il progetto Dal Molin, presentato nel giugno 2006 (ma discusso
segretamente a partire almeno dal 2003) prevede la cementificazione di
circa 600.000 mq equivalenti a 1900 appartamenti di 100m ciascuno.
All?interno dell?attuale aeroporto - che diventerà una zona militare
del tutto inaccessibile ai cittadini

- verranno costruti dormitori per 1.200 soldati, due parcheggi multipiano,
officine per la riparazione dei mezzi e silos per il deposito di materiali e
armamenti, impianti sportivi e un centro commerciale.

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